I Tg dal 16 al 20 aprile 2018

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Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 195. Argomenti presenti nelle titolazioni: 213; politica 31% (65 presenze, per il 33% dei titoli), cronaca 27% (57 presenze, per il 29% dei titoli), esteri 12% (25 presenze, per il 13% dei titoli), cultura e società 13% (27), sport e varie 8% (18), interni 7% (14), ed economia 3% (7)

21 aprile – L’informazione televisiva resta incentrata sulla formazione del nuovo governo, cui sono andate le aperture (20) di quasi tutte le edizioni. Come nelle settimane passate, il tentativo di trovare un’intesa di governo fra coalizione di centrodestra e Movimento 5 Stelle in un orizzonte di veti contrapposti – affidato stavolta alla Presidente del Senato Casellati – si è risolto, nonostante alcune minime aperture dei pentastellati, in un nulla di fatto, con il Presidente Mattarella che nuovamente si ritrova in mano i giochi. “Una giornata schizofrenica sul fronte politico” il commento di giovedì della conduttrice di Tg5 Elena Guarnieri, a fronte di una giornata in cui s’è fatto “un passo avanti per due indietro”. Tg2, anche questa settimana, è la sola testata ad interpellare dei commentatori: l’editorialista Cerasa del Foglio e Massimo Franco del Corriere della Sera.

A rubare la scena venerdì è però l’attesa sentenza del processo Stato – Mafia (apertura per i Tg Rai e La7), che dopo 5 anni e 6 mesi di processo ha confermato la ricostruzione della procura di Palermo di una trattativa tra gruppi mafiosi ed istituzioni politiche nel corso della stagione 1992-93. Uscendo dalla parentesi governativa, i Tg delle 20 di venerdì ci fanno riprendere contatto con questa pagina dolorosa della storia d’Italia, e fronte di una sentenza, comunque la si guarda, destinata a fare storia. Spazio su Tg1 e Tg2 ha trovato inoltre la figura dell’ex ministro Nicola Mancino, sollevato dopo essere risultato prosciolto da ogni accusa.

L’arrivo di questa sentenza, che condanna diversi esponenti della politica e delle forze dell’ordine di allora, tra cui il già condannato Marcello Dell’Utri, co-fondatore di Forza Italia, ha altresì contribuito ad un marcato alzarsi di toni venerdì tra Di Maio e Berlusconi, con il primo che dichiara la morte della seconda repubblica (e dei suoi fondatori) e l’ex premier che ha veementemente disconosciuto qualunque dignità politica ai pentastellati, intenzionato a rivolgersi piuttosto al PD. Una decisione che, a sua volta, ha suscitato il rifiuto di Salvini, facendo parlare le testate non Mediaset di una grave incrinatura nell’alleanza.
Praticamente scomparso dalle scalette il Pd, con le sollecitazioni del segretario Martina riprese solamente dai Tg Rai. Anche Tg La7 si occupa dei democratici venerdì, dedicandogli un sondaggio in cui indaga le inclinazioni del loro elettorato, che resta contrario ad ipotesi di governo con i 5 Stelle.

Sempre per la politica, l’audizione di martedì alla Camera del premier Gentiloni sull’intervento congiunto di Usa, Francia e Regno Unito in Siria è apertura per le testate Rai. In un quadro in cui risulta difficile per il Paese presentarsi con una posizione chiara sullo scacchiere internazionale, ma che come di consueto trova l’Unione priva di una linea comune e condivisa, con Macron che ha addirittura prospettato una “guerra civile europea,” Tg3 intervista giovedì l’ex presidente Romano Prodi, per il quale il premier francese ama le iperboli e dovrebbe piuttosto “fare di più”.

Da segnalare infine l’editoriale di lunedì del direttore del Tg3 Luca Mazzà, che guardando alle scadenze istituzionali a cui il Paese dovrà nelle prossime settimane rispondere ha parlato del rischio di un “brutto risveglio” per l’Italia se si perderà tempo e, soprattutto, se il nuovo esecutivo non sarà in gravo di far pesare le necessità del Paese sui bilanci dell’Unione.

Spazio ridotto questa settimana per gli esteri, con gli sviluppi della situazione in Siria dopo i bombardamenti di sabato che raccolgono 11 titoli, con le coperture che si esauriscono sul finire nella settimana mentre mancano ancora conferme da parte degli ispettori sull’attacco con armi chimiche a Douma.

L’elezione del nuovo presidente cubano Diaz-Canel, che per molti aspetti segnala una svolta nella storia dell’isola e la fine del potere dei “Castro” figura più di una volta solo nei titoli del Tg2, che vi dedica un ampio reportage, ma viene seguita a fine edizione dalle altre testate delle 20 di giovedì.

Per la cronaca, grande spazio hanno ottenuto da mercoledì fin dai titoli i casi di bullismo ed intimidazioni al corpo insegnante compiute da alcuni studenti a Lucca, come a Velletri, a cui hanno fatto seguito le parole severe della ministra Fedeli. Buone, nel complesso, le indagini e le sollecitazioni, con Studio Aperto che interpella venerdì la psicologa Maria Parsi. Interessante anche lo studio sul bullismo dell’Istituto Pio La Torre, trattato sul Tg3 lunedì in un servizio.

Analoga attenzione è andata anche ai nuovi casi di violenza sugli anziani (tre titoli sempre mercoledì sui Tg Mediaset) e delle vittime di femminicidio, oggetto entrambi di due copertine, giovedì e venerdì, da parte del Tg5. Da segnalare, in questo senso, la copertura del Tg4 di mercoledì, che a fronte dei dati Istat sull’allungamento della vita media, a cui si accompagna una crescita del numero di anziani non autosufficienti (stimati a 6,3 milioni per il 2030), rivolge un editoriale accusatorio verso un sistema assistenziale in cui gli anziani sono spesso vittima di strutture e badanti. Parole forti, ma che – a nostro avviso – perdono di efficacia quando si abusa di un collage di urla, grida spaventate e musiche inquiete che poco aggiungono ad una denuncia concreta.

Spazi minimi ai dati sulla crescita che rallenta (titoli Tg3 e Tg5 di martedì) come sul problema occupazione (titolo per Tg3 e Tg4) di cui è vittima il nostro Paese, e che lo vede al penultimo posto nell’eurozona prima della Grecia. “Dati su cui, comunque vadano le cose, il prossimo governo dovrà confrontarsi, benché non siano la conseguenza di un solo governo” è il commento di Mentana.

Tra le varie ed eventuali segnaliamo:
– il titolo del Tg3 di lunedì sulla sentenza della Cassazione che riconoscere l’atto di cercare nuove relazioni su internet come un precedente di infedeltà grave e valido motivo per un divorzio;
- il servizio del Tg1 di mercoledì dedicato alla prima “fashion week” organizzata in Arabia Saudita su iniziativa della principessa Faisal Al-Saud, intenta in una difficile opera di riforma dei costumi;
- il titolo dedicato da Tg4 di mercoledì, e più in generale l’attenzione delle testate Mediaset, allo sgombero dell’accampamenti di migranti a Ventimiglia;
- la denuncia del Tg5 di giovedì verso le inadempiente della legge Bacchelli, ordinamento concepito per offrire sostegno a personalità dello spettacolo cadute in disgrazia ma che, come denunciato anche da Maurizio Costanzo, non ha riconosciuto la dovuta assistenza a Isabella Biagini e Laura Antonelli, entrambe morte sole e costrette negli ultimi anni di vita all’accattonaggio; 
- I servizi dedicati dal Tg1 e dal Tg5 di venerdì ai dati diffusi dal Ministero degli interni sugli sbarchi in Italia, crollati rispetto allo scorso anno (- 104mila dal luglio 2017 a venerdì 20 aprile rispetto all’anno precedente);
- L’attenzione data dalle testate di venerdì all’inserimento dell’astrofisica italiana Marica Branchesi tra le 100 persone più influenti del mondo della rivista Time (titolo per Studio Aperto e Tg1).

Luca Baldazzi

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