I Tg dal 19 al 23 febbraio 2018

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Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 213. Argomenti presenti nelle titolazioni: 270; politica 27% (72 presenze, per il 33% dei titoli), cronaca 20% (50 presenze, per il 23% dei titoli), esteri 18% (48 titoli, per il 22% dei titoli), interni 16% (42), sport e varie 11% (29), cultura e società 6% (17) ed economia 3% (7).

24 febbraio – Nella penultima settimana prima del voto le notizie di politica tornano a primeggiare sulle scalette, figurando in oltre un terzo delle titolazioni, mentre la cronaca si mantiene la seconda tematica. Questa “inversione di tendenza”, rispetto ad una campagna elettorale che, come notato anche da Tg La7, nelle scorse settimane era “andata dietro ai fatti di cronaca” – delitto e sparatoria di Macerata, rimborsopoli M5s ed, in misura minore, inchiesta Fanpage – , va ricondotta ai diversi scenari che si sono aperti tra il nostro Paese e l’Unione Europea.

Primo tra questi è stata la visita del ministro Calenda a Bruxelles in merito ai licenziamenti decisi dalla multinazionale Embraco, vicenda molto seguita nel corso della settimana con 20 titoli, tra cui le aperture dei 3 Tg Mediaset di martedì (copertina del Tg5) e del Tg2. A tenere banco c’è stata inoltre la questione dell’assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (presente in 8 titoli, tra cui l’apertura di Tg5 di giovedì), con il ricorso del Comune di Milano che, al momento, risulta “irricevibile” dal Consiglio d’Europa, mentre si è in attesa del giudizio del Parlamento. A pesare maggiormente sono state, però, le dichiarazioni di giovedì del Presidente Juncker sui “rischi di instabilità” per l’Italia a seguito del voto, parole che per un giorno hanno monopolizzato tanto l’agenda della politica che dell’informazione: aperture per tutti (eccetto Tg5), con Tg4 che nei titoli parla di una “bomba” lanciata sulla campagna elettorale, mentre Mentana osserva come, per un giorno, tutti i protagonisti della campagna elettorale si siano trovati “d’accordo contro di lui”. L’incontro a Tre di venerdì tra Gentiloni, Macron e Merkel per trattare di contrasto al populismo, sicurezza e flussi migratori spicca invece sulle sole testate Rai e La7 (apertura per Tg1 e Tg3, titolo per La7).

La pagina della politica è stata altresì segnata questa settimana dall’allarme verso il concatenarsi di episodi di violenza politica, tra cui sono spiccati gli agguati di Palermo e Perugia (aperture anche per Tg5, Tg2 e Tg1, che riprende la forte condanna del Presidente Gentiloni). Una preoccupazione ripresa maggiormente dalle testate Mediaset, con Tg4 che vi dedica le aperture di mercoledì e venerdì, commentando “E’ come se fossimo tornati indietro agli anni 70’”.

In secondo piano, ma comunque presenti, le tensioni tra i partiti, questa settimana concentrate tra Berlusconi e Di Maio (presente giovedì su Tg5) dopo l’apertura dell’ex premier verso i fuoriusciti dal movimento che, per legge, dovranno comunque concorrere in colleghi che vedranno una loro probabile elezione. A questi numeri si aggiunge da venerdì anche Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio che si è scoperto essere indagato per riciclaggio (presente in 4 titoli venerdì). Maggior spazio su Tg La7, che nel corso della settimana ha seguito con maggiore interesse gli sviluppi all’interno del Movimento, a cominciare dalla presentazione della lista dei ministri pentastellati (titolo giovedì).

Sempre Tg La7 è la sola testata ad aver titolato per più giornate sull’evolversi dell’inchiesta di Fanpage, che ha scoperchiato gravissimi casi di corruzione all’interno del sistema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, con le altre testate che, almeno nei titoli, si sono limitate a riprendere il botta e risposta tra il governatore De Luca e Di Maio (titoli per tutti lunedì).

Per gli esteri, il conflitto siriano ritorna al centro delle cronache: 9 titoli nel corso della settimana, con coperture adeguate sia sui Tg Rai che quelli Mediaset che dipingono lo scenario di una guerra su più fronti: Erdogan che bombarda le truppe di Assad che sostengono i curdi sul suo territorio, mentre Assad bombarda il sobborgo di Goutha per snidare i suoi oppositori politici. Un quadro da emergenza umanitaria che già vede centinaia di morti e in cui la diplomazia internazionale, nonostante la mediazione russa, fatica a far raggiungere una tregua. Attenzione anche alle vicende USA, con Trump che lunedì sembra aprire ad una stretta sulle armi da fuoco dopo le proteste studentesche per la strage in Florida (titoli per Tg1 e Tg La7), ma che giovedì arriva invece ad invitare gli insegnanti ad armarsi (titoli per Tg3, Tg1 e Tg La7, coperture per tutti).

L’imminente arrivo dell’ondata di gelo siberiano, che già nelle scorse giornate ha portato maltempo sul Paese, è stato annunciato fin dai titoli delle edizioni di martedì.

I dati di giovedì dell’Istat sulla produzione industriale, che segnala una marcata crescita annuale, sono ripresi da tutte le testate (titoli per Tg1, Tg2 e Tg La7). Unica eccezione è Tg4, che decide di “ignorare” la crescita del fatturato industriale per porre l’accento sui dati Inps dell’occupazione, che pur in un quadro di crescita favoriscono fortemente i contratti a termine, proponendo poi l’intervista ad un 30enne precario che si dice costretto a dover lasciare l’Italia.

I trionfi dell’Italia alle olimpiadi invernali di Pyeongchang, su cui spicca l’oro di Sofia Goggia nella discesa libera, accompagnano la parte finale di tutte le testate, per un totale di 10 titoli.

Tra le varie ed eventuali, segnaliamo:
l’apertura del Tg1 di lunedì dedicata al 50esimo anniversario della comunità di Sant’Egidio, visitata dal presidente Mattarella (titolo per Tg2) che ne ha magnificato l’operato, tra cui il loro corridoio umanitario, aperto nel 2015 e divenuto un modello per molte nazioni.
L’attenzione complessiva avuta dai Tg Rai verso il nuovo rapporto di Amnesty International diffuso giovedì, e nel quale si denuncia come il 2017 sia stato un anno nero per i diritti umani, con una sensibile crescita di ostilità, razzismo e xenofobia nel nostro Paese, con questi ultimi assai presenti suoi social delle aree vicine al centro destra.
Il reportage in tre parti del Tg3 sulla situazione attuale del Niger, dove a breve giungeranno 400 nostri militari in assistenza delle forze francesi, proposto nella seconda metà delle edizioni da mercoledì a venerdì.
Il titolo del Tg4 sui disordini causati dai migranti di un centro romano. In questo caso d’interesse è la discrepanza da i toni del titolo, in cui si presenta un quadro di tensione per motivi all’apparenza futili (“vogliamo la paghetta”) rispetto al servizio, che spiega le comprensibili ragioni di questa come di molte altre proteste, sebbene queste siano giusto accennate, per rimarcare invece sul clima da “polveriera” che si respira in diverse strutture.
L’appello di mercoledì del Tg5, che nella sua copertina invita la politica a per risolvere i problemi e le ingiustizie nell’assegnazione delle case popolari, prendendo ad esempio la storia di un 51enne romano che risulta invalido al 100%. Un quadro che risulta più odioso se, come osserva Tg4, le case popolari risultano indebitamente occupate dai mafioso del clan spada. Sempre Tg5 riprende giovedì fin dai titoli l’appello di una organizzazione romana che offre assistenza a bambini disabili ma che rischia anch’essa di essere sfrattata entro pochi giorni.

Luca Baldazzi

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