Negli ultimi giorni ho incontrato molti amici bene informati; almeno così credevo. Mi ero sbagliato, infatti erano informati sul passato più o meno remoto. Dopo aver scagliato decine di fulmini inefficaci e stantii contro gli USA ed il loro nuovo Presidente, sembrano più sfiancati dalla impotenza che dai timori che il quadro del mondo si stia ancor di più complicando.
Veramente a me il mondo è sembrato sempre piuttosto complesso e non facili da decrittare i messaggi più o meno in codice degli attori protagonisti dei grandi fatti del mondo.
Gli obiettivi veri sono sempre stati amorevolmente celati e resi inespugnabili a qualsiasi logica normale.
The great game, si chiamava una volta. Oggi come si chiama, o si potrebbe chiamare?
Io propongo Holliwood Party. Perché? A me sembra chiaro che tra Clint Eastwood e Trump le differenze culturali e politiche siano pochissime e Clint è pure più simpatico.
Ma torniamo al grande gioco. Che la partita si giocasse in Asia si sapeva da tempo. The Pivot to Asia è del primo Obama. L’America trova ed inquadra in modo strategico il suo ruolo nel Pacifico. Chi ha in mano oggi la metà del debito pubblico americano? La Cina. Ma allora che centra la Nord Korea? Centra eccome. I cinesi non amano quel regime, i vietnamiti sono alleati degli americani, e la Russia? I Russi tramite Pakistan hanno fornito tecnologie importanti al regime nord koreano. Perché? In questa domanda c’è il tutto.