Riflessioni ed incontri

di
Luciano Maria Teodori

Le feste natalizie sono da sempre una occasione di socializzazione e di incontri che durano una intera settimana. A seconda delle case dove si va ci si incontra con spaccati diversissimi, nel modo di sentire e di analizzare, i problemi più complessi della contemporaneità, dall’economia, alla politica, alle crisi internazionali, al terrorismo.

La cosa che più mi ha colpito è che tutti sembrano avere a portata di mano una soluzione eccellente e definitiva.

Il divertente è che queste soluzioni non hanno nulla in comune fra di loro. Spesso non superano il livello di discorsetti da bar. Ma la grinta e la apparente convinzione con la quale queste persone esprimono le loro certezze  la trovo inquietante e stupida.

In una di queste riunioni conviviali ho conosciuto un paio di signori veramente singolari. Uno ce l’aveva con gli inglesi, Totò direbbe “a prescindere”, l’altro coi russi a prescindere dalla fine del comunismo.

Una concezione un po’ semplicistica e soprattutto antistorica della durissima realtà contemporanea.

Affermare certezze e rifiutare di analizzare è solo sintomo di paura e di incapacità di leggere i fatti.

E la paura è uno stato d’animo che ti toglie dal presente e ti consegna al passato, spesso remoto.

Durante quella serata qualcuno ha cercato di ragionare sul concetto di islamizzazione della radicalità.

Apriti cielo e giù tutto il banalese sullo scontro di civiltà e l’odio verso l’Occidente.

Nessun dubbio, nessuna incertezza, Dio è con noi. Bergoglio non capisce nulla.

Io ho pensato, tornando a casa, di aver assistito ad una farsa sul tramonto culturale occidentale.

Articolo precedente
Articolo successivo
Per rimanere aggiornato sulle nostre ultime notizie iscriviti alla nostra newsletter inserendo il tuo indirizzo email: