Il mondo del libro regge nell’anno più buio per molti settori chiave dell’economia. Dopo un anno passato per lo più tra le mura domestiche, appare chiara l’importanza insostituibile che la cultura ha nella vita di ogni individuo. La fruizione di contenuti culturali – che si tratti di musica, cinema, teatro, libri – è stata un’ancora di salvezza durante il lockdown, ponendo in primissimo piano l’importanza del settore culturale in Italia.
Il Fondo emergenze per imprese e istituzioni culturali
Il nostro Paese, infatti, ha fatto da apripista a un’iniziativa molto importante per dare ossigeno sia alle librerie che al mondo del libro, e che è stata modello per altri paesi europei. Si tratta del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, che ha consentito l’acquisto di libri da parte delle biblioteche pubbliche presso le librerie del territorio. L’erogazione di fondi ai comuni ha permesso non solo alle librerie di vendere una discreta quantità di testi in un momento di crisi, ma ha anche rifornito le biblioteche pubbliche di linfa nuova. L’effetto dell’iniziativa ha dato slancio soprattutto alle librerie e alle biblioteche dei piccoli centri, e in un colpo solo si è potuto aiutare concretamente i librai a vantaggio del bene pubblico.
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L’esempio italiano in Europa
Altri paesi hanno seguito l’iniziativa italiana, con provvedimenti affini: Francia, Belgio, Spagna, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia e Inghilterra hanno erogato milioni a sostegno delle biblioteche pubbliche per venire in aiuto di librerie e lettori. Sebbene l’erogazione di fondi ai comuni per le biblioteche sia stata la più direttamente incisiva, sono state numerose le iniziative nate in Italia a sostegno del mondo del libro: contributi per i piccoli editori, tax credit, la creazione di un albo delle librerie di qualità, la carta della cultura per le famiglie bisognose, sostegno economico alle reti locali di incentivo alla lettura.
“La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza”
Intanto, l’Aie (Associazione italiana editori) ci dà un quadro rassicurante della situazione, in risalita rispetto alla brusca frenata del primo lockdown. È quanto emerso dall’indagine “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza”, a cura del Centro per il libro e la lettura (Cepell) del MIBACT e della stessa Aie, con la collaborazione di Pepe Research.
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Si tratta di rilevazioni di ottobre 2020 in comparazione con i dati di maggio dello stesso anno e del 2021. Chi dichiara di aver letto almeno un libro (compresi eBook e audiolibri) rappresenta il il 61% del campione (tra i 15 e i 74 anni), in crescita di tre punti percentuali rispetto ai valori di maggio 2020 e ottobre 2019 (58%) e in crescita anche rispetto al 2018 (55%). In valore assoluto si tratta di 27,6 milioni di italiani.
I lettori in digitale aumentano in maniera costante
I libri cartacei la fanno ancora da padrone, poiché rappresentano il supporto di lettura per il 55% dei lettori, ma gli eBook si attestano al 30% (in crescita rispetto al 25% del 2019) e gli audiolibri al 12% (nel 2019 si attestavano al 10%). I lettori in digitale aumentano in maniera costante: chi afferma di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi, lo ha fatto per il 40% in digitale, per il 46% in cartaceo, per il 14% utilizzando tutti i tipi di supporto.
Gli acquisti e le librerie online crescono
Il lockdown ha dato una spinta esponenziale agli acquisti online, e non ne è esente il mondo del libro: 3,4 milioni di italiani, già lettori e clienti delle librerie tradizionali, hanno acquistato per la prima volta un libro online nel 2020 e 2,3 milioni un eBook. La percentuale di lettori di libri cartacei acquistati online sale così al 38%, di eBook al 30%. Le librerie online crescono al 38% rispetto al 31% del 2019 (ma a maggio erano al 39%). Il prestito bibliotecario, insieme alla riscoperta della libreria di casa, ai libri regalati o presi in prestito, è fonte di letture per il 41%.
Le librerie restano essenziali nella scelta d’acquisto
Nonostante ciò, la libreria resiste. Insostituibile luogo di confronto, diffusione e condivisione della cultura, a ottobre dichiarano di frequentarla il 67% dei lettori, dato inferiore rispetto al 2019 (74%) ma in netto recupero rispetto ai rilievi di maggio (20%). Le librerie fisiche restano essenziali nella selezione d’acquisto: sceglie cosa comprare una volta entrato in libreria il 33% dei lettori, mentre il 23% si affida alle informazioni raccolte online e il 21% ai media tradizionali.
Un editore su tre ha implementato l’offerta di eBook
Un bilancio tutto sommato positivo, merito anche della resilienza del mondo dell’editoria che ha messo in campo energie e iniziative per far fronte all’emergenza. Quasi un editore su tre (ovvero il 29,2%) ha promosso l’ampliamento dell’offerta in formato digitale (dati Istat). Inoltre, durante il lockdown, gli editori si sono spesi in iniziative volte alla promozione della lettura: il 43,6% ha attivato reti con le librerie indipendenti per la vendita e la consegna di libri a domicilio, il 42,8% si è dato da fare con eventi di promozione delle uscite e di interazione con i lettori attraverso i canali social o il proprio sito internet (dati Istat). È il segno che solo la collaborazione tra Istituzioni, imprese e territorio può dar vita a una vera, piccola rivoluzione.