I Tg dal 13 al 17 dicembre – Il peggioramento del quadro pandemico, con il picco venerdì di 28mila contagi, s’impone all’apertura di buona parte delle edizioni dei Tg di prima serata. Alla preoccupazione per le 7 regioni che da lunedì 20 passano in giallo, si alternano nei servizi i dati positivi sulle vaccinazioni, che da giovedì si allargano alla fascia dai 5 agli 11 anni. Numerosi gli appelli lanciati da Ministri e divulgatori, con Tg5 che, tra giovedì e venerdì, propone due interviste del giornalista Luciano Onder ai Professori Alberto Zangrillo e Beniamino Susi. Trasversalmente, presenti nei servizi gli appelli dei no-vax pentiti. La pagina dedicata al Covid è affollata dai preoccupanti dati della quarta ondata negli altri paesi europei, con il Regno Unito che registra un nuovo record storico di contagiati.
Draghi: difendere la normalità “con le unghie e con i denti”
Ad imporsi in prima pagina tra mercoledì e giovedì ritorna (11 aperture) la politica con le dichiarazioni del Premier Mario Draghi, che al Consiglio Europeo ha ribadito la necessità delle nuove misure di screening ai confini, rivendicando la volontà di difendere “con le unghie e con i denti” la normalità conquistata dal nostro Paese e contenere il diffondersi della variante Omicron. Il successo dell’Italia di Draghi, incoronata (giovedì) “paese dell’anno” dal magazine Economist (in apertura giovedì per Tg2 e Tg5) si collega nei servizi al dibattito sul Quirinale, con il Presidente Mattarella che durante la visita dal Papa riafferma la sua indisponibilità ad un secondo mandato (apertura per Tg 2 e Tg3). Anche il Tg La7 illustra, venerdì, nei titoli la “trappola del plauso internazionale”, che obbliga i partiti a lasciare “Super Mario” al suo posto. Spazio per i Tg Mediaset agli incontri organizzati in settimana da Matteo Salvini, con la rassicurazione da parte del Tg4 che Silvio Berlusconi resta un candidato pienamente legittimo.
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L’informazione dà poco spazio allo sciopero generale
Poco spazio, nel complesso, allo sciopero generale di Cgil e Uil, che giovedì non ottiene alcuna apertura (titoli e servizi, comunque, nella prima parte delle edizioni) mentre guadagna la copertina del Tg5. Spazi ridotti anche ai leader sindacali, con Maurizio Landini che viene intervistato martedì dal Tg4. L’informazione non sembra dare grande peso alle mobilitazioni, ma segnalano che la critica dei sindacati alla manovra ha come obiettivo molto più le forze politiche che l’esecutivo.
Tg4 tuona all’invasione per le modifiche agli accordi di Schengen. Gli occhi di Tg La7 puntati su Lukashenko
Le ipotesi di modifiche degli accordi di Schengen sull’immigrazione, che potrebbero tradursi in maggiori oneri per i paesi di prima accoglienza guadagnano, giovedì, un’allarmata apertura del Tg4, mentre sono fuori dai titoli per le altre testate. Buoni approfondimenti sui migranti bloccati lungo i confini europei anche da parte di Tg1 e Tg2, con Tg3 che dedica un servizio ai salvataggi in mare. Il Tg4 torna, venerdì, a parlare di navi Ong, dando spazio agli interventi di Matteo Salvini nell’ambito del processo Open Arms. La7 si dimostra il Tg più attento verso il fronte dell’Europa orientale, titolando martedì sulla nuova sfida all’Europa del “dittatore Lukashenko”, e venerdì sulla sorprendente proposta russa di un trattato di pace con Usa e Nato, rimanendo sullo sfondo la situazione di tensione con l’Ucraina.
Ravanusa, sconcerto e commozione
La tragedia di Ravanusa, con l’esplosione che ha causato 9 vittime e più di 100 sfollati, raccoglie in settimana diverse titolazioni, con Tg3 che venerdì dedica l’apertura ai funerali. Sui temi economici, da segnalare l’intervento di lunedì del Tg4 che, parlando di “truffa delle ecotasse”, denuncia la disparità tra il numero dei balzelli per sostenere l’ambiente e il totale delle risorse che l’Italia investe concretamente in azioni di miglioramento del territorio. Un quadro più completo sulle voci della spesa pubblica viene proposto, lunedì, dal Tg La7 nel corso del Dataroom di Milena Gabanelli. Prosegue sul Tg2 l’interessante rubrica sui piccoli comuni italiani.