Nuovi stili alimentari, il cibo come filosofia di vita

I vegani e i vegetariani in Italia

Secondo la rilevazione realizzata dall’Eurispes, nel 2021, ad abbracciare un regime alimentare tradizionale è l’85,2% degli intervistati, mentre la restante parte della popolazione si divide fra il 6,6% di coloro che affermano di non essere attualmente vegetariani ma di esserlo stati in passato, il 5,8% che fa sapere di essere vegetariano e il 2,4% di quanti infine aderiscono ad uno stile alimentare in linea con i precetti vegani.

Unificando le risposte “sono vegetariano” e “sono vegano” nell’arco di tempo che va dal 2014 ad oggi notiamo che negli ultimi due anni i valori si attestano a livelli superiori rispetto alla media del periodo considerato (7,5%), rispettivamente all’8,9% nel 2020 (valore massimo registrato nella serie storica) e all’8,2% nell’anno in corso.

A scegliere un’alimentazione vegetariana sono in misura maggiore le donne (6,9% contro il 4,7% degli uomini) mentre, se ad essere presi in esame sono i vegani, gli aderenti sono in misura leggermente maggiore maschi (2,7% contro il 2% delle donne). Tra coloro che mangiano seguendo i precetti di un regime alimentare tradizionale troviamo l’86,6% dei maschi e l’83,8% delle femmine, cui si aggiunge il 6% di uomini e il 7,3% di donne che, dopo aver provato a sposare un’alimentazione alternativa, priva di cibi contenenti carni animali hanno deciso, per scelta o per necessità, di cambiare tipologia di alimentazione.

Le motivazioni alla base della scelta vegana/vegetariana

Per il 23,1% di quanti si sono dichiarati vegetariani o vegani questa scelta si inserisce in una più ampia filosofia di vita, che non si esaurisce nell’amore verso gli animali ma abbraccia una volontà più ampia di prendersi cura del mondo in cui viviamo. Per il 21,3% la decisione si configura come salutista, tendente al benessere dell’essere umano e per il 20,7% come rispettosa nei confronti degli animali. Le altre motivazioni che si configurano come scelta principale alla base della pratica vegetariana riguardano la tutela dell’ambiente (11,2%), la voglia di sperimentare nuovi stili alimentari (9,5%) e la convinzione di sacrificare quantità di cibo in favore della qualità, mangiando meno e meglio (5,9%).

Gli uomini più delle donne affermano di essere vegetariani/vegani per filosofia di vita e perché fa bene alla salute: entrambe le risposte sono state indicate come prescelte da un quarto del campione maschile contro il 21,5% delle donne a proposito della scelta alimentare inserita in una più ampia concezione di vita e dal 18,3% delle donne che vedono nei regimi alimentari privi di carni o derivati animali la chiave del benessere.

Le donne hanno accordato invece maggiori favori alle altre risposte circa la ragione che soggiace alla scelta di essere vegetariano/vegano: il 22,6% (contro il 18,4% degli uomini) sceglie la dieta in base al rispetto che nutre per gli animali, l’11,8% (contro il 10,5% degli uomini) lo fa aderendo a ideali vicini alla tutela dell’ambiente, il 6,5% (contro il 5,3% dei maschi) conta di mangiare meno e meglio e il 9,7% (vicino al 9,2% degli uomini) è incuriosito da questa pratica alimentare, vista come nuova frontiera da sperimentare.

Diete “senza” e uso di integratori

Il 31,4% degli italiani predilige prodotti senza zucchero, senza grassi aggiunti, senza l’uso di antibiotici, ecc.; il 23,5% sceglie prodotti che presentano al loro interno l’aggiunta di vitamine, minerali o altri nutrimenti; il 17,1% segue un’alimentazione arricchita regolarmente da integratori; il 17% sceglie prodotti privi di lattosio e il 13,8% privi di glutine.

Segue un’alimentazione che predilige prodotti senza zuccheri e grassi aggiunti il 34,4% delle donne contro il 28,3% degli uomini, una dieta che predilige l’acquisto di prodotti arricchiti con Omega 3, ecc. il 25,5% delle donne contro il 21,5% degli uomini; sceglie prodotti senza lattosio il 20,1% delle donne contro il 13,8% degli uomini, arricchiti con integratori il 19,3% delle donne contro il 14,8% degli uomini e senza glutine il 15,2% delle donne contro il 12,3% degli uomini.

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