L’alimentazione degli italiani, che sono
per l’85,5% onnivori secondo i dati dell’Eurispes, cambia, ma non a Natale. Secondo le
rilevazioni di Coldiretti,
a Natale 2024 gli italiani hanno speso 2,8 miliardi di euro tra cibo e bevande, con larga preferenza per
prodotti tradizionali e locali. Quasi nove cittadini su dieci hanno scelto di passare il Natale in casa propria o di parenti e amici, e il 9% di questi ha ordinato cibo d’asporto mentre circa 4,5 milioni di italiani ha preferito alla cucina di casa ristoranti, agriturismi o altro. Ma al di là delle scelte tradizionali per le feste di Natale, sono
numerosi gli italiani che durante l’anno acquistano alimenti privi di glutine, lattosio, lievito, uova e zucchero, come emerso dal Rapporto Italia 2024.
L’alimentazione senza zucchero o lattosio viene percepita come più salutare
Secondo i dati dell’Eurispes gli alimenti più consumati sono quelli senza lattosio (30,9%), acquistati per il 19,8% da coloro che non sono intolleranti. A seguire, gli alimenti senza zucchero (25%), senza glutine (21%), senza lievito (18,3%) e senza uova (13,8%). Ad acquistarli sono soprattutto coloro che non sono intolleranti rispetto a coloro che hanno un’intolleranza certificata. Come già emerso dalle rilevazioni del 2019 e del 2023, sono scelte che spesso non sono effettuate sulla base di una certificazione medica ma dovute forse più a una sensazione di benessere reale o percepita. Sono soprattutto gli ultra 64enni a non acquistare alimenti speciali, mentre gli italiani tra i 35 e i 44 anni acquistano con frequenza superiore alla media prodotti alimentari speciali ‒ sia in presenza di una intolleranza diagnosticata sia in assenza di una intolleranza ‒ quali quelli senza glutine (24,3%) e alimenti senza uova (17%). I giovani tra 18 e i 24 anni acquistano soprattutto prodotti senza lattosio (42,7%) e senza lievito (22,2%). I prodotti senza zucchero sono acquistati più spesso da coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (30,5%). La percentuale di chi compra alimenti “senza” anche in assenza di un’intolleranza certificata è sempre più alta, soprattutto nei prodotti senza zucchero.
Il 33,5% degli italiani dichiara di utilizzare spesso e abitualmente i mix di frutta secca e semi, il 25,2% gli alimenti proteici
Tra le altre opzioni alimentari proposte dalla rilevazione dell’Eurispes, è stato esplorato anche l’uso degli integratori alimentari, di alimenti a base di cannabis, mix di frutta secca e semi e alimenti proteici. Il 33,5% degli italiani dichiara di utilizzare nella propria alimentazione spesso e abitualmente i mix di frutta secca e semi, il 25,2% gli alimenti proteici, il 23,5% i semi (lino, girasole, canapa, ecc.) e il 22,6% gli integratori alimentari. Molto alta la percentuale di coloro che non hanno mai usato gli alimenti contenenti cannabis (80,4%) che vengono infatti utilizzati spesso o abitualmente solo dal 6,3% degli intervistati; qualche volta dal 13,3%. Le donne consumano più frequentemente quasi tutti i prodotti rilevati, eccetto gli alimenti a base di cannabis, dove si riscontra un maggiore, seppur basso, acquisto maschile. Soprattutto per i mix di frutta e i semi si rileva una differenza tra i comportamenti di consumo dei due generi: il 36,5% per le donne contro il 30,5% degli uomini che li acquistano spesso o abitualmente. I risultati confermano quindi una maggiore attenzione femminile alle abitudini alimentari “salutari”. Per età, sono soprattutto gli ultra 64enni a dichiarare di non acquistare mai tutte le categorie di prodotti rilevati. I prodotti a base di cannabis sono invece consumati soprattutto dai giovanissimi: il 36,4% di coloro che hanno meno di 25 anni ha dichiarato di averli consumati qualche volta (27,3%), spesso (8%), abitualmente (1,1%). Inoltre i giovani, tra i 18 e i 34 anni si dimostrano i più sensibili alla recente “moda” degli alimenti proteici.
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