HomeScienzaNeuroscienze: gli effetti della lettura narrativa sulla capacità empatica

Neuroscienze: gli effetti della lettura narrativa sulla capacità empatica

di
Angela fiore

La letteratura è una palestra dove allenare l’empatia, sviluppare creatività, incrementare l’immaginazione. L’esperienza narrativa di fantasia è tra i pochi strumenti, insieme a cinema e serie Tv, a permettere l’accesso e l’incontro autentico con l’alterità, e questo perché stimola un processo imitativo interno favorendo la capacità empatica. Quanto più la trama è vicina al background personale del lettore, tanto più sarà favorito il processo di identificazione. Questo è un bene, perché attraverso l’esperienza empatica chi legge imparerà ad accogliere mondi interiori sconosciuti, sentimenti e stati d’animo inesplorati, differenti punti di vista. Soprattutto, sarà in grado di elaborare esperienze emozionali simili. Una narrazione di fantasia non è finalizzata a stabilire una verità riconosciuta universalmente, come piuttosto avviene con le pubblicazioni scientifiche o i giornali, basati sull’argomentazione e la logica. Le narrazioni di fantasia tendono alla verosimiglianza, ovvero a ciò che è credibile e potenzialmente vero per un lettore in quel determinato contesto, suscitando in lui un certo tipo di coinvolgimento. In altre parole, nonostante il mondo narrativo sia lontano dal mondo del lettore, gli eventi narrati saranno percepiti come reali all’interno della storia, anche quando non lo sarebbero affatto nella realtà vissuta dal lettore.

La letteratura è una palestra dove allenare l’empatia, sviluppare creatività, incrementare l’immaginazione

È stato infatti dimostrato che le persone che leggono molta narrativa diventano più empatiche, perché imparano dalla finzione la psicologia umana e acquisiscono conoscenze su come reagire alle altre persone in situazioni sociali. Inoltre è stato sostenuto che le esperienze di finzione migliorano il pensiero immaginativo. Oggi, a trent’ anni dalle scoperte sui neuroni specchio del Prof. Giacomo Rizzolatti e del suo team, sappiamo che vedere o leggere di un’altra persona che sperimenta emozioni ed eventi specifici attiva le stesse strutture neurali, come se si stessero sperimentando personalmente, influenzando di conseguenza l’empatia. Molti studi hanno anche dimostrato che quando i lettori vengono trasportati in una narrazione, saranno più portati ad attuare un cambiamento personale. Un contributo in proposito, How Does Fiction Reading Influence Empathy? An Experimental Investigation on the Role of Emotional Transportation è stato pubblicato nel 2013 da Bal e Veltkamp presso la Vu University Medical Centre di Amsterdam.Lo studio condotto su 66 studenti olandesi ha dimostrato che l’esperienza narrativa di finzione incrementa le capacità empatiche del lettore suscitando effetti emotivi e comportamentali più forti rispetto alla lettura di saggistica. Tuttavia, questo avviene solo quando il lettore è trasportato emotivamente in una storia.

Leggere di un’altra persona che sperimenta emozioni ed eventi specifici attiva le stesse strutture neurali, come se si stessero sperimentando personalmente

L’idea che fra immaginazione narrativa ed empatia ci fosse uno stretto legame non è nuova per la psicologia. Da secoli ci si interroga sul ruolo dell’empatia, prima nel campo dell’estetica e della filosofia, poi in altri ambiti delle scienze umane. Ma perché? Perché riveste un’importanza fondamentale sullo sviluppo e sul funzionamento sociale e morale degli esseri umani. Ma che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di empatia? L’empatia è un fenomeno molto complesso che per essere compreso necessita di essere osservato da differenti prospettive. Il termine deriva dal greco «εμπάθεια» (empátheia), composta da en-, “dentro”, e pathos, “sofferenza o sentimento” ed era utilizzato nell’antica Grecia per indicare il rapporto tra l’autore-cantore e il suo pubblico. Robert Vischer è considerato tra i primi teorici di fine Ottocento del concetto di empatia (einfühlung). In un contesto legato alla riflessione estetica, lo studioso di arti figurative intendeva con il termine “empatia” la capacità umana di percepire la natura esterna come interna, appartenente al nostro corpo. Quando cioè ci si trova di fronte a un’opera d’arte e ci si sente improvvisamente coinvolti in essa. Tuttavia, sarà lo psicologo Theodor Lipps qualche anno più tardi ad estendere a tutti gli àmbiti dell’esperienza umana il concetto di empatia, quale attitudine istintiva e automatica a immedesimarsi con l’altro.

L’empatia è un fenomeno molto complesso che per essere compreso necessita di essere osservato da differenti prospettive

L’esperienza empatica è quindi fondamentale e costitutiva per l’essere umano. Oltre a rappresentare un’attivazione fisiologica e spontanea, permette di avvicinare la propria vita interiore alla diversità altrui, favorendo la crescita personale di ogni individuo. A questo punto sorge spontaneo chiedersi quali letture si prediligano nel nostro Paese. Secondo il rapporto dell’AIE sullo stato dell’editoria in Italia nell’anno 2023, l’industria editoriale del Paese è in crescita (25%) rispetto al periodo antecedente la pandemia. Si registra una crescita della narrativa italiana (7,2%) rispetto alla narrativa straniera (3,6%). Nella top ten dell’anno sono infatti presenti ben 7 titoli di autori italiani. In aumento sono anche la manualistica non universitaria (4,7%), la saggistica di divulgazione (4,6%), i libri per bambini e ragazzi (1%). In calo la saggistica specialistica (1,7%), e i fumetti (10,6%, dopo il boom del 2021-2022). Inoltre, in Italia nel 2023 la crescita del mercato trade (0,8%) è simile a quella della Francia e del Regno Unito (1%), mentre la Germania cresce del 2,9%. Gli Usa arretrano dello 0,2%.

L’empatia sta riacquistando rilevanza accademica e scientifica, grazie anche ai progressi nelle neuroscienze

Oggi l’empatia sta riacquistando rilevanza accademica e scientifica, grazie anche ai progressi nelle neuroscienze. Possiamo dedurne che le reazioni empatiche suscitate dai personaggi di fantasia possono potenzialmente essere integrate nella vita quotidiana. Questo consentirebbe lo sviluppo del pensiero critico e della sensibilità sociale. E ancora, incoraggerebbe la scoperta di nuovi ruoli e di relazioni armoniose e cooperative, limitando la formazione di giudizi dettati dai propri schemi mentali. Un interessante spunto per le ricerche future sarebbe quello di indagare esiti alternativi delle esperienze narrative fittizie, come ad esempio l’influenza sulla creatività individuale. Poiché l’esperienza narrativa fittizia è fortemente legata alla componente immaginativa, i lettori potrebbero sviluppare repertori di azioni più ampi, che li rendano più originali e creativi nella risoluzione di problemi complessi. A ricordarci che l’essenza di una esistenza possa definirsi realmente e pienamente umana, citiamo le parole di Fëdor Dostoevskij, che ne l’Idiota afferma: «Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione».

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