Tg di venerdì 6 marzo. Il maltempo imperversa nel Paese e conquista ancora una volta le aperture ed ampio spazio su Mediaset, Tg1 e Tg2, mentre Tg3 e TgLa7 privilegiano rispettivamente l’attesa per i primi colpi di bazooka di Draghi e i dati di Frontex che – guardate un po’ – ci racconta che dalla quarta sponda attendono di raggiungere l’Europa tra mezzo milione e un milione di profughi. Il Ministro Gentiloni ha invitato a non fare allarmismi, ma le testate Mediaset sembrano piacevolmente cadute dalle nuvole e rilanciano l’allarme terrorismo, di cui per altro il responsabile di Frontex non ha dato alcuna conferma. I Tg Rai ritornano sulla trasferta moscovita di Renzi, segnalando che l’obbiettivo principale è e rimane garantirsi l’ok russo per un prossimo, indispensabile, piano d’intervento in Libia col cappello Onu. Sempre a proposito dell’Isis, su tutte le testate ampio spazio alla notizia della distruzione del sito archeologico di Nimrud, anche in mancanza degli aberranti video proposti nel caso della distruzione del museo di Mosul. Le vestigia della cultura della Mesopotamia, sopravvissute a 3.000 anni di storia, annientate dalla follia integralista.
Il piano d’acquisto dei debiti pubblici per 60 miliardi al mese parte lunedì, ma lo spread e l’euro “si portano avanti”, scendendo entrambi. Su Tg3 e La7 si guarda anche ai limiti del piano nonché alle questioni aperte, soprattutto il futuro immediato della Grecia.
La politica interna si nutre dell’ormai certa rottura in casa Lega, ripresa e inquadrata più o meno con gli stessi termini sia da Rai che da Mediaset, anche perché Forza Italia non sa che pesci pigliare e non ha ancora deciso cosa farà in Veneto, visto che l’incontro odierno tra Salvini e Berlusconi non ha prodotto risultati. A proposito dell’ex Cav., tutte le testate riprendono la sua ultima giornata ai servizi sociali: una festa per Mediaset, uno snodo importante per gli altri che però “la rovinano” segnalando i problemi, vecchi e nuovi, che Berlusconi incontrerà fin dai prossimi giorni sul piano giudiziario.
Tg3 e TgLa7 rilanciano le preoccupazioni che accompagnano il probabile acquisto di Rizzoli libri da parte di Mondadori. Il Tg di Mentana spiega bene cosa c’è dietro e quali sono, più che i rischi, le certezze negative legate alla creazione di un ulteriore monopolio che occuperebbe da solo il 40% del mercato dell’editoria libraria.
Abbiamo detto del maltempo, e la scelta delle aperture con le immagini dalle regioni del centro Italia ci è sembrata pienamente giustificata. Molto spesso la cronaca nei Tg più “seri” è tenuta in secondo piano, a vantaggio della politica. Ma quando milioni di concittadini vedono, come in Versilia, abbattersi alberi secolari per l’uragano, o esplodere come nel teramano un gasdotto per le frane, la prima pagina risulta doverosa.
La cronaca criminale nell’ultima fase non è più un patrimonio esclusivo di Mediaset. Se ne occupa sempre di più anche Tg1, ma stasera il proscioglimento del marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa in provincia di Pisa nel 2012, entra anche nelle scalette di TgLa7.
A 2 giorni dall’8 marzo su Tg3 si parla dei salari e degli stipendi più bassi per le lavoratrici rispetto ai colleghi uomini, su Tg1 si affronta la presunta inadeguatezza femminile verso le materie e le professioni scientifiche, mentre Tg2 propone una interessante intervista a Emma Bonino che ricostruisce 40 anni di battaglie delle donne, vissuti come protagonista.
Dati auditel dei Tg di giovedì 5 marzo 2015
Tg1 – ore 13:30 4.165.000, 23,09% ore 20:00 6.942.000, 25,97%.
Tg2 – ore 13:00 2.887.000, 17,13% ore 20:30 2.618.000, 9,12%.
Tg3 – ore 14:30 1.831.000, 10,94% ore 19:00 2.261.000, 11,02%.
Tg5 – ore 13:00 3.661.000, 21,50% ore 20:00 5.420.000, 20,06%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.046.000, 14,68% ore 18:30 1.290.000, 7,55%.
Tg4 – ore 11.30 535.000, 6,70% ore 18:55 912.000, 4,52%.
Tg La7 – ore 13:30 674.000, 3,73% ore 20:00 1.433.000, 5,33%.