Le sfide politico-strategiche e tecnologico-industriali, associate a scenari internazionali sempre più connessi, asimmetrici e contrapposti hanno spinto l’Europa della nuova programmazione 2021-2027 a compiere un vero e proprio balzo in avanti nel campo del sostegno agli investimenti nella difesa europea.
Con un fatturato di circa 100 miliardi di euro e circa 500.000 addetti occupati direttamente, il settore europeo della difesa si presenta formato da poche grandi imprese che svolgono la funzione di appaltatori principali, con il supporto di una filiera di circa 2.500 Pmi che le riforniscono di componenti e sottosistemi.
Da una analisi del comparto, risulta evidente l’esigenza di rendere competitiva, a livello globale, la base tecnologica e industriale europea per la difesa, mitigando la frammentazione del mercato interno, in particolare nei confronti degli Stati Uniti e rafforzando contestualmente il ruolo di attore globale dell’Europa (Cfr. “Il Fondo europeo per la difesa”, Real Instituto Elcano, Documento politico).
Già dal 2016, la Commissione, nel quadro del Piano di azione europeo in materia di difesa, aveva introdotto due programmi pilota al fine di valutare meglio l’impatto di interventi futuri nel settore:
- l’Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa (PADR), con una dotazione di 90 milioni di euro a sostegno di progetti collaborativi di R&T per il 2017-2019;
- il Programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), con una dotazione di 500 milioni di euro per cofinanziare progetti industriali comuni nella fase di sviluppo per il periodo 2019-2020.
Nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione ha istituito il Fondo europeo per la difesa (EDF), che integrerà l’attuale azione preparatoria sulla ricerca di difesa (PADR), i programmi di sviluppo industriale (EDIDP) della difesa europea incentrati, rispettivamente, sulla ricerca e la capacità di sviluppo, ed il programma Horizon Europe (attualmente Horizon 2020). Inoltre, il Fondo includerà una serie di strumenti finanziari a sostegno dei progetti di appalti di collaborazione degli Stati membri.
Obiettivi generali del Fondo, sono quelli di «promuovere la competitività, l’efficienza e la capacità di innovazione dell’industria europea della difesa», attraverso il sostegno a progetti di ricerca collaborativa, «che potrebbero migliorare sensibilmente le prestazioni delle capacità future, al fine di massimizzare l’innovazione e introdurre nuovi prodotti e tecnologie per la difesa, riducendo il rischio frammentazione dei prodotti e delle tecnologie della difesa in tutta l’Unione» (Articolo 3 Proposta per un Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio com/2018/476 Finale 2018/0254 (COD).
Il programma intende, altresì, promuovere la cooperazione tra gli Stati membri per rafforzare la competitività e la sovranità tecnologica e industriale del settore, contribuendo all’autonomia strategica dell’Ue nel settore. Non secondaria, inoltre, è la finalità di standardizzare i sistemi con evidenti vantaggi in più settori (I vantaggi della “standardizzazione” generalmente si estrinsecano nella riduzione dei costi di produzione, nei servizi di assistenza, nella manutenzione, nella riduzione delle giacenze di magazzino, aumentando in proporzione all’aumentare del volume di produzione).
La dotazione di bilancio proposta dal Parlamento europeo per il periodo 2021-2027 è di 13 mld € (a valori attuali), di cui:
4,1 mld € per le azioni di ricerca;
8,9 mld € per le azioni di sviluppo.
Gli importi, che collocherebbero l’Unione europea al quarto posto tra i maggiori contribuenti tra i paesi europei alle attività di ricerca e sviluppo relative alla difesa, non sono ancora definitivi, e l’attuale negoziazione nell’ambito del bilancio europeo ha visto proposte di tagli importanti, anche in relazione alla mancata contribuzione della Gran Bretagna in seguito alla Brexit.
Le principali caratteristiche del Fondo europeo di difesa sono:
Disposizioni
Le disposizioni sui finanziamenti dell’Unione a favore per i progetti di ricerca nel settore della difesa e la relativa dotazione di bilancio sono stabilite nell’attuale progetto di regolamento sul Fondo europeo per la difesa, che definisce anche le norme di partecipazione alla ricerca nel settore (Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio com/2018/476 Finale – 2018/0254 (COD) art. 10 e seguenti).
Il Fondo è attuato in regime di gestione diretta, conformemente al regolamento finanziario.
Che cosa finanzia
Il Fondo finanzierà progetti di ricerca collaborativa e fornirà supporto integrato per tutto il ciclo di vita dello sviluppo industriale, dalla ricerca allo sviluppo di prototipi fino alla certificazione. I progetti saranno definiti in linea con le priorità operative concordate dagli Stati membri nel quadro della politica estera e di sicurezza comune, in particolare nel contesto del piano di sviluppo delle capacità.
Le azioni ammissibili riguarderanno uno o più dei seguenti elementi:
- attività intese a creare, sostenere e migliorare nuove conoscenze e tecnologie;
- attività intese a migliorare l’interoperabilità e la resilienza, compresi la produzione e lo scambio protetti di dati, acquisire padronanza di tecnologie critiche di difesa, a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento o a consentire lo sfruttamento efficace dei risultati in relazione ai prodotti e alle tecnologie della difesa;
- studi intesi a valutare la fattibilità di tecnologie, prodotti, processi, servizi, soluzioni o statistiche sull’industria della difesa nuovi o migliorati, nonché progetti per organizzare la raccolta dei dati;
- la progettazione di un prodotto, di un componente materiale o immateriale o di una tecnologia della difesa, la definizione delle relative specifiche tecniche, nonché, eventualmente, prove parziali di riduzione del rischio in un ambiente industriale o rappresentativo;
- lo sviluppo di un modello di un prodotto;
- il collaudo di un prodotto, di un componente materiale o immateriale o di una tecnologia della difesa;
- la qualificazione di un prodotto;
- la certificazione di un prodotto;
- attività di divulgazione, eventi di rete e attività di sensibilizzazione (Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il fondo europeo per la difesa com/2018/476 finale – 2018/0254 (COD) art. 11 Articolo 11 “Azioni ammissibili”).
Tasso di cofinanziamento
I progetti potranno ricevere sovvenzioni fino al 100% del totale dei costi eleggibili per attività di ricerca e dal 20% all’80% per la fase di sviluppo.
Nel quadro della Cooperazione strutturata europea permanente (PESCO), i progetti possono, se ammissibili, ricevere un ulteriore bonus di cofinanziamento del 10%. Almeno il 4% e fino all’8% del bilancio del Fondo saranno assegnati a progetti ad alta innovazione con la finalità di aumentare la leadership tecnologica a lungo termine dell’Europa e l’autonomia della difesa.
Chi può partecipare
Saranno ammissibili progetti di collaborazione che coinvolgano almeno tre entità che soddisfino i requisiti di eleggibilità al fondo, aventi sede legale in almeno tre Stati membri o paesi associati.
In linea di principio, solo le entità stabilite nell’Ue o nei paesi associati e non controllate da paesi terzi o le loro entità giuridiche possono beneficiare di un finanziamento.
Le affiliate con sede nell’Ue di società di paesi terzi possono, in via eccezionale, beneficiare di finanziamenti soggetti a condizioni definite al fine di garantire che gli interessi di sicurezza e di difesa dell’Ue e degli Stati membri non siano messi a rischio.
Le entità con sede al di fuori dell’Ue non riceveranno alcun finanziamento Ue, ma potranno partecipare a progetti di cooperazione.