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Indovina chi viene a cena? Le coppie miste in Italia

di
redazione

L’Eurispes ha stimato l’andamento del numero di matrimoni calcolando che quelli misti celebrati arriveranno in Italia a circa 27.905 nel 2015 e 35.807 nel 2030. Per il calcolo è stata utilizzata una regressione lineare in cui la variabile indipendente corrisponde alla percentuale di residenti stranieri sul totale dei residenti e la variabile dipendente è la percentuale di matrimoni misti sulla popolazione.

Andamento dei matrimoni misti negli anni. Stime Eurispes per il 2015 e il 2030(*)
Anni 1996-2030 Valori assoluti

Coppie_miste_Eurispes
(*) Per le stime per il 2015 e il 2030 è stata utilizzata una regressione lineare in cui la variabile indipendente corrisponde alla percentuale di residenti stranieri sul totale dei residenti e la variabile dipendente è la percentuale di matrimoni misti sulla popolazione. I dati sono stati calcolati sulla base dei dati storici (1996-2012) e per la composizione della popolazione nel 2015 e nel 2030 sono state utilizzate le proiezioni Istat.

La mixité sentimentale può essere intesa anche come possibile indicatore del livello di integrazione tra diverse culture all’interno dei un paese. L’Italia è solo al 22° posto nella classifica europea per diffusione di matrimoni misti. In testa alla graduatoria si trovano Svizzera (21%), Lettonia (20,7%) e Lussemburgo (18,2%), agli ultimi posti si collocano Polonia (1,3%), Bulgaria (0,4%) e Romania (0,1%). La percentuale dell’Italia, simile a quella della Spagna (5,4%), è 5,1% (Eurostat).

Dal 1996 al 2012 in Italia il numero dei matrimoni misti è più che raddoppiato passando da 9.875 a 20.764 unità, a fronte della significativa diminuzione che si può invece calcolare per le unioni registrate fra i cittadini italiani. Queste ultime nel periodo considerato diminuiscono di circa il 33%, scendendo da 266.618 a 176.414. L’incidenza dei matrimoni misti sul totale dei matrimoni è passata dal 3,5% del 1996 al 10% del 2012. Nella grandissima maggioranza dei casi (78,7%) i matrimoni misti interessano unioni coniugali fra un uomo italiano e una donna straniera. Questo tipo di unione dal 1996 al 2012 è aumentato del 125,3%, mentre il numero dei matrimoni misti con sposo straniero ha avuto un incremento più contenuto (+68,8%). Il radicamento in Italia di una popolazione immigrata in fasce di età giovane spiega l’aumento del numero di matrimoni tra stranieri (+370,3%).

Si tratta comunque di unioni instabili. Nel 2011 in Italia 7.144 separazioni e 4.213 divorzi hanno riguardato la fine del legame matrimoniale di coppie miste, pari in entrambi i casi a circa l’8% del totale delle separazioni e dei divorzi. Nel giro di cinque anni si è evidenziato un forte aumento soprattutto per quanto riguarda la fine di matrimoni misti a causa di separazioni (+31,2%) e divorzi (+44%). L’incremento generale che si registra per il totale delle separazioni e dei divorzi è invece in entrambi i casi inferiore al 10%. Le separazioni nelle coppie miste riguardano soprattutto quelle in cui il marito è italiano e hanno un periodo medio di convivenza coniugale alle spalle di circa 10 anni (5 anni in meno rispetto al dato generale).

Nel 2011 in Italia sono nati 546.607 bambini, di cui il 5% (26.714) sono nati all’interno di una coppia mista, coniugata o non coniugata, con una incidenza che va dal quasi l’8% dei bambini nati in Trentino Alto Adige a poco più del 2% in Campania e Puglia. Nel 2012 sono stati in totale 286 i casi di sottrazione internazionale di minori italiani trattati dal Ministero degli Affari Esteri. I casi riguardano in prevalenza i paesi dell’Unione europea (30,4%), e i paesi del continente americano (33,9%). Seguono i paesi dell’area mediterranea e del Medio Oriente (9,8%), i paesi asiatici e dell’Oceania (6,6%) e i paesi dell’Africa sub-sahariana (2,8%). Nel giro di 5 anni le sottrazioni internazionali sono aumentate del 15%, passando da 248 nel 2008 a 286 nel 2012.

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