I Tg dal 10 al 14 settembre 2018

Il confronto tra l'Europa e l’Italia a guida gialloverde, combattuto sui temi dei flussi migratori e dell’accoglienza, caratterizza la settimana dell’informazione.

Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 194. Argomenti presenti nelle titolazioni: 256; politica 27% (69 presenze, per il 35% dei titoli), esteri 18% (47 presenze, per il 24% dei titoli), cronaca 18% (46 presenze, per il 23% dei titoli), interni 12% (31), economia 10% (25), cultura e società 9% (22) e sport e varie 6% (16).

15 settembre – Il confronto tra poteri sovranazionali e l’Italia a guida gialloverde, combattuto sui temi dei flussi migratori e dell’accoglienza, caratterizza la settimana dell’informazione.

L’Allarme lanciato dall’Onu nei confronti del nostro Paese per i troppi casi di “violenza e razzismo”, seguito dalla volontà di inviare osservatori, reclama molte delle aperture di lunedì (Tg4, Tg3, Tg5 e Tg2), suscitando forti reazioni tanto dalla politica che dal mondo dell’informazione. Molto duro Mentana che, ribadendo di “non essere tenero verso chi sottovaluta la cultura dell’accoglienza”, rifiuta questo genere di “lezioni” da parte dell’Onu quando le altre controparti dei Paesi dell’Unione “non ottemperano ai loro doveri sul fronte nell’accoglienza”.

Sempre lo scontro con altre istituzioni, stavolta dell’Unione, che si impone sulle prime pagine di giovedì con gli interventi del Presidente BCE Draghi e del commissario Moscovici, critici entrambi verso gli atteggiamenti del governo Lega-Cinque Stelle, giudicati controproducenti e destabilizzanti. Ma se le critiche di Mario Draghi risultano comprensibili, o quantomeno attinenti al suo ruolo, le parole di Pierre Moscovici, che definisce l’Italia “un problema per la zona euro” e parla ancora di “tanti piccoli Mussolini” non possono esserlo, e vengono respinte con deciso rifiuto dai vicepremier Di Maio e Salvini. Anche su questo fronte, durissimo è il giudizio del direttore di Tg La7 che, a fine servizio, si domanda “a quale titolo” il Commissario Europeo agli Affari Economici si sia messo a “dare le pagelle”, trovandola un’uscita chiaramente “immotivata”.

Ma se la “linea Salvini” di un’Unione chiusa all’accoglienza viene in qualche modo “avallata” anche dalla stampa internazionale, con la rivista Time che dedica la sua copertina ad un’intervista al nostro ministro dell’Interno, presentando la sua linea di pensiero come “il nuovo volto dell’Europa”, la settimana ha prodotto proprio in sede europea risultati che paiono confliggere con simili prospettive. La condanna all’Ungheria di Orban da parte della Parlamento di Strasburgo per violazione dei diritti umani per le leggi e le misure intraprese contro i migranti (12 i titoli tra martedì e mercoledì), prima applicazione dell’articolo 7 dei trattati dell’Unione, viene letta da molte testate come una “sconfitta” di quella componente populista che appare sempre più radicata nel Continente (copertina del Tg5 di mercoledì).

Tornando al tema dell’accoglienza in sé, diffusa attenzione (ma nessun titolo) sulle testate di venerdì all’arrivo sulle coste di Lampedusa di 184 migranti, questi partiti dalla Tunisia ed arrivati in più gruppi su piccole imbarcazioni: una rotta diversa da quella libica, come spiegano i Tg Rai ma anche Tg4. Le stesse testate rilanciano i dati del ministero dell’Interno, secondo cui nell’agosto 2018 si sia registrato il minor numero di arrivi (circa1500) negli ultimi 6 anni, ma anche un aumento delle morti in mare nel canale di Sicilia (enfasi su Tg2) dovuto all’assenza del soccorso offerto dalle Ong.

Sfortunatamente, l’analisi o il commento su questi dati come sugli accordi tra Italia e Germania per gestire il fenomeno della cosiddetta “immigrazione secondaria”, passano in secondo piano rispetto la proposta delle nuove tensioni in sede europea, stavolta dovute ad un attacco contro Salvini al vertice di Vienna da parte del suo omologo del Lussemburgo, che si impongono sulle edizioni di venerdì.

Uscendo dal quotidiano bisticcio delle forze politiche e dei loro protagonisti, la settimana dell’informazione è stata altresì fortemente segnata dal tema della “memoria”. Tra le molte ricorrenze, la più vissuta è stato il ricordo offerto dalle edizioni di venerdì alle vittime del crollo del Ponte Morandi ad un mese dalla sciagura del 14 agosto: aperture per tutti. Sempre su questo tema, c’è stata grande attesa nel corso della settimana per la redazione da parte del Governo del decreto sulle emergenze (apertura di Studio Aperto e Tg2 di giovedì) che copre i lavori per la demolizione del ponte e gli sfollati, con il nodo sul nome del Supercommissario che resta ancora in ballo.

Sempre in tema di “memoria”, l’attentato alle Torri Gemelle, di cui martedì è ricorso l’17esimo anniversario, trova l’apertura per Studio Aperto e titoli per gli altri. Venerdì è stata invece la volta del crollo della banca americana Lehman Brothers nel 2008 il cui effetto a catena ha proiettato dopo qualche anno l’Europa crisi: titoli per Tg La7 e Tg2, con Tg1 che interpella l’editorialista di Repubblica Federico Rampini, che offre un’analisi critica di questi accadimenti. Sempre venerdì, alcune testate tornato sull’80esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, con Tg La7 opera un intervento molto critico nei riguardi della censura subita a Trieste da parte di una giunta di destra verso la mostra organizzata da una scolaresca sul questo tema. Mostrato il manifesto di questa mostra, dal titolo “razzismo in cattedra”, Mentana commenta come le ragioni addotte da parte degli organismi municipali per rifiutare i proprio spazi dopo averli già concessi (non piaceva la presenza nel manifesto di una prima pagina dell’epoca del quotidiano, “Il Piccolo” di Trieste, che appunto annunciava queste leggi – proclamate da Mussolini proprio in quella città) non risultano affatto convincenti.

Passando al piano istituzionale, gli interventi del Presidente Mattarella ottengono gran risulta su tutte le testate, soprattutto quello di giovedì (apertura sui Tg Rai): “Nessuno è al di sopra della legge, figurarsi i politici”: parole rivolte ai magistrati, ma che palesemente chiamano in causa il ministro Salvini dopo lo show della scorsa settimana rivolto alla Procura di Palermo.

Spazio rilevante è inoltre andato ai temi economici. La proposta di chiusura domenicale “a rotazione” di alcune catene della grande distribuzione avanzata dal ministro Di Maio ottiene grande visibilità lunedì (apertura per Studio Aperto e Tg La7), così come l’attenzione al milleproroghe. Il calo nella produzione industriale di luglio è nei titoli mercoledì per Tg3, Tg1 e Tg La7. Le dimissioni del Presidente Mario Nava della Consob, su pressione della componente Cinque Stelle di governo, figurano nei Tg delle 20 di giovedì (titolo Tg La7 di venerdì). L’aumento del debito pubblico, che in luglio ha raggiuto quota 2.340 miliardi, viene ripreso con criticità e preoccupazione dai Tg delle 20 di venerdì.

Minore risalto, ma comunque buoni servizi, li ottiene anche la vicenda del copyright con il voto in sede europea che mercoledì ha riconosciuto il diritto alla remunerazione dei content provider da parte dei giganti del web quando questi fanno circolare le opere di questi all’interno di circuiti pubblicitari. Varie le interviste ad esponenti del mondo della cultura, a cominciare dal neo presidente della Siae, il noto compositore Giulio Rapetti Mogol.

Per gli esteri, varie le coperture dagli States sugli ultimi sviluppi del Russiagate che vedono il Presidente Trump pronto a graziare il suo ex collaboratore Manafort nella speranza che non si dichiari colpevole di “cospirazione”. L’arrivo di un potente uragano sulle coste meridionali del paese è seguito con apprensione sulle testate Mediaset fin da lunedì.

Abbiamo infine osservato una presenza desueta di “promo di rete” questa settimana, tra i titoli dei Tg1 sulle fiction Rai (3 titoli) e le numerose coperture della flotta Mediaset ai nuovi programmi di approfondimento di Rete Quattro, in un progetto che prospetta un rinnovamento del canale all’insegna dell’informazione. Nell’ambito di questo progetto ricade senz’altro la nomina a neo direttore di Tg4 Gerardo Greco, succeduto il 10 agosto a Rossana Ragusa e che questa settimana ha presentato il programma di approfondimento “Stasera Italia”. Cercheremo di dar conto nei prossimi mesi se e quanto il Tgmeno seguito del segmento di Prime Time gioverà di questo tentativo di rilancio della rete.

Tra le varie ed eventuali, segnaliamo infine:

– il servizio del Tg2 lunedì sulla giornata mondiale della prevenzione del suicidio, che ci avvisa come, con i suoi 4.000 suicidi l’anno, l’Italia risulta comunque “in fondo” alla classifica europea, cosa che una volta tanto ci fa bene;
– la rinnovata attenzione dei Tg Mediaset al fenomeno delle babygang, con la riunione del Consiglio Superiore della Magistratura di lunedì su questo tema;
– il titolo del Tg5 di martedì sull’ “impietosa radiografia” fatta dal WWF sulle aree protette del nostro Paese, che ricevono all’anno un finanziamento pari ad 81 milioni di euro: una tazzina di caffè per ciascun italiano;
– il titolo di Tg La7 di martedì dedicato alla marcia degli indipendentisti catalani nella giornata nazionale della loro regione, e che ci permette di rientrare a contatto con una vicenda complessa che non ci risulta affatto conclusa. Sempre da parte di Tg La7, occorre infine segnalare il titolo di martedì dedicato ad un’altra critica costruttiva, stavolta non diretta ad un’istituzione od a un politico, bensì alla nostra nazionale di calcio, che da alcuni anni risulta incapace di recuperare il suo prestigio.

 

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