Europee 2019, ultima chance. Ora si deve cambiare

I risultati delle elezioni europee hanno mandato dei segnali chiari, solo apparentemente contraddittori. Si tratta di segnali positivi, se raccolti e ben utilizzati. Vediamo perché:
per la prima volta, l’Europa è stata al centro del dibattito, anche se sono mancate le proposte, il voto è diventato pan-europeo; lo si è visto dalla aumentata affluenza alle urne;
dal dopoguerra, di fronte ad un’Europa in pericolo, c’è stata una risposta positiva dei cittadini, non solo per la partecipazione, ma anche per il risultato del voto; come se i cittadini avessero voluto offrire ancora una “chance” all’insieme dell’Unione mandando messaggi chiari alle forze politiche ed ai governi nazionali;
è emersa una richiesta di cambiamento e di discontinuità dell’Ue; lo si è visto dal contenimento delle forze sovraniste e, contemporaneamente, dal rafforzamento delle forze di ispirazione liberale e dei Verdi, entrambe favorevoli, da sempre, ad una maggiore integrazione dell’Europa; inoltre, per la prima volta, si è registrata la perdita della maggioranza assoluta dei popolari e dei socialisti che hanno “governato” sinora il Parlamento Europeo e l’Unione.
I cittadini si sono ancora fidati, rafforzando il “fronte” pro-Europa, mandando però dei segnali inequivocabili, che non possono essere elusi ancora, anche perché questa potrebbe essere l’ultima occasione. Infatti, i risultati dei sovranisti in Italia ed in altri paesi, sono frutto della paura dei cittadini, che i partiti tradizionali non hanno colto, dovuta agli errori commessi nella gestione della crisi economica, degli immigrati e degli attentati terroristici (la sicurezza). Tutti elementi che hanno mandato in tilt l’Unione e ridato fiato agli egoismi ed agli interessi nazionali, visti da ognuno come scorciatoia, a volte illusoria, per poter risolvere, da soli, interessi ormai sempre più complessi e interconnessi, a livello sia europeo che internazionale.
Ci sono, quindi, tutte le condizioni per creare una maggioranza o addirittura più maggioranze “europeiste” favorevoli al cambiamento, purché si tratti di un cambiamento vero, non per conservare l’esistente, ma per far ripartire l’Europa su basi nuove. Si potrebbe arrivare addirittura ad una maggioranza con più di 500 deputati; si potrebbe avere una maggioranza, favorevole al cambiamento, escludendo i popolari, che sono stati i maggiori responsabili delle politiche attuate durante la crisi economica – almeno una parte di loro.
Che cosa bisognerebbe fare? Che cosa dovrebbero fare il nuovo Parlamento ed i governi?
Innanzitutto, mandare dei segnali chiari, anche di metodo, mostrando che non si vuole continuare come prima. A questo fine, sono importanti le indicazioni dei governi per la nomina della nuova Commissione – in particolare del suo presidente, meglio se scelto al di fuori del Partito Popolare – e del nuovo governatore della BCE. Le scelte del futuro assetto dell’Unione dovrebbero essere elaborate dalla nuova coalizione politica e votate dal Parlamento, sulla base di una tabella di marcia che indichi le linee di riforma per una nuova Unione e le basi delle politiche che, nel frattempo, andrebbero attuate. In particolare, quelle economiche, sociali ed occupazionali, partendo dal completamento di quelle avviate per l’Eurozona, con una sospensione delle politiche di austerità e, in attesa di una condivisione dei rischi, di un riequilibrio dei parametri che oggi distribuiscono vantaggi e svantaggi non equi tra i paesi.
Quello che serve, comunque, e che i cittadini si aspettano dal nuovo Parlamento, non sono altri cinque anni di incertezza, di purgatorio o di “attesa” messianica – com’è avvenuto praticamente negli ultimi dieci anni – ma è necessario che lo stesso Parlamento assuma un ruolo centrale nelle iniziative e nelle proposte.
Il Parlamento, in questo senso, dovrebbe darsi un mandato, preparare un Progetto per una nuova Unione e votarlo, spingendo così a schierarsi e ad agire quei paesi che chiedono di volere cambiare e rafforzare l’Unione nell’interesse dei cittadini.
Di sicuro, oggi, non abbiamo bisogno più di parole, di promesse o di documenti vuoti, ma di proposte con l’indicazione dei tempi per trasformarle in fatti concreti. È la migliore risposta che si possa dare a coloro che invece l’Europa vorrebbero eliminarla.

Ultime notizie
Roma ricorda Kennedy
Storia

Roma ricorda Kennedy, un evento ripercorre i giorni di JFK nella Capitale

Roma ricorda Kennedy, l’evento che ripercorre le giornate trascorse nella Capitale dal Presidente statunitense nel luglio del 1963. L’incontro avrà luogo nella Capitale mercoledì 29 novembre dalle ore 10:00 alle 13:30. Il programma prevede la proiezione di immagini della visita a Roma di J.F. Kennedy, avvenuta l’1 e 2 luglio del 1963.
di redazione
Roma ricorda Kennedy
Rapporti

Fumo tradizionale, prodotti alternativi e riduzione del danno. I dati

L'Eurispes presenta tre indagini sui temi legati al fumo tradizionale, alla diffusione dei nuovi prodotti e alla riduzione del danno. La prima rilevazione è stata realizzata presso i fumatori “tradizionali”, la seconda presso gli utilizzatori di e-cig e, infine, la terza presso i fruitori di tabacco riscaldato
di redazione
violenza contro le donne
Donne

Violenza contro le donne, Eurispes: due donne su dieci vittima di molestie sessuali

Violenza contro le donne, i dati Eurispes in collaborazione con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale Polizia Criminale. Mentre gli omicidi in Italia decrescono da anni, i femminicidi restano costanti, e le violenze sessuali sono aumentate del 40% dal 2013, dove il 90% delle vittime sono donne.
di redazione
violenza contro le donne
turismo
Turismo

Turismo, verso un futuro sempre più virtuoso e sostenibile

l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità, con 59 siti Unesco riconosciuti. Il turismo è, dunque, un settore chiave della nostra economia, che va rimodulato verso la diversificazione dei flussi e nel contrasto all’overtourism delle città italiane.
di Claudia Bugno*
turismo
Economia

L’eolico in Sardegna: minaccia o premessa di nuovo sviluppo?

Negli ultimi mesi sono state presentate alla Regione Sardegna da parte di soggetti diversi centinaia di domande per l’installazione di nuove torri eoliche. Se venissero tutte accolte, l’isola si trasformerebbe in una piattaforma di totem metallici che ne puntellerebbero l’intero territorio. E non sarebbe risparmiato neanche il mare.
di Giuseppe Pulina
Mar Nero
Mondo

Per una nuova sinergia tra Mar Mediterraneo e Mar Nero

Mar Mediterraneo e Mar Nero, due mari connessi e interdipendenti dal punti di vista ambientale, per i quali è necessaria una sinergia: è quanto emerso dalle indicazioni del 13° Simposio del Centro Studi sul Mar Nero ICBSS. La blue economy rappresenta un obiettivo comune di cooperazione tra le due aree.
di Marco Ricceri*
Mar Nero
denatalità
Società

E se fare figli rendesse più ricchi?

I dati italiani sulla natalità parlano di 393.000 nuovi nati nel 2022, con tendenza al ribasso e un futuro da inverno demografico. Ma un primo passo per contrastare la denatalità in Italia può essere quello di smettere di rappresentare i figli solo come un impoverimento, e rifiutarne una narrazione prettamente economica.
di Alberto Mattiacci*
denatalità
Sistema-Italia
Territorio

Sistema-Italia: diversità come risorsa

Nel Sistema-Italia ogni territorio esprime una propria identità da valorizzare, che va ben oltre le peculiarità geografiche. La diversificazione delle politiche, insieme a una decisa politica di coesione, farà da traino al Paese partendo da contesti particolari, come nel caso del Disegno di Legge Montagna dello scorso ottobre.
di Claudia Bugno*
Sistema-Italia
sistema aeroportuale
Infrastrutture

Sistema aeroportuale, asset strategico per lo sviluppo economico nazionale

Il sistema aeroportuale italiano genera un valore aggiunto complessivo pari a 65,1 miliardi di euro e 1,3 milioni di posti di lavoro. Gli obiettivi di sviluppo previsti dal nuovo Piano Nazionale Aeroporti prevedono interventi sistemici, ma dovranno garantire a ogni aeroporto un’identità calata sulla realtà di riferimento.
di Claudia Bugno*  
sistema aeroportuale
Intelligenza artificiale
Tecnologia

Intelligenza artificiale, analisi dei rischi e delle opportunità

Intelligenza artificiale, tra rischi e opportunità: il punto di vista del governo, le analisi di Engineering, ISS e Bankitalia, le case history aziendali al centro dell’incontro organizzato da Adnkronos.
di redazione
Intelligenza artificiale