Maternità surrogata come reato universale: qualche giorno fa, la Commissione Giustizia del Senato ha approvato il disegno di legge che introduce tale provvedimento nel nostro ordinamento. Approvati gli emendamenti, il prossimo passo sarà il dibattimento in Aula. Fortemente voluto da Fratelli d’Italia e dalla stessa Premier Meloni, il provvedimento sulla maternità surrogata è appoggiato dalla maggioranza, ma vede tutte le opposizioni contrarie. Il reato sarà perseguibile anche verso chi va all’estero per ricorrere alla maternità surrogata. Ma che cosa ne pensano gli italiani?
Maternità surrogata, 6 italiani su 10 sono contrari
Anche quest’anno il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes ha dedicato ampio spazio ai temi etici e registrato le opinioni degli italiani su fecondazione eterologa e maternità surrogata, il cosiddetto “utero in affitto”. Ebbene, il 62,9% degli italiani si dichiara oggi contrario alla maternità surrogata, una percentuale che è cresciuta progressivamente rispetto al 2021, quando era favorevole il 59,8% dei rispondenti italiani. Più di un terzo degli italiani (37,1%) si dichiara favorevole, una percentuale consistente ma comunque minoritaria. Per quanto riguarda la fecondazione eterologa, invece, che richiede l’utilizzo di gameti donati da individui esterni alla coppia, 6 italiani su 10 si dichiarano favorevoli. Tale percentuale è cresciuta di circa il 3% negli ultimi due anni. L’utero artificiale – in via di sperimentazione sull’uomo, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo umano del concepimento alla nascita, ma anche per i nati prematuri – vede invece contrario il 60,1% degli italiani. Per area politica, chi maggiormente avversa la possibilità di ricorrere alla maternità surrogata si dichiara di Destra (73,8%) e di Centro-Destra (72,5%), mentre la percentuale più alta di favorevoli si riscontra tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (45,7%). La fecondazione eterologa trova contrari soprattutto gli elettori di Centro-Destra (51%) e di Destra (49,3%), mentre le percentuali più alte in favore si trovano, anche in questo caso, tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (73,9%).
I giovani più aperti ai temi legati alla procreazione assistita, il 58% è favorevole anche all’utero in affitto
Considerando i dati in base alla fascia d’età, si scopre che sono favorevoli alla fecondazione eterologa soprattutto le fasce d’età tra i 18 e i 24 anni (74,4%), tra i 25 i 34 anni (72,2%) e tra i 35 e i 44 anni (68,7%). Il consenso diminuisce tra i 45-64enni (60%) e fa registrare un calo sensibile tra gli over 64 (43,9%). L’utero in affitto rappresenta, invece, un’idea di maternità ancora non metabolizzata all’interno dell’opinione pubblica: tra i 18 e i 24 anni si dichiara favorevole il 58% degli intervistati, tra i 25-34enni tale possibilità è accettata dal 51% degli italiani e la percentuale scende al 43% tra i 35-44enni. Col progredire dell’età il sentire comune si allontana sempre più dall’ammettere la liceità di tale pratica, con soltanto il 33,2% dei 45-64enni che si dichiara d’accordo, percentuale che scende fino al 25% tra le persone con più di 65 anni. L’idea di utilizzare un utero artificiale, pratica in via di sperimentazione sull’essere umano, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo umano dal concepimento alla nascita e per i nati prematuri, è condivisa dal 60,2% dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Il consenso cala tra i 25-34enni a poco più di un intervistato su due (50,2%) e scende sensibilmente tra gli over 64 (28,2%).
La maternità surrogata è un tema più complesso e maggiormente avversato dall’opinione pubblica, da Nord a Sud
Per area geografica, sulla fecondazione eterologa i maggiori consensi provengono dal Nord-Ovest e dal Sud con, rispettivamente, il 57,9% e il 52% dei pareri a favore, mentre nel Nord-Est si assiste ad un certo grado di chiusura sul tema, con solo il 48,2% delle risposte favorevoli, chiusura che si allarga ancor di più al Centro (36,9%) e nelle Isole (34,4%). Se la fecondazione assistita rappresenta una questione che solo in alcune zone d’Italia incontra il favore di più di un italiano su due, il tema della maternità surrogata si rivela essere ancora molto lontano da un’accettazione condivisa nel nostro Paese: al Sud solo poco più di quattro intervistati su dieci (43,2%) ammettono il ricorso alla maternità surrogata, mentre nelle Nord-Est e nel Nord-Ovest la forbice del dissenso si allarga sensibilmente e, rispettivamente, solo il 34,6% e il 34,5% degli intervistati si trovano d’accordo. Le persone maggiormente istruite dimostrano il consenso più ampio sulla fecondazione eterologa: si dice favorevole il 67,5% di chi ha conseguito una laurea o un master e il 60,1% di chi si è diplomato, seguiti dal 54,7% di chi possiede la licenza elementare e, a grande distanza rispetto ai laureati, dal 32,7% di chi ha conseguito la licenza elementare. L’utero in affitto costituisce un tema più complesso e maggiormente avversato dall’opinione pubblica: meno di 4 italiani su 10, tra quelli laureati, si dicono a favore (37,7%) ‒ 38,3% tra i diplomati, mentre tra chi possiede la licenza media o elementare tale percentuale diminuisce, rispettivamente, fino al 34,3% e al 22,4%.