Conte superstar del primetime, Salvini in formato “diet”. L’analisi dei Tg

Il Governo giallo-rosso al vaglio del primetime. Salvini ormai in formato “diet”, Mediaset
sposa le ragioni delle opposizioni. I migranti, ancora al centro del confronto politico. Nubi fosche all’orizzonte di Televisegrad. L’analisi dell’Osservatorio Tg dell’Eurispes e della Sapienza Università di Roma entra nella sua decima stagione nella settimana, dal 2 al 6 settembre, dominata dalla costituzione del Governo giallo-rosso.

Le trattative tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, l’accordo raggiunto martedì ed il giuramento dell’Esecutivo monopolizzano, com’è naturale, gran parte delle edizioni dei telegiornali. Solo Studio Aperto dedica alcune apertura a notizie d’oltre confine, così come fa venerdì Tg5.

Tutte le edizioni ci consentono di familiarizzare con i volti, vecchi e nuovi, dell’esecutivo nascente. Tg2 intervista mercoledì il leader del Pd, Nicola Zingaretti (presente anche sul Tg1).

Con la formazione di un Esecutivo “di ultra sinistra” (definizione di Forza Italia), la flotta Mediaset si dimostra fin dai primi giorni abile ed arruolabile dalle opposizioni. Il Tg5 di Mimum si accontenta giovedì di bilanciare la costituzione del nuovo Governo con un servizio di 3 minuti dedicato alle opposizioni, mentre Tg4 confeziona, tra giovedì e venerdì, un paio di servizi critico/goliardici sui vecchi e nuovi ministri, inquadrando in primo luogo il neo Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Gli attacchi di stampo macista al neo Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ricevono critiche bipartisan, con Enrico Mentana che parla di “fessi del web” da cui ci si poteva, tristemente, aspettare atteggiamenti tanto “schifosi”.

Il voto della piattaforma Rousseau ottiene diverse accoglienze. Molto scettico Tg4, che mercoledì propone un servizio canzonatorio, lodando i pregi delle “matite elettorali” nei confronti del voto elettronico. Discorso diverso per il Tg1 di Carboni, che dedica il primo servizio di martedì proprio alla votazione elettronica, seguito dal commento entusiasta di Di Maio.

L’emersione della nuova maggioranza si accompagna ad un parziale affondamento della figura di Matteo Salvini, che cessa di essere l’uomo politico più citato nelle titolazioni (25 le sue presenze contro le 35 di Di Maio e le oltre 40 del Premier Conte). Numerosi, comunque, i video messaggi Facebook riproposti in settimana, anche se spesso nella seconda metà dei Tg.

L’uscita della Lega dal Governo impatta con i primi nuovi sondaggi, proposti lunedì da Tg La7 e giovedì da Tg3, che riscontrano una sostanziosa perdita di consenso. Sul fronte del servizio pubblico, si attendono immancabili cambiamenti sia per quello che riguarda i vertici (il Presidente Foa?), e già si notano i primi impatti sulle linee editoriali, soprattutto del Tg2.

I rapporti tra il nuovo Esecutivo e l’Europa vengono analizzati a fondo dai Tg Rai, e compaiono in due titoli del Tg3. La nomina di Gentiloni a Commissario Europeo raccoglie, tra giovedì e venerdì, 9 titoli. Sempre giovedì, due titoli vanno alle contestazioni della Corte Europea per i mancati interventi della xylella (titolo per Tg1 e Tg2), con il Tg di Sangiuliano che propone la toccante testimonianza di alcuni olivicoltori del Salento.

La reazione positiva delle Borse alla formazione del nuovo esecutivo, con il marcato calo dello spread sotto quota 150, viene ripresa da tutte le testate. Lo stesso vale venerdì per i dati negativi dell’economia in stagnazione (titoli per Tg3, Tg5 e Tg La7). Interessante il servizio proposto martedì da Studio Aperto e Tg4 sul fenomeno del calo degli iscritti ai maggiori sindacati.

I temi dei migranti, dell’accoglienza e dell’integrazione rimangono al centro dell’attenzione; ne fa testo l’impugnazione da parte dell’Esecutivo della legge regionale del Friuli ritenuta discriminatoria (presente in 4 titoli). L’attività delle navi Ong incontra tre titoli lunedì e coperture nei servizi.

Epopea Brexit, Uragano Dorian costretti in secondo piano
L’“epopea” della Brexit, che rischia di diventare una telenovela con le rotture interne al fronte dei conservatori ed il rilancio di un nuovo voto anticipato, irrompe sul primetime: in settimana oltre 20 titoli. In mancanza del parto del Conte 2, Londra avrebbe sicuramente rubato la scena alla politica nazionale. Lo stesso vale per le proteste di Hong Kong, che mercoledì hanno visto il governo ritirare la legge sulle estradizioni (titoli per Tg La7 e le testate Mediaset). Le devastazioni causate nelle Bahamas dall’Uragano Dorian (aperture per Studio Aperto e Tg 5), passate in secondo piano nei servizi per una stima originaria molto bassa di morti accertati, si impongono progressivamente con la crescita del numero delle vittime. Venerdì Tg5 lo sceglie per l’apertura, e parla di un disastro per il quale si stimano ormai 5.500 dispersi.

L’infotainment estivo
Il clima (ancora) estivo da il meglio di sé sui Tg Mediaset con titoli carichi di infotainment. Studio Aperto ci parla del mostro di Lochness; Tg4 del conflitto tra il cane ed il gatto di Downing Street; mentre Tg5 ci informa che il royal baby ha cominciato la scuola materna. La denuncia di un Paese inadeguato in tema di disabilità risuona su Mediaset (ma anche sul Tg2) con la storia di uno studente impedito a sostenere un esame universitario per i guasti agli ascensori di numerose stazioni della metropolitana romana.

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