Investire sul capitale umano, sulla formazione e lo sviluppo delle competenze digitali per valorizzare i giovani talenti: sono i temi discussi nel corso dell’appuntamento Adnkronos Q&A. Temi che si arricchiscono di contributi specifici sulle nuove modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro, sempre più orientate dalla trasformazione digitale, sia nella Pubblica Amministrazione che nel settore privato. L’incontro, dal titolo “Le competenze, un punto fermo”, ha avuto luogo il 29 maggio al Palazzo dell’Informazione di Roma.
Investire su capitale umano, formazione e competenze digitali
In apertura dei lavori, Marina Calderone, Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, sul ddl lavoro in discussione proprio in questi giorni ha affermato: «Lavoriamo per portare a compimento tutte le nostre azioni. Nel frattempo, durante il percorso parlamentare abbiamo introdotto norme sulla sicurezza sul lavoro e nel decreto coesione appena approvato abbiamo messo in campo quasi 3 miliardi di interventi per il lavoro e per i giovani. Si sta concludendo l’esame degli emendamenti e tutto sta procedendo secondo le tempistiche già delineate». Il Ministro ha parlato anche di IA, la nuova sfida per quanto riguarda le competenze in ambito professionale: «Abbiamo previsto un osservatorio sull’impatto dell’IA sul mondo del lavoro per i prossimi anni perché il nostro obiettivo, a proposito di politiche attive, è quello di intercettare il cambiamento in tempo utile per poter allineare i percorsi formativi e le nostre modalità di formare e riqualificare le persone. L’obiettivo del piano di azione sull’IA è quello di dare una visione umano-centrica dello strumento, deve essere preservato il diritto costituzionale delle persone a lavorare. L’IA deve servire a lavorare meglio e in modo più sicuro, si pensi alle applicazioni su sicurezza e salute nei luoghi del lavoro o alle attività di supporto alla popolazione anziana».
IA e lavoro, una visione umano-centrica dello strumento
Rossella Cappetta, della SDA Bocconi Business School, ha messo in evidenza l’impellente necessità di formazione specifica e di costruzione di nuove competenze e abilità professionali, àmbiti che avranno il compito, in un futuro già prossimo, di disegnare gli scenari innovativi del mondo del lavoro. Tra i temi evidenziati, figurano le strategie delle aziende nella scoperta e valorizzazione dei talenti, le nuove modalità di incrocio tra domanda e offerta, la centralità delle policy aziendali a supporto della parità di genere e della riduzione del gender gap, la sostenibilità sociale. Il confronto su questi temi, grazie al contributo di esponenti del mondo accademico, sindacale e aziendale, ha delineato una visione concreta sul futuro del lavoro nel nostro Paese, orientato verso una trasformazione radicale che guardi alla ricchezza e diversità di competenze mirate a valorizzare il capitale umano.
Trasformazione digitale, fondamentale investire nei giovani talenti
«In un’era in cui la trasformazione digitale sta ridisegnando i confini di ogni settore – ha osservato Davide Desario direttore Adnkronos – è fondamentale che le nostre aziende, sia pubbliche che private, sappiano attrarre e investire nei giovani talenti. Questi giovani rappresentano il presente dinamico che può portare innovazione e freschezza nel mondo del lavoro. L’investimento nel capitale umano e nella formazione è un pilastro che sostiene non solo la crescita individuale dei lavoratori, ma anche quella collettiva delle organizzazioni. È attraverso la formazione continua che possiamo assicurare che la domanda e l’offerta di lavoro non solo si incontrino, ma si integrino in modo costruttivo, generando valore aggiunto». Sul tema “Lavoro, competenze e formazione, quali sono le nuove priorità?”, Adnkronos ha inoltre condotto un’indagine che ha coinvolto circa 2000 persone nel periodo compreso tra il 9 e il 24 maggio 2024. Ne è emerso che le competenze digitali sono utili per trovare lavoro per il 33% degli utenti coinvolti nella rilevazione; il 58% del campione, poi, si dice convinto che solo la formazione e l’aggiornamento migliorano la propria posizione lavorativa. È emersa poi la necessità, per il 60% degli utenti, di investire sulle persone per affrontare al meglio la trasformazione digitale già in atto nel mondo del lavoro.
Le competenze digitali sono utili per trovare lavoro secondo il 33% degli utenti
Infine, per Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, «Il problema più impellente è sicuramente quello delle competenze collegato, in un certo senso, al gap tra Nord e Sud, la parte del Paese che è ancora in sofferenza». «È necessario superare la stagione dei sussidi e dei fondi europei che non vengono ben gestiti e utilizzati – ha poi concluso il Sottosegretario – investendo invece sullo sviluppo delle infrastrutture. E su questo, ribadisco che occorre sfruttare la grande occasione data dalle applicazioni dell’Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, una vera rivoluzione copernicana».