“Sono vecchio”. L’elogio della vecchiaia di Vittorino Andreoli

Il rumore delle parole (ed. Rizzoli) come tutti gli scritti di Vittorino Andreoli, psichiatra, scrittore e poeta, è un lavoro impegnativo, che scava nel profondo l’animo umano.

L’io narrante si focalizza sull’analisi di quattro termini-chiave: democrazia, assurdità, bellezza, vecchiaia, «una tetrade per me magica» come viene spiegato al lettore nella premessa.
Difficile evitare a tutta prima l’accostamento con il celebre saggio di Michel Foucault: Le parole e le cose. Il problema centrale che animava la ricerca del pensatore francese era riconducibile alla rifondazione delle condizioni di verità del discorso scientifico, in un contesto come quello della contemporaneità che aveva scompaginato in maniera definitiva le categorie tradizionali della conoscenza. In questo caso, le questioni in ballo sono altre, ma saremmo comunque fuori strada se pensassimo di avere tra le mani un testo di linguistica in senso stretto. Storia, sociologia, politica, antropologia: sono molteplici gli ingredienti disseminati nel racconto del protagonista, che parla da una stanza vuota, connesso alla Rete. «La virtualità può essere anche un modo per superare la solitudine». Per chi non ha la fortuna di camminare nel mondo in compagnia, la semplice presenza on line di un interlocutore è comunque una provvidenza da benedire. Questa strana figura di docente potrebbe richiamare alla memoria il protagonista della novella di Pirandello: L’eresia catara. Costretto a fare le sue lezioni senza un vero pubblico, il professore parlava a dei cappotti vuoti, degli allievi nemmeno l’ombra, malgrado egli continuasse a parlare spinto dalla necessità di comunicare. Ecco il primo importante elemento di riflessione: la «solitudine virtuale è meglio del vuoto assoluto»; può dunque esistere un lato buono della Rete che forse non abbiamo ancora a sufficienza considerato. Se usato con intelligenza Internet può creare comunità, dando effetto concreto a quell’intelligenza collettiva teorizzata da Pierre Levy.

Ma Il rumore delle parole è anche, forse più di tutto, un libro sulla vecchiaia della quale non si può e non si deve avere vergogna. “Sono vecchio”, parole del protagonista, un’affermazione inusuale nella sua secchezza. Oggi spesso rimane sottaciuta, ingoiata e inespressa, perché soffocata da un alone di pudore, quasi che questa condizione dell’esistenza debba essere negata e conculcata, travolti come siamo dalla velocità, dall’efficienza ad ogni costo, dalla superficialità. Ci aveva già messo sull’avviso Michel Serres tra gli intellettuali oggi più lucidi e influenti, dando alle stampe un pamphlet dal titolo molto esplicito: Non è un mondo per vecchi. Andreoli, in maniera implicita ma potente, rincara la dose argomentando con lucidità la ragione per la quale sarebbe assurdo negare l’importanza di una stagione dell’esistenza paradigmatica, in quanto specchio fedele di una condizione di fragilità che ci appartiene sempre, fin da quando facciamo il nostro ingresso nel mondo. «La condizione umana si caratterizza per la fragilità, che è data dal bisogno dell’altro, dal desiderio di conoscere, mentre il potere non ha bisogno dell’altro se non per dominarlo. Questo è l’umanesimo della fragilità, che segna e segnerà le nostre vite… Ho, per questo motivo, studiato da sempre con massimo interesse l’uomo rotto, perché in lui ho sempre ritrovato quella grandezza di cui ogni individuo è portatore. Grazie a questa convinzione riesco a guardare avanti con fiducia, definendomi un pessimista attivo».
L’umanesimo della fragilità, fil rouge del precedente scritto Homo Stupidus Stupidus, pubblicato dallo studioso con lo stesso editore, attraversa anche queste pagine. Non c’è da stupirsi: il linguaggio è la “casa dell’essere”, come ci ha insegnato Heidegger, “ci parla”, facendoci ritrovare l’origine, la strada che dalle radici ci ha condotti fin qui, nella ricerca di un’identità e di un posto nel mondo. La “tetrade” alla fine della trattazione rievoca la morte, ma anche l’eternità, scandendo un tempo non solo mentale ma anche cronologico. Lungo il cammino di questa ricerca, che non può trovare risposte definitive, ci si potrebbe stupire di trovare una parola quale “assurdità” che dovrebbe essere bandita dal corretto ragionamento. Ma è proprio lo “sguardo di lato” che più accende la scintilla del ricercatore e dello studioso: «Misurarsi con la dimensione dell’assurdo – spiega l’autore – significa ritornare a quello che descrive Kierkgaard in Timore e tremore. Dio, come è noto, suggerisce ad Abramo di sacrificare il figlio Isacco. Un controsenso, qualche cosa di inaccettabile per qualsiasi genitore. Abramo riesce comunque a trovare una soluzione, va oltre l’assurdo, segue la regola che ha appreso: sa che Dio c’è, ne ha avuto esperienza. Noi di fronte alle contraddizioni che attanagliano l’uomo contemporaneo, a differenza di Abramo, non facciamo niente, scappiamo. Il grande conflitto, il dramma è proprio questo: c’è una strada indicata dalla civiltà che ci porta verso l’alto, all’opposto ne esiste un’altra che ci porta verso la regressione. Non dobbiamo mai finire di lottare, entrare dentro questa contraddizione per superarla, perché a prevalere sia la tensione verso obiettivi di progresso e di crescita umana e civile, perché di questo (…) abbiamo un bisogno estremo e disperato».

A conclusione della lettura, un monito emerge in maniera netta: nessuno di noi può avere la presunzione di conoscere che cosa ci aspetta al di là del mistero, non sappiamo neanche quale sia il confine tra lucidità e follia. Quello che più umilmente possiamo fare è impegnarci a spingere la notte più in là, esercitando la facoltà dell’intelligenza, il valore del rispetto e della tolleranza, cercando di mettere in pratica un metodo di approccio alla realtà fondato sul pensiero critico e sull’ascolto dell’altro. Quell’altro che è «la provocazione che ci chiama all’essere» (per dirla con Alain Badiou), senza di cui noi stessi non avremmo alcuna seria ragione di stare nel mondo.

Ultime notizie
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata
Fisco

La Riforma della riscossione, nuovi criteri per decongestionare i debiti non riscuotibili

La recente Riforma fiscale introduce il “discarico automatico” dei ruoli dopo 5 anni dall’affidamento. Lo scopo principale del provvedimento è risolvere il problema all’accumulo dei debiti fiscali in mancanza di cancellazione delle posizioni non più riscuotibili.
di giovambattista palumbo
insularità
Intervista

Insularità, cruciale la sentenza della Corte costituzionale: intervista al Prof. Gaetano Armao

A un anno dall’introduzione nell’art. 119 del principio di insularità, tracciamo un bilancio sui risultati e sulle lacune nell’intervista al Prof. Gaetano Armao. Sarà cruciale la prossima sentenza della Corte costituzionale rispetto a risorse e provvedimenti finora inefficaci e insufficienti.
di redazione
insularità
ecoturismo
Turismo

Ecoturismo, una rivoluzione verde per valorizzare i territori

L’ecoturismo è un approccio all’industria del turismo capace di mettere al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori sui quali opera. In Italia, il 60% dei viaggiatori già pianifica viaggi rispettosi dell’ambiente, per l’82% è un’opportunità di sviluppo.
di Riccardo Agostini
ecoturismo
Intervista

Idrogeno verde e la svolta sostenibile in Europa: intervista al Prof. Luigi Campanella

L’idrogeno verde è la base sulla quale costruire una solida politica di sostenibilità ambientale in Europa come emerge dall’intervista al prof. Luigi Campanella, chimico e ordinario di Chimica dell’Ambiente dei Beni Culturali. Ma in Italia bisogna fare di più per supportare imprese e start up.
di Antonio Alizzi
kafka
Cultura

Cento anni ben portati di Franz Kafka

A cento anni dalla scomparsa di Franz Kafka, una riflessione sul valore della sua opera che trascende i confini temporali della sua epoca, proponendosi come terribilmente contemporaneo nella volontà di comprendere e annullarsi dei suoi personaggi divenuti iconici.
di giuseppe pulina
kafka
donne
Donne

Giornata internazionale della donna: il punto sulla violenza di genere in Italia

Donne e violenza di genere, il Servizio Analisi Criminale delle Forze di polizia fa il punto sulla situazione in Italia per reati spia e reati da Codice Rosso. Nel 2023 sono state 120 le vittime donne, 64 omicidi sono avvenuti per mano di partner o ex partner.
di redazione
donne
giochi pubblici
Gioco

Giochi pubblici, tutti i rischi dell’online per utenti, imprese e gettito erariale

I Giochi pubblici sono al centro di un decreto del Governo per il riordino del settore, ma che si concentra soprattutto sul comparto online. Il rischio è di lasciare insoluti i problemi della rete di gioco fisica, che rappresenta un importante introito per l’Erario pubblico e occupa tra i 140.000 e i 150.000 lavoratori.
di redazione
giochi pubblici