I cocci della famiglia Bush e le prove tecniche di dialogo tra Obama e Putin.
Per primo fu Senior, che almeno sembrava che sapesse cosa faceva.
Ma la guerra a Saddam non gli servì per restare Presidente degli USA.
Vinse Clinton, ancora oggi popolarissimo per aver regalato all’America anni irripetibili sia sotto il profilo economico che quello scandalistico. Ma la new economy non bastò a far vincere Al Gore.
Vinse Bush junior, forse con un aiutino della famiglia.
E poi 11/9, una tragedia immensa e una ferita lacerante, come oggi la tragedia parigina. Che dire? Dolore, rabbia, incredulità, ma mai, mai rassegnazione di fronte alla follia omicida e all’odio cieco ed inutile.
Troppe guerre disastrose, costose sotto tutti i profili compreso quello della inutilità.
La democrazia, come la intendiamo noi, non si può esportare. La democrazia è una conquista attraverso scelte difficili e definitive.
Su chi finanzia il terrore è stato detto tutto e anche il perché. È inutile rimestare.
Serve che non si faccia, come diceva il nonno, di tutta l’erba un fascio.
Coinvolgere l’intero Islam con il terrorismo non è solo sbagliato, ma inutile e pericoloso, stura solo il peggio che è in noi e non ci fa capire quello che va fatto.
In Turchia Obama e Putin si sono incontrati, è un inizio costruttivo e confortante. Putin ha fatto le sue scelte, Obama anche. La Francia, nostra sorella, non va assolutamente lasciata sola. La Marsigliese è di tutti.