L’informazione dei Tg torna a concentrarsi sui numeri del Covid

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I Tg dall’8 al 12 novembre – La cronaca della pandemia, con la crescita dei contagi che non si attenua, reclama quasi la metà delle aperture (10 primi titoli nelle sole giornate di lunedì e mercoledì), con Tg5 che in diverse edizioni parte proprio dai bollettini della Protezione civile. Con il ritorno nei titoli delle “cifre del Covid”, il prime time si concentra sull’azione di Governo, con l’allargamento della terza dose ai 40enni annunciato dal Ministro Roberto Speranza e la stretta imposta alle manifestazioni dei no green pass. Particolare riguardo dai Tg Mediaset alla diffusione del contagio tra i minorenni. Nei servizi, comunque, i toni risultano tranquilli, tanto più in confronto ai dati della diffusione della pandemia negli altri paesi europei (7 i riferimenti nei titoli ai picchi toccati in Germania e Austria). Cresce, comunque, la ricerca di nuove rassicurazioni, con il Tg3 che lunedì intervista il Ministro Mariastella Gelmini, mentre il Tg5 di giovedì interpella il Viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Migranti sul confine polacco: il ricatto di Lukashenko. I Tg Mediaset “bucano” il vertice sulla Libia

Ad imporsi in settimana sulle scalette sono anche le drammatiche immagini delle centinaia di profughi bloccati sul confine polacco, ammassati lì per volontà del Presidente bielorusso Lukashenko, per una politica che viene descritta da Varsavia come “terrorismo di Stato” (Tg1): titoli per tutti, con apertura, martedì, per il Tg3 e, mercoledì, per Studio Aperto e Tg4. Buono l’approfondimento del Tg di Mario Orfeo, che con un inviato al confine raccoglie le testimonianze delle famiglie disperate, chiarendo sia il ruolo di Putin in questa vicenda sia le mire della Polonia. Ben diverse le posizioni del Tg4, che nei servizi liquida la vicenda velocemente per dedicarsi all’emergenza immigrazione verso il nostro Paese, denunciando in due aperture i troppi arrivi al confronto con quelli del 2019 (“gestione Salvini”). Si tratta, come in altri casi, di servizi “copia e incolla” di articoli de Il Giornale, molto critici nei confronti dell’operato del Ministro Luciana Lamorgese, ma che non indagano affatto le attuali specifiche del fenomeno. Il disinteresse dei Tg Mediaset si manifesta, venerdì, in modo lampante, con l’assenza dalle scalette di qualsiasi menzione alla conferenza internazionale di Parigi sulla Libia, che invece è argomento d’apertura per i Tg Rai.

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Si conclude la Cop26 di Glasgow

La conclusione della Cop26 di Glasgow, con il mezzo fallimento mitigato dall’accordo raggiunto all’ultimo momento tra Usa e Cina sulla decarbonizzazione, non trova particolare risalto nei Tg di prime time, se si esclude Tg La7 che, mercoledì, vi dedica l’apertura. A trovar spazio nei servizi sono, invece, i riferimenti allo scarso impiego da parte dell’Italia di fonti d’energia rinnovabile, tema già segnalato la scorsa settimana sempre da Tg La7.

Nei Tg la maxi inchiesta sul “Reddito di cittadinanza”

Per la politica, la discussione sulla manovra assorbe le restanti aperture. Da giovedì torna al centro dell’attenzione il “Reddito di cittadinanza”, al centro della scena dopo che una nuova maxi inchiesta ha scoperchiato un vasto racket criminale di cui beneficiavano migliaia di cittadini rumeni non residenti. Indignazione per tutti, con un durissimo editoriale del Tg4 rivolto contro i 5 Stelle. L’intervento di giovedì del Presidente Mattarella – che sembra mettere la parola fine ad ogni ipotesi di una sua ricandidatura al Quirinale – viene ripreso da tutte le testate, con Mentana che osserva (venerdì) che l’ipotesi di un “Mattarella Bis” non sia ancora totalmente da escludere.

Per la cronaca, spicca, giovedì, la prima sentenza nell’ambito dell’inchiesta Angeli e Demoni sui fatti di Bibbiano, con apertura per Studio Aperto e titoli per tutti. Minor spazio agli sviluppi del Caso Eitan. Interessante l’approfondimento del Tg2 di venerdì sugli orfani di femminicidio.

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È davvero finita l’era della carta stampata? L’informazione tra Social media e IA

Un paio di decenni fa ci si chiedeva come la Rete avrebbe cambiato l’informazione; oggi, la stessa domanda si pone nei confronti dell’IA. Ma il dato più evidente, tra tutti, è il cambiamento nella fruizione di notizie: calano le vendite dei quotidiani cartacei, cresce la percentuale di chi legge notizie online, o addirittura attraverso i Social Network.
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Il quoziente familiare potrebbe figurare nella prossima legge di Bilancio, al fine dichiarato di dare più risorse a chi ha figli. L’evoluzione della giurisprudenza e della società dimostra infatti che l’attuale modello impositivo non è in grado di tutelare una società in cui i figli sono ormai merce sempre più rara.
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