Le trattative tra il Governo e Bruxelles alla ricerca di un compromesso che consenta di allontanare l’incombente procedura d’infrazione, preservando per quanto possibile le riforme pianificate dalla maggioranza, spiccano su tutte le edizioni, monopolizzando la pagina politica: 40 i titoli, di cui ben 24 aperture. Assai presente il ministro Tria (24 titoli), che impegnato su due fronti (dialogo con l’Unione e pressioni delle forze di governo) giovedì annuncia la “pace” sulla flat tax. L’analisi dell’Osservatorio Tg dell’Eurispes dal 10 al 14 giugno.
I reiterati richiami dell’Unione, che concede una settimana all’esecutivo per presentare “risposte efficaci”, fanno dichiarare al Ministro dell’Economia: “Nessuna manovra bis”, “Presto arriverà la risposta”, parole confermate anche dal premier Conte. Venerdì Tg La7 registra fin dai titoli un Di Maio che, nell’assecondare il leader del Carroccio sulla necessità di tagliare le tasse, affida alla Lega, in quanto forza uscita maggioritaria dal voto europeo, la responsabilità politica della soluzione da adottare.
In settimana si registrano alcune dichiarazioni accese, come lo scambio martedì tra il premier Conte e Juncker e il commento di Salvini sulla Commissione uscente “delegittimata”; parole che in altre stagioni avevano visto alcune testate ribattere contro le ingerenze di un’Europa “dei conti”, ma che al momento non producono niente di equivalente. Da segnalare, però, un titolo del Tg2 di mercoledì dedicato all’inchiesta giornalistica che vedrebbe Angela Merkel – caldeggiata da Macron per la presidenza dell’Ue – con un passato da spia per la Stasi.
Si allarga l’inchiesta Anm. Flick al Tg2: “Grave coinvolgere Mattarella”. Lotti (Pd) autosospeso. Tg3 e Tg5 aprono “uniti” sull’arresto di Arata
La bufera sul Csm, con l’allargarsi dell’inchiesta sulle nomine alle Procure, reclama le aperture, giovedì e venerdì, dei Tg Rai e di Tg La7. L’autosospensione dell’ex ministro Pd Lotti è alta per tutte le testate (eccetto i Tg Mediaset minori). Tg2 raccoglie l’intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, che parla di una “ferita intollerabile e inaccettabile alla fiducia della magistratura”, che “qualcuno” ha cercato di estendere al Presidente della Repubblica.
A imporsi sulle prime pagine, mercoledì, c’è anche l’arresto dell’ex consulente leghista Arata nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’imprenditore Nicastri e toccato Armando Siri: apertura per Tg3 e Tg5, titoli su Rai e La7.
Sicurezza e sbarchi, in ordine sparso
L’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto sicurezza bis, firmato venerdì da Mattarella, genera numerose coperture, con Tg2 che martedì vi dedica l’apertura. La vicenda del tabaccaio di Ivrea, i cui sviluppi sono seguiti in settimana dai Tg Mediaset, mantiene caldo il tema sicurezza, al quale Tg La7 dedica la dataroom del lunedì, segnalando un sensibile iato tra la diffusa percezione di insicurezza nel nostro Paese e i dati, che ci vedono tra le nazioni più sicure d’Europa per minor numero di furti, rapine e omicidi.
L’inasprirsi delle norme sul soccorso in mare, previste dal decreto sicurezza bis, riaccende l’attenzione su sbarchi e Ong; attenzione al nuovo caso Sea Watch, presente tra giovedì e venerdì nei servizi dei Tg Rai e di quelli delle 20 (titoli per Tg3, Tg1 e Tg La7); Tg5 affronta martedì il problema dei cosiddetti sbarchi fantasma dalla Tunisia, che in sei mesi potrebbero aver garantito accesso a oltre mille profughi. Più critico Tg3, che mercoledì riprende i dati di Medici Senza Frontiere, che ribaltano il binomio “meno partenze – meno morti in mare”, denunciando come nell’ultimo anno, oltre 1.100 profughi sarebbero morti nel Mediterraneo. Nei Tg di serata si ripropone un grande silenzio sugli sviluppi del conflitto libico.
La guerriglia a Memphis batte Hong Kong
L’attacco alle petroliere giapponesi nel golfo dell’Oman, con la tensione internazionale che fa crescere anche il prezzo del greggio, è molte presente già da giovedì (titoli per i Tg Rai e quelli delle 20). Molta attenzione, sempre giovedì, ai disordini civili a Memphis, negli Stati Uniti, seguiti alla morte di un afroamericano pregiudicato caduto sotto il fuoco della polizia: ben 4 titoli. Le coperture date a questa vicenda risultano squilibrate se le si confronta con le proteste popolari a Hong Kong, che nonostante abbiano visto un milione di persone manifestare contro la legge sull’estradizione, hanno trovato sulle scalette dei nostri Tg spazi minori.
Tg3 e Tg2: a ciascuno “la sua” (mafia). Tg5 batte un colpo sulle morti bianche. I Tg Mediaset e l’ossessione “Amanda Knox”
Le azioni di contrasto alla criminalità organizzata ricevono buone coperture dai Tg Rai. Tg3 segnala giovedì, fin dai titoli, una massiccia operazione del Ros contro il traffico di droga della ‘ndrangheta, mentre venerdì si occupa del traffico dei rifiuti tossici; Tg2 si concentra invece sulla scoperta di un circuito di prostituzione transnazionale gestito da esponenti della mafia nigeriana.
Da segnalare la denuncia di Studio Aperto, che attraverso le parole della madre di un giovane tossicodipendente, richiama l’attenzione sul “bosco della droga” di Rogoredo, dove “a 15 minuti dal duomo di Milano si può acquistare a 5 euro una dose di eroina”.
Sui temi del lavoro si esprime con più forza il Tg5, che oltre a seguire la vicenda Whirlpool e le evoluzioni sul caso Alitalia, dedica un titolo e la copertina di martedì alle vittime sul lavoro, più di 200 negli ultimi sei mesi.
Il ritorno di Amanda Knox in Italia, e la sua partecipazione sabato a un incontro a Modena sul tema degli errori giudiziari, ricevono tra giovedì e venerdì 2 titoli da Studio Aperto e Tg4, e uno sul Tg2. Nei servizi, che hanno dettagliato le attività della giovane coinvolta nel processo sull’omicidio di Meredith Kercher, sono state numerose le critiche nei confronti della Knox, propensa al sentimentalismo e avida di riflettori mediatici. Considerato quanto il sistema dell’informazione italiana, e soprattutto le reti Mediaset, abbia contribuito alla creazione di questo personaggio mediatico, le critiche hanno il sapore dell’ipocrisia.