Nel percorso di assestamento del nuovo Governo, il PNRR ha visto alcune sue componenti e strutture cambiare non solo nelle personalità, ma anche nelle competenze e funzioni. Dal punto di vista della Governance, tramite l’articolo 7, comma 2 del DL. 11 novembre 2022, n. 173, si è provveduto a dotare il Servizio Centrale per il PNRR di funzioni di supporto al Ministero per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR: «Il Servizio centrale per il PNRR opera anche a supporto delle funzioni e delle attività attribuite all’Autorità politica delegata in materia di Piano nazionale di ripresa e resilienza ove nominata». Lo stesso Ministero è inoltre responsabile del coordinamento della Cabina di regia.
I primi indirizzi del Ministero per il PNRR
Il Ministro Raffaele Fitto ha già anticipato alcuni dei temi caldi sul PNRR. Il primo riguarda l’eventuale modifica al Piano italiano, un tema particolarmente sentito durante la campagna elettorale. È il Regolamento (UE) 2021/241 a prevedere, tramite l’articolo 21 che “a causa di circostanze oggettive, lo Stato membro interessato può presentare alla Commissione una richiesta motivata” per avviare il processo di modifica. Nelle intenzioni del Governo, si punterebbe ad eliminare tutti gli interventi non più realizzabili a causa di costi o ritardi non colmabili. Un’iniziativa che parte anche dalla rilevazione, presente nella NADEF, che «l’ammontare di risorse effettivamente spese per i progetti del PNRR nel corso di quest’anno sarà inferiore alle proiezioni presentate nel DEF per il ritardato avvio di alcuni progetti che riflette, oltre ai tempi di adattamento alle innovative procedure del PNRR, gli effetti dell’impennata dei costi delle opere pubbliche». Occorrerà quindi monitorare nei prossimi mesi il dialogo tra Governo e Commissione per la possibile eliminazione o rimodulazione degli investimenti previsti.
Proprio in considerazione di tale intervento, il secondo tema è quello del finanziamento di REPowerEU e delle operazioni per il sostegno ai soggetti maggiormente colpiti dal caro-energia. REPowerEU, ancora in corso di discussione tra Commissione, Parlamento e Consiglio, potrebbe infatti dare priorità agli investimenti per affrontare la povertà energetica delle famiglie, delle PMI e delle microimprese vulnerabili. A tal fine, l’Europarlamento ha inoltre proposto di trovare altre fonti di denaro per integrare il finanziamento di REPowerEU (oltre alle aste di emissioni), utilizzando i fondi non spesi della precedente programmazione europea 2014-2020. Il Ministro Fitto ha inoltrato, nelle scorse settimane, una richiesta di ricognizione alle Regioni per le risorse della precedente programmazione ancora non spese.
Un nuovo assetto efficiente ed efficace
Occorre che il nuovo assetto che va delineandosi tanto in Italia (con il cambio di Esecutivo e le nuove funzionalità dei Ministeri chiave) quanto in Europa (con il lancio di REPowerEU) garantisca la piena funzionalità della macchina amministrativa e burocratica. Il metodo PNRR, fondato sulla costante rendicontazione e sul continuo confronto centrale-locale, non permette ampi margini di manovra, anche in considerazione delle strette tempistiche. Il rischio è quello di perdere risorse o indirizzarle nel modo errato.
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*Responsabile per l’Istituto dell’Osservatorio per lo Sviluppo dei Territori Eurispes/RGS.