I Tg dal 30 aprile al 4 maggio 2018

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Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 213. Argomenti presenti nelle titolazioni: 250; politica 31% (77 presenze, per il 36% dei titoli), cronaca 24% (61 presenze, per il 30% dei titoli), cultura e società 14% (34 presenze, per il 16% dei titoli), esteri 12% (29), interni 7% (18), economia 6% (16) e sport e varie 6% (15)

5 maggio – A due mesi dal voto del 4 marzo l’impasse elettorale continua a riflettersi sulle scalette, collezionando anche questa settimana più di metà delle aperture. La lotta interna al Partito Democratico, con la direzione del 3 maggio che ha decretato la vittoria delle posizioni contrarie all’alleanza di governo con i 5 Stelle – ribadite da Renzi la scorsa domenica e ratificate giovedì dal reggente Martina, dopo non poche tensioni – produce un clima d’attesa che si risente nelle edizioni di venerdì. Grande spazio fin dai titoli alle reazioni ed alla dialettica tra i due vincitori, Matteo Salvini (38 presenze) e Luigi Di Maio (33), con gli inviti ad un governo di scopo del primo che si scontrano con la richiesta del leader pentastellato di votare al più presto. Da segnalare l’attivismo di Tg La7, con Mentana che riesce ad avere in “diretta telefono” Salvini mercoledì, discutendo giovedì con Delrio sulla “pace ritrovata” nel Pd.

Ma la prolungata situazione di impasse si riflette nelle edizioni anche attraverso le coperture che denunciano quei fronti problematici cui sui il nostro Paese, privo di un governo legittimato dalle urne, risulta esposto. E’ il caso dei rilievi della Commissione Europea del 3, accompagnate lo stesso giorno dal piano di tagli dei fondi all’agricoltura previsto per i paesi dell’Unione (titolo allarmato per Tg4 di giovedì, servizi per Tg3 ed i Tg delle 20). Interessante, su questo fronte, l’intervista del Tg3 al professor Marzocchi della Luiss che valuta i pro ed i contro anche delle altre voci di questo progetto di spesa.

In un clima tanto convulso, la cui unica certezza è la vittoria alle regionali del Friuli del legista Fedriga (titolo per tutti lunedì), molti sono gli apprezzamenti andati al Presidente Mattarella, il cui impegno in questo difficile passaggio istituzionale è stato riconosciuto sia dalla politica che dall’informazione più schierata. Ne è seguita una maggiore attenzione verso le parole del Colle, anche quelle rivolte ad ambiti non concernenti la formazione del nuovo governo.

La mediazione del Capo dello Stato ha contribuito, lo scorso primo maggio, a riportare per una giornata il tema del “lavoro” in cima all’agenda mediatica: 10 i titoli, con buone coperture sia sulla strage delle morti bianche, sia verso quei contesti di sfruttamento. Da segnalare in questo senso l’attenzione diffusa dei Tg Rai al fenomeno del caporalato, con la denuncia dai braccianti sikh, fatti lavorare sino allo stremo nelle campagne dell’agro pontino, a cui segue sul Tg3 lo sfruttamento continuato nei migranti che occupano la piana di Gioia Tauro (denunciato anche sul Tg2), e che ha visto venerdì 4 segnalare (2 titoli) la scoperta di un’altra rete di caporali, questa operante a Bolzano, che avvalendosi di strumenti “legali” (contratti da 60 ore definiti da Mentana “lavoro grigio”) aveva di fatto schiavizzato una quarantina tra migranti regolari e rifugiati.

Ma di lavoro si è parlato questa settimana anche per dati diffuso mercoledì dall’Istat e che parlano di un minimo storico degli inattivi, con la disoccupazione in calo anche tra i giovani. Dati incoraggianti, ma in un quadro di sistematica criticità che, come segnalato dal Tg La7, non consente pienamente di apprezzarli. Ma l’Istat ha proposto in settimana anche un’altra immagine, quella di un Paese “invecchiato” e destinato da qui al 2070 allo spopolamento (titolo per Tg4 e Tg5, servizi per le testate Rai), previsioni che le testate fanno proprie senza chiamare nessuno a commentarle.

Passando agli esteri, grande attenzione agli affari d’oltreoceano, con il presidente Trump che risulta asserragliato sia da parte della magistratura americana per il Russia Gate, sia contrastato a livello internazionale dall’Unione Europea in merito tanto ai dazi doganali che per la sua decisione di rinegoziare gli accordi per il nucleare iraniano. Su questi temi, la forte denuncia del premier israeliano Netanyahu, che lunedì ha accusato davanti al mondo l’Iran di aver proseguito il suo programma nucleare con l’obiettivo di dotarsi dell’atomica viene molto seguita (4 titoli) dai Tg di giornata, ma non risulta ripresa nelle successive edizioni. Lo stesso può dirsi delle querelle sollevata mercoledì dal leader palestinese Abu Mazen, le cui dichiarazioni fortemente negazioniste avevano scosso il mondo ebraico (buona l’intervista del Tg2 al rappresentante della comunità ebraica romana Riccardo Di Segni), e che ha visto nei confronti delle sue “scuse” appena qualche cenno sui Tg delle 20 di venerdì.

Sempre restando alle edizioni del 4 maggio, il primo giorno del 101esimo Giro d’Italia partito a Gerusalemme consente a tutte le testate di guadare alla Città Santa una volta tanto con un po’ di allegria, anche se i Tg delle 20 non possono esimersi dal citare gli scontri sul confine palestinese al quinto venerdì di protesta (nei titoli per Tg La7).

Per la cronaca, una settimana segnata dalle morti in montagna (12 le vittime, tra cui 6 italiani) dovute al maltempo, con diverse interviste sia sui Tg Rai che Mediaset. Spazio anche agli ulteriori casi di violenza di genere. Da segnalare le coperture andate agli sviluppi del caso Mastropietro, con servizi per tutti ma titoli solo per Studio Aperto e Tg2, che venerdì raccoglie l’appello della madre della ragazza.

Grande interesse ha infine raccolto, nelle edizioni di venerdì, la decisione di sospendere l’assegnazione del premio Nobel 2018 per la Letteratura a causa di uno scandalo sessuale che ha travolto il comitato d’assegnazione dell’onorificenza. Buone coperture per tutti, con alcune testate che colgono l’occasione per una riflessione più ampia sulle conseguenze e sugli sviluppi derivati da quello che, lo scorso ottobre, era ancora soltanto il “caso Weinstein”. Interessanti gli spunti offerti sul Tg2 dalla scrittrice Giuseppina Torregrossa.

Tra le varie ed eventuali, segnaliamo:

l’attenzione diffusa dei Tg Rai di lunedì al fenomeno migratorio, con Tg3 e Tg1 che titolano sulla “marcia della solidarietà” di attivisti e volontari che, assieme ai migranti, sono partiti da Ventimiglia per arrivare a Calais. Sempre Tg1 affronta più di petto la questione sia la questione degli sbarchi che, soprattutto, quella delle condizioni dei profughi in Libia, prima martedì 1 con un servizio piuttosto critico, poi giovedì 3 con un’intervista al premier libico Al Serraj, che riconoscendo la situazione catastrofica in cui si trova la macchina dell’accoglienza libica invoca una maggiore partecipazione europea agli sforzi del suo paese e dell’Italia;
le coperture offerte giovedì dal Servizio Pubblico sulla giornata della libertà dell’informazione, in una prospettiva che guarda con occhio critico le più recenti vicende internazionali (i malta files di Caruana Galizia, lo scandalo in Slovacchia dopo l’omicidio di Jan Kuciak);
sul tema del contrasto della criminalità organizzata, il titolo e reportage del Tg2 sul comune di San Luca, territorio di faida della ndrangheta commissariato da 5 anni e dove c’è il rischio che, alle prossime amministrative, non si presenti nessun candidato;
il titolo del Tg La7 di giovedì, che tornando sui rilievi della commissione europea sulla crescita del Paese, cerca di indagare quanto siano state attendibili nel passato le previsioni, in positivo come in negativo, avanzate dall’Istituto. L’impressione è che non lo siano state;
lo spazio complessivamente dato dalle testate di giovedì alla laurea con 110 e lode ottenuta all’università Orientale di Napoli da parte di Giulia, una studentessa 33enne affetta da sindrome di down.

 

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