“Come va l’economia africana” è una domanda estremamente complessa, la cui risposta varia a seconda della prospettiva. Se si adotta una prospettiva meramente economica, che consideri macro-dati quali il Prodotto Interno Lordo di un Paese, allora è possibile affermare che l’economia africana vive oggi un momento estremamente positivo. Nel 2024, difatti, l’economia del Continente africano crescerà tra il 3,8% e il 4% e sarà la seconda economia a livello mondiale dopo quella asiatica. Dato complessivamente positivo a livello continentale, confermato anche dall’analisi dei dati a livello dei paesi. Nel 2024, solo due paesi africani avranno un andamento economico negativo, ovvero Sudan e Guinea Equatoriale. La maggior parte dei paesi, invece, conoscerà un’importante crescita economica. Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, 6 dei 10 paesi che cresceranno di più al mondo nel 2024 saranno africani: Niger, Senegal, Costa d’Avorio, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia.
Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, 6 dei 10 paesi che cresceranno di più al mondo nel 2024 saranno africani
Tuttavia, una prospettiva esclusivamente economica ed incentrata sui macro-dati non consente di cogliere il quadro complessivo dell’andamento economico di un Continente ed un sistema di paesi estremamente complesso. Oltre, quindi, a considerare le variabili economiche, altre variabili quali l’andamento dei conflitti armati, delle tensioni politiche, delle crisi energetiche e climatiche devono essere prese in considerazione per fornire un quadro che sia li più possibile corrispondente a realtà. Queste congiunture negative determinando pertanto una discrepanza tra il dato meramente economico e quello reale. Per comprendere al meglio questa discrepanza, è possibile analizzare proprio quei 6 paesi che più degli altri cresceranno nel Continente africano nel 2024. La crescita del Niger, dell’oltre il 12%, risulta, almeno parzialmente, riconducibile alla fase di cristallizzazione del nuovo assetto politico e istituzionale del paese successivamente al colpo di stato militare dello scorso anno. Il Senegal crescerà di oltre il 6%, tuttavia le ultime elezioni (marzo 2024) hanno restituito un quadro politico turbolento e frastagliato, con incertezze circa il futuro prossimo del paese. Ruanda e Repubblica Democratica del Congo (RDC) anch’esse cresceranno ben oltre il 6% nel corso del 2024. Tuttavia, le tensioni militari e politiche tra questi due paesi non sono mai state così alte dai primi anni 2000. Ad oggi, Kinshasa e Kigali proseguono la loro guerra per procura nelle province orientali della RDC e sussiste il rischio concreto di un confronto militare sempre più aspro fra i due paesi.
Oltre alle variabili economiche, va considerato l’andamento dei conflitti armati, delle tensioni politiche, delle crisi energetiche e climatiche
Infine, l’Etiopia crescerà oltre il 6% ed è ad oggi considerata il motore dell’economia del Corno d’Africa. Tuttavia, Addis Abeba è attanagliata da conflitti intestini estremamente gravi: il conflitto che si è svolto nel Tigrai (2020-2022) e quelli tutt’ora in corso nelle regioni dell’Amhara e dell’Oromia. Quest’instabilità politica e questi conflitti armati stanno avendo conseguenze dirette negative sull’economia etiope, che nel dicembre 2023 ha dovuto dichiarare lo stato di default a causa del mancato pagamento di alcuni bond. L’Etiopia non è stato il primo paese africano che negli ultimi anni hanno dichiarato lo stato di default. Addis Abeba ha di fatto seguito lo Zambia e il Ghana e forse preceduto il Kenya.
A questi elementi di carattere politico e militare, si sommano anche le crisi climatiche e i disastri naturali, che sono sempre più frequenti e sempre più intensi in differenti regioni del Continente africano. Nei primi mesi del 2024 lo Zambia ha dichiarato lo Stato d’Emergenza a causa della siccità e delle conseguenti crisi alimentare, sanitaria ed energetica. Crisi energetica che sta interessando con particolare intensità l’Africa australe e soprattutto il Sudafrica.
L’economia del Continente crescerà tra il 3,8% e il 4% e sarà la seconda a livello mondiale dopo quella asiatica
Alla luce di quanto detto, dati economici estremamente positivi e congiunture negative in qualche modo vanno a oggi bilanciarsi per il Continente africano. Tuttavia, una prospettiva sull’andamento economico del Continente non può non considerare anche uno sguardo all’Africa di domani, ovvero come si stanno muovendo i paesi africani oggi nello scacchiere mondiale e cosa stanno facendo per limitare quelle congiunture negative. Ciò che si rileva è che i paesi africani stanno agendo in maniera sempre più concreta ed efficace per limitare le congiunture negative attraverso la stimolazione degli investimenti stranieri (soprattutto nel settore delle infrastrutture), tentando di rivoluzionare l’interscambio commerciale tra intrafricano (AfCTA) e andando a riposizionare l’Africa e i singoli paesi all’interno dello scacchiere globale e internazionale (BRICS), affinché i dati economici estremamente positivi siano sempre più aderenti alla realtà.
*Emanuele Oddi, analista, ricercatore dell’Eurispes.