Covid-19 e pandemia, il diritto fondamentale ad essere informati 

Viviamo uno dei momenti più difficili della nostra storia.

Diminuiscono progressivamente le certezze sul futuro, e in una situazione di dissonanza cognitiva globale non possiamo esercitare in alcun modo il nostro fondamentale diritto ad essere correttamente informati su che cosa stia accadendo.

Il virus viene infatti gestito mediaticamente come una notizia di cronaca da spettacolarizzare, che occupa in modo totalizzante ogni spazio informativo.

Gli input che riceviamo sono contraddittori e confusi, per una pletora di fonti, una davvero sproporzionata stratificazione di competenze scientifiche e settoriali, una straordinaria debolezza della scienza e della migliore conoscenza.

Lo smarrimento, la sfiducia, gli interrogativi irrisolti paradossalmente crescono, anziché vedere soddisfatto, con il minimo sindacale, il sacrosanto ed irrinunciabile bisogno di ciascuno di sapere.

Potrei intrattenere il lettore elencando qui di seguito decine di quesiti, ancora senza risposta, a distanza di quasi un anno ormai, dallo scoppio di questa crisi.

Ma non voglio soffermarmi oggi sul tema della salute e della malattia, né su quello delle conseguenze della pandemia sull’economia, sull’ordine e la sicurezza pubblica, sull’approfittamento dello stato di bisogno collettivo che si registra nelle iniziative della criminalità o sulle polemiche sulla efficienza politica e di governance.

Cadrei nel tranello del circo mediatico sulla pandemia, tradendo lo stesso intento di questa riflessione.

Quello che mi preme evidenziare in questa sede è difatti un tema distinto, non meno rilevante e non sempre adeguatamente approfondito.

Il diritto all’informazione inteso come diritto di informarsi, cioè di attingere informazioni da più fonti o come diritto di essere informati, non ha un legame testuale con la nostra Carta Fondamentale.

A differenza di altri testi costituzionali (art. 5 Legge fondamentale Germania 1949; art. 20-D Cost. Spagna 1978) infatti, e di quanto previsto da dichiarazioni internazionali e/o sovranazionali (art. 19 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo 1948; art. 10 CEDU; art. 19 Patto internazionale sui diritti civili e politici 1966; art. 11 Carta dei diritti fondamentali dell’Ue), la Costituzione repubblicana non contempla espressamente e letteralmente un diritto all’informazione.

È evidente che la posizione giuridica soggettiva in argomento non possa essere messa in discussione nella sua sostanza poiché coperta ampiamente dalla previsione di cui all’art.21 della Carta.

La stessa Corte costituzionale ha più volte ribadito che il diritto ad essere informati è risvolto passivo della libertà di manifestazione del pensiero.

Epperò, il deficit testuale viene considerato frutto di un’opzione legislativa da chi nega alla posizione il rango di diritto, discorrendo di interesse ad essere informati e da chi ritiene che quel diritto non sia azionabile in un ipotetico giudizio.

Si tratta di sofismi giuridici e di questioni interpretative per addetti ai lavori.

Sul piano pratico, il precipitato tecnico di questa problematica ha però risvolti di enorme rilevanza che non possono e non devono essere trascurati.

Si è detto, infatti, che il diritto all’informazione è una conseguenza del principio democratico, per il quale è coessenziale una pubblica opinione vigile e informata.

In questa diversa ottica potrebbe addirittura evocarsi, per completare il quadro, il principio di accesso ai documenti delle Pubbliche amministrazioni (legge n.349/1986; legge n.142/1990; D.lgs. 267/2000; legge n.15/2005), che trova un unico limite nella tutela del segreto, ammesso solo per la tutela di interessi costituzionalmente protetti (legge n.124/2007).

In questo quadro mi chiedo se oggi, a fronte di ciò che sta accadendo, l’opinione pubblica sia realmente informata e possa pertanto definirsi vigile.

Probabilmente, non dobbiamo trascurare per il futuro anche questo aspetto della vicenda straordinaria che stiamo vivendo, per il semplice dato logico e consequenziale che solo una disseminazione valoriale e la consapevolezza di quanto accade conducono alla auspicata e migliore risposta collettiva: solo se si comprende il sostrato di un obbligo si risponde con consapevole condivisione e si assicura il conseguimento dello scopo sotteso alle determinazioni anche limitative delle libertà fondamentali.

In questi termini, il soddisfacimento del diritto all’informazione è anche precondizione del successo di qualsivoglia determinazione di governance.

*Giovanni Tartaglia Polcini, Magistrato e docente, è membro del Comitato Scientifo dell’Eurispes

Leggi anche

La sfida etica del vaccino per il Covid-19

 

 

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata