Europa: cinque grandi temi per un’Unione solidale, sociale e democratica

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Quale prospettiva per l’Europa

Carmelo Cedrone era, certo, un grande conoscitore della realtà europea ed esperto del suo processo di integrazione, ma anche un grande amico di molti; e così lo hanno ricordato i colleghi durante l’incontro “Riflessioni sulla prospettiva europea”, promosso dal Laboratorio Europa dell’Eurispes con la collaborazione del CNEL per la presentazione del Dossier 2017-2022. Un insieme articolato in 10 Documenti, 25 Note tematiche, Schede di presentazione del Laboratorio e del suo metodo di lavoro, Proposte di carattere generale e specifiche di grande attualità per il cammino futuro, elaborate in questi anni da una comunità di esperti che si è riunita volontariamente sotto l’impulso di Carmelo Cedrone ed è stata seguita con particolare attenzione anche dal Presidente Gian Maria Fara e dal Segretario generale Marco Ricceri. L’obiettivo di questo grande impegno è stato chiaro fin dall’inizio: individuare un percorso costruttivo di idee e raccomandazioni finalizzate a rafforzare l’integrazione comunitaria in un periodo di grandi difficoltà e incertezze.  

Laboratorio Europa: un nuovo impegno per il futuro

La presentazione del Dossier Europa organizzata al CNEL, come ha spiegato il nuovo coordinatore del Laboratorio, Umberto Triulzi, economista, docente di Politica economica europea presso l’Università Sapienza di Roma, getta le basi per un nuovo impegno futuro. Coloro che sono interessati ad un migliore processo di integrazione europea troveranno sicuramente nel Laboratorio una struttura di servizio aperta che offre l’opportunità di riflessioni comuni e di valutazione condivisa delle proposte da presentare e diffondere.

Cinque punti per immaginare l’Europa di domani

L’Agenda di lavoro dei prossimi incontri, che ha come riferimento di base il percorso disegnato nel Dossier, affronterà cinque grandi aree tematiche che corrispondono ad altrettante questioni aperte nel processo di integrazione europea: a) l’Europa politica, per il posizionamento dell’Unione nello scenario internazionale e nel quadro economico globale, con una particolare attenzione alle grandi sfide legate ai grandi cambiamenti strutturali in atto come clima, migrazioni e andamenti demografici; b) l’Europa delle Istituzioni, in cui si affronterà il tema dell’“integrazione differenziata”, anche con riferimento al progetto di allargamento politico dell’Unione proposto dal Presidente francese Macron, per promuovere un ruolo più attivo della Ue nelle Istituzioni internazionali (l’ONU in primis); c) l’Europa economica, per una discussione analitica sulla riforma del Patto di stabilità e sulle nuove forme di finanziamento degli investimenti europei, insieme al tema aperto dei beni comuni europei; d) l’Europa sociale, grande punto fermo del pensiero di Carmelo Cedrone, che richiama la necessità di riflettere e formulare risposte ai grandi squilibri tra i Paesi europei, alle disuguaglianze nel mercato del lavoro, nella formazione, nel sociale, nell’immigrazione/accoglienza; e) infine, l’Europa dell’energia, in vista della diversificazione dell’approvvigionamento energetico resa necessaria dagli eventi in Ucraina.

Una comunità aperta, solidale, sociale

L’obiettivo generale di questo percorso di approfondimento è di offrire ai responsabili delle decisioni pubbliche un contributo per quanto possibile valido e congruo alla costruzione di un’Europa del futuro come una comunità aperta, solidale, sociale, orientata a perseguire il benessere delle persone al suo interno. Un messaggio ben colto dal Presidente del CNEL, Tiziano Treu, che ha sottolineato nel suo intervento l’impegno sulle politiche europee di questa importante Istituzione dello Stato italiano, rappresentativa delle organizzazioni della società civile, intensificato in una fase in cui si stanno valutando i piani di ricostruzione e di sviluppo degli Stati membri.   

Tre cerchi nei quali operare

Tra i nodi principali da sciogliere, per fare in modo che la Ue esca da una situazione “in declino e confusa” , secondo un’espressione ricorrente di Cedrone, vi sono quelli prioritari relativi alla organizzazione della struttura e all’assetto istituzionale, problemi di fondo che sono stati affrontati nella relazione svolta da Carlo Curti Gialdino, già docente della Sapienza, giurista esperto di diritto dell’Unione europea e da anni membro del Laboratorio. In particolare, per evitare che l’Europa continui ad essere un grande progetto senza una regia, bisogna prendere atto di un fatto: un’Europa improntata al federalismo è oggettivamente impraticabile nelle attuali condizioni politiche, e «volere troppo significa ottenere niente». Un’Europa confederativa con una guida politica forte sarebbe invece ideale per dare all’Unione stessa una identità precisa e un unico rappresentante di riferimento, soprattutto nell’ambito delle relazioni internazionali. Bisogna dunque superare i limiti del trattato di Maastricht e operare nell’ambito di “tre cerchi precisi : a) unione politica, per chiarire l’opzione di fondo praticabile; b) il mercato unico, da completare; c) la piattaforma confederale, per l’efficienza delle politiche e dei relativi meccanismi decisionali.  Per quanto riguarda invece le discussioni in seno all’Unione in materia di politica economica, ad esempio sul cosiddetto MES, deve essere attribuito un ruolo centrale al Parlamento: un processo che «non coinvolge pienamente il Parlamento, non è quindi democratico». In ogni caso, qualsiasi proposta in merito al processo di integrazione deve essere basata sulla sua fattibilità giuridica, per essere credibile e praticabile.

Il metodo dell’ascolto e del confronto

Tra i numerosi interventi, quelli di Maurizio Franzini, già Presidente straordinario dell’Istat, e di Tommaso Di Fazio, ex consigliere CESE e CNEL, che hanno sottolineato in particolare il valore di un metodo di lavoro basato sull’ascolto delle opinioni, anche le più diverse, e su un confronto aperto ma condotto con spirito costruttivo, perché alla fine valgono le proposte attuabili, secondo il binomio pragmatismo-europeismo ben rappresentato negli ultimi tempi ad esempio da Mario Draghi. Negli interventi delle figlie di Carmelo Cedrone, Caterina e Isabella, è emerso in particolare l’importanza dell’ascolto delle giovani generazioni, delle loro idee ed esigenze.

Sulla base delle linee guida e delle proposte contenute nel Dossier 2017-2022, il Laboratorio Europa dell’Eurispes rilancia dunque il suo impegno, come ha sottolineato nelle conclusioni Triulzi, per contribuire a rafforzare il ruolo dell’Italia nella costruzione di un’Europa realmente democratica

Il Dossier è scaricabile al link https://www.leurispes.it/wp-content/uploads/2023/03/DEF___DOSSIER-LAB.-EUROPA_rev.-ILA_13012023.pdf

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