A partire dal 2016, anno di insediamento del nuovo ed attuale Presidente Shavkat Mirziyoyev, l’Uzbekistan ha definito, aggiornato e attuato una linea di politica estera finalizzata a rafforzare il processo di integrazione dell’intera area centro-asiatica, promuovendo importanti iniziative di cooperazione e sviluppo sia con gli altri Stati limitrofi, sia al di fuori di tale area con istituzioni internazionali – come l’Unione europea – e singoli Stati che svolgono un ruolo importante nelle dinamiche della crescita globale. In una fase di grandi cambiamenti nella scena geopolitica e geoeconomica internazionale, questa politica perseguita finora con successo dall’Uzbekistan sta favorendo l’affermazione del complesso degli Stati dell’Asia Centrale come un nuovo soggetto sempre più integrato, tra i protagonisti emergenti degli attuali processi di sviluppo. Una situazione di novità il cui valore è stato ampiamente riconosciuto, ad esempio, dall’Italia e dalla Germania.
La politica perseguita dall’Uzbekistan sta favorendo l’affermazione degli Stati dell’Asia Centrale come nuovo soggetto internazionale
A questo riguardo valgono, per i rapporti tra Italia e Uzbekistan, gli scambi di visite e gli accordi siglati l’anno scorso, nel 2023. Per primo, nel mese di aprile, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita in Uzbekistan per rafforzare la collaborazione bilaterale con uno Stato che riveste un ruolo fondamentale per la sicurezza nell’Asia centrale. Successivamente, ci sono stati degli scambi di visite dei rispettivi Presidenti della Repubblica: la visita del Presidente uzbeko in Italia, nel mese di giugno, in occasione della quale è stato firmato un accordo di partenariato strategico per una cooperazione rafforzata in quattro settori – interazione politica, difesa e sicurezza, economia, scienza e cultura. Nel mese di novembre è stata la volta del Presidente italiano Sergio Mattarella, che si è recato in Uzbekistan a confermare il valore di questa nuova fase di cooperazione bilaterale. Da ricordare anche che l’Italia è stato il primo Paese europeo ad applicare la specifica formula del 5+1 definita dalla Ue nei rapporti di cooperazione con l’Asia Centrale, vale a dire una cooperazione estesa a tutti e cinque gli Stati di tale area. Un altro importante riconoscimento del valore della attuale politica uzbeka è venuto recentemente da parte della Germania, con la visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz che si è recato prima in Uzbekistan, per la firma di un accordo di cooperazione bilaterale, e successivamente ad Astana, in Kazakistan, per la firma di un accordo di partenariato strategico con i cinque Stati dell’area, secondo a formula del 5+1, già sperimentata dall’Italia.
Nel 2023 ci sono stati scambi di visite e accordi siglati tra Italia e Uzbekistan
Riguardo alla politica estera dell’Uzbekistan, il magazine L’Eurispes.it ha ricevuto un articolo che illustra con molta chiarezza i suoi obbiettivi, caratteristiche, implicazioni e che viene pubblicato integralmente qui di seguito nella versione originale in inglese. L’articolo è stato scritto da Eldor Tulyakov, Direttore Esecutivo del Development Strategy Centre, con sede nella capitale Taskent, un qualificato centro governativo con il quale l’Istituto Eurispes ha siglato un accordo di collaborazione il 27 giugno 2019, uno strumento molto utile per entrambe le parti che ha consentito di promuovere incontri, scambi di documenti e informazioni, definire valutazioni comuni sui processi di cambiamento in corso nelle rispettive aree di riferimento. Nel suo articolo Eldor Tulyakov sottolinea, in particolare, che il ruolo sempre più attivo dell’Uzbekistan a livello regionale e globale faccia riferimento a un insieme di documenti precisi: i principi della legge costituzionale uzbeka, innanzitutto; quindi il Decreto sulla “Strategia per le Azioni” (2017), la “Dottrina sulla politica estera di difesa” (2018), il Decreto sulla “Strategia di sviluppo 2022-2026” (2022), la “Strategia Uzbekistan 2030” (2023). A questi documenti si è aggiunto di recente quello sulla cooperazione regionale allo sviluppo “Asia Centrale 2040” approvato in occasione del VI Incontro consultivo dei Capi di Stato dei paesi dell’area, svoltosi ad Astana (Kazakhstan) poco più di un mese fa, il 9 agosto 2024.
L’intera area nel periodo 2016-2023 ha registrato un aumento del Pil pari al 40%
Il valore dell’adozione e attuazione di questi impegni strategici è stata accompagnata, in questi anni, dagli ottimi risultati conseguiti nello sviluppo economico dell’intera area nel periodo 2016-2023, che ha registrato un tasso di aumento del Pil pari al 40%, una crescita più che raddoppiata degli scambi commerciali (2,5) e degli investimenti diretti esteri (+ 45%). È sulla base di una cooperazione sempre più rafforzata anche nell’ambito degli organismi di raccordo internazionale operanti nel centro asiatico – come Shanghai Cooperation Organization (SCO), Commonwealth of Indipendent States (CSI), Economic Cooperation Organization (ECO), Organization of Turkic States (OTS) – che Eldor Tulyakov sottolinea il ruolo cruciale svolto dall’Uzbekistan nel mantenimento della stabilità e integrazione regionale nei più diversi ambiti di intervento, come: sicurezza, economia, commercio, energia, trasporti, scienza, cultura, turismo ed altri. Si tratta di un contributo fondamentale per gli ulteriori passi successivi orientati all’affermazione di un nuovo attore protagonista sulla scena internazionale fondato su un valore identitario originale e condiviso tra i cinque Stati dell’area: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan. Un’identità, sottolinnea l’Autore, che è costruita su qualcosa che va oltre la collaborazione per l’economia e la sicurezza; è piuttosto un impegno ad affermare quello che viene definito come “lo spirito dell’Asia Centrale”.
*Elena Vian, Università UNINT – Eurispes internazionale.
Regional Cooperation Priorities in Foregn Policy. Path to Stability and Prosperity for Uzbekistan di Eldor Tulyakov, Executive Director Development Strategy Center