Sud e coesione territoriale: a che punto siamo?

sud e coesione

Durante la redazione del PNRR, il Governo Draghi aveva individuato il Ministero per il Sud e la Coesione territoriale come titolare delle misure inserite all’interno della Missione 5 – Componente 3 del Piano, riservata a “Interventi speciali per la coesione territoriale”. La coesione territoriale è uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, derivante a sua volta dall’articolo 174 TFUE che sancisce l’impegno dell’Unione a ridurre le disparità tra i livelli di sviluppo delle varie regioni. Un obiettivo da perseguire con determinazione specialmente nel nostro Paese, che conta ampi divari interni ed esterni, e volto a garantire quella resilienza economica e sociale alla base delle recenti politiche di sviluppo europee.

Il percorso d’attuazione fino ad oggi

La missione 5 del Piano, “Inclusione e Coesione”, risponde alle Raccomandazioni del Consiglio n.2/2019 e n.2/2020, ed è strutturata in 3 Componenti con una dotazione di 19,85 miliardi di euro:

  1. Politiche per il lavoro (6,66 mld €)
  2. Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore (11,22 mld €)
  3. Interventi speciali per la coesione territoriale (1,98 mld €)

La componente 3, di competenza del Ministero per il Sud, punta alla riduzione dei tre principali divari dei territori italiani:

  • demografici e nei servizi, connessi alle distanze tra le aree urbane e quelle interne/rurali, montane e periferiche, per garantire gli stessi livelli di servizi essenziali e il rilancio di specifiche vocazioni produttive;
  • nello sviluppo delle competenze, in una prospettiva di innovazione che coinvolge imprese, centri diricerca ed enti pubblici;
  • socio-economici e negli investimenti nelle regioni meridionali, dove la crisi economica colpisceuna filiera più debole e un mercato del lavoro più frammentato.

Dal punto di vista dell’attuazione, il cronoprogramma del Ministero ha proceduto come da scadenze, raggiungendo alcuni importanti risultati. Tra questi, il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) tramite la semplificazione della governance (tramite i DL 42/2021, 77/2021, 152/2021 e 36/2022) e il potenziamento delle infrastrutture per le aree interne (con azioni quali il rafforzamento di 500 farmacie rurali al fine di renderle strutture sanitarie locali, raggiunto in anticipo rispetto a dicembre 2023).

Sud e coesione, sfide per l’attuazione

La formazione del nuovo Esecutivo ha comportato una modifica di competenze dei Ministeri: occorrerà valutare quindi nel prosieguo come le competenze relative anche a questa importante componente del Piano verranno riorganizzate, alla luce del nuovo Ministero per le Politiche del Mare e per il Sud e del Ministero per gli Affari europei, le politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In futuro, occorrerà agire sulle peculiarità e sulle debolezze specifiche dei territori, attraverso il sostegno al tessuto e alla specializzazione imprenditoriale delle aree oggetto di intervento. Solo in questo modo si potrà garantire uno sviluppo equilibrato anche dell’intero Sistema-Paese.

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*Responsabile per l’Istituto dell’Osservatorio per lo Sviluppo dei Territori Eurispes/RGS.

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