Colta al volo nei commenti degli esperti, la notizia di una probabile, prossima visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca per incontrare il presidente Putin, se confermata, è tale da fornire un significato molto concreto alla discussione svolta in una sessione del Forum Economico di Mosca del 3 e 4 aprile sulla posizione dell’Unione Euroasiatica di fronte al grande progetto della Via della Seta promosso dalla Cina. Le sessione, partecipata da esperti di grande livello tra cui Konstantin Babkin, co-presidente del Forum, l’accademico Sergey Glaziev, uno dei consiglieri economici del presidente russo, diplomatici cinesi competenti per gli affari economici e commerciali, era incentrata su alcune domande-chiave: quali difficoltà si frappongono alla costruzione di una partnership strategica tra i due paesi? Quali aspetti del progetto cinese potranno meglio rispondere agli interessi della Russia e degli altri stati membri dell’Unione Euroasiatica?
Il dibattito svolto sul grande progetto cinese, è stato soltanto uno dei numerosi confronti, articolati in sessioni plenarie e sessioni specifiche, che questo importante Forum Economico organizza annualmente a Mosca con la partecipazione di primari esponenti dell’economia, del mondo scientifico e della cultura, russi e stranieri: circa 600 partecipanti. L’obbiettivo generale ha riguardato l’analisi dei problemi principali dello sviluppo economico, sia quelli nazionali russi sia quelli a livello interregionale e mondiale, e la definizione di strategie e proposte programmatiche in grado di contribuire all’avvio di nuovi modelli di crescita e di progresso.
Continui, come era ovvio immaginare, sia il riferimento ai rapporti della Russia con il mondo occidentale, cioè con gli Stato Uniti e con l’Unione europea, sia il richiamo ad una situazione di rottura giudicata molto pericolosa, al limite della riapertura di una nuova guerra fredda. La pratica delle sanzioni e delle contro sanzioni è distruttiva per tutti, non costruttiva (V. Garbuzov), rende molto più difficile ogni collaborazione anche sulle questioni strategiche che riguardano, ad esempio, lo sviluppo globale, a cominciare dai problemi ambientali. “Abbiamo bisogno di costruire armonia, non squilibri”: anche questo è stato un messaggio ripetuto con frequenza al Forum, in particolare dall’altro co-presidente, il prof. Ruslan Grinberg, direttore dell’ Istituto di Economia dell’Accademia delle Scienze di Russia.
In generale, il Forum Economico di Mosca ha confermato che la Russia, dopo le elezioni presidenziali, è alla vigilia di scelte importanti per il suo sviluppo economico futuro. La Russia continua a identificarsi come parte dell’Europa, ma misura una progressiva distanza in termini di valori, visioni ed orientamenti di fondo: e quanto più l’Unione europea continua nell’errore strategico di una mancata cooperazione organica, tanto più la Russia è indotta a costruire nuovi rapporti ed opportunità ad Est ed a Sud del mondo, in primo luogo con la Cina per contribuire insieme alla definizione di un nuovo modello di crescita e di progresso mondiale.
Eurispes ha partecipato al Forum Economico di Mosca con un contributo del segretario generale presentato alla sessione plenaria sui problemi sociali dello sviluppo. La partecipazione è avvenuta su invito del prof. Grinberg, con il quale è stata avviata da tempo una positiva collaborazione su un tema specifico che riguarda il rilancio del ruolo dello Stato nell’economia come condizione per il recupero di un tipo di sviluppo più equilibrato e sostenibile; da ricordare, al riguardo, l’importante conferenza sul tema che il prof. Grinberg ha tenuto a Roma nell’ottobre del 2016 su iniziativa di Eurispes e del sindacato UIL.
Secondo la visione e l’approccio costruttivo seguito da Eurispes, quanto più la politica attraversa difficoltà, tanto più la società civile nelle sue diverse articolazioni, dovrebbe intensificare gli sforzi di cooperazione per mantenere in piedi i ponti di collegamento tra i popoli, contribuendo ad un futuro migliore per tutti. La costruzione di modelli di sviluppo equilibrati sul piano economico e sociale offre una occasione importante per queste forme di collaborazione; e l’indicazione fornita da Eurispes è stata quella di operare insieme nell’ambito di quelle piattaforme internazionali, come gli impegni dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite o dei vertici come i G20, che vedono impegnati in uno sforzo comune tutti gli stati firmatari, la Russia come l’Italia e gli altri stati membri della UE.
Degno di nota, infine, che una delle sessioni del Forum dedicata alle teorie della noosfera ed organizzata dal prof. Viaceslav Bobkov, membro del Comitato Scientifico di Eurispes, ha ripreso e continuato l’approfondimento dei temi degli scenari futuri dello sviluppo su cui l’istituto ha cominciato ad avviare una importante riflessione in occasione della riunione congiunta del Comitato Direttivo e del Comitato Scientifico svoltasi presso la sede regionale della Sardegna nel settembre 2017.