Analisi dei Tg dal 27 novembre al 1 dicembre 2017

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Tabella percentuale dei titoli. Totale titoli: 202; politica 24% (48 titoli), cronaca 23% (45 titoli), esteri 21% (41), sport e varie 13% (27), interni 8% (17), cultura e società 6% (13) ed economia al 5% (9).

3 dicembre – La settimana dell’informazione mainstream è stata segnata da un pronunciato revival delle notizie di esteri (21% delle titolazioni), tornati a contendere le aperture alla politica (24%) malgrado il clima pre-elettorale. Gli “occhi” dell’informazione sono stati puntati, soprattutto nelle giornate di mercoledì e venerdì, sulla Corea del Nord e sul Sud Est Asiatico, con tre aperture di mercoledì all’allarme causato dal lancio del missile intercontinentale nordcoreano, mentre la visita umanitaria di Papa Francesco, in Myanmar e poi in Bangladesh, ha raccolto nel corso della settimana 13 titolazioni. Un viaggio, quello del Papa, che si è dovuto confrontare con la gravissima repressione etnica accentuatasi in questi mesi contro la popolazione Rohingya ad opera del governo birmano, e che a visto il Pontefice, al culmine di una serie di visite, chiedere venerdì perdono proprio ad alcuni rappresentati di quella etnia per le persecuzioni subite. Il dramma dei Rohingya, gruppo di fede musulmana repressa dal governo del Myanmar (più volte ripreso nelle scorse settimane dal Tg3), non sarà risolto certo dalla visita del Papa, che non ha potuto neppure nominarli nei suoi interventi; non sarebbe nelle condizioni di esporsi neanche la ministra premio nobel Aung San Suu Kyn, criticata però a livello internazionale per il suo silenzio (Tg La7). Nondimeno, secondo il Tg2 di venerdì, questo popolo a lungo perseguitato “è salito alla ribalta del mondo grazie a Papa Francesco”.

Attenzione diffusa anche alle azioni dell’establishment americano. Oltre all’ulteriore innalzamento dei toni tra Stati Uniti e Nord Corea, che ad ogni scambio e provocazione rende sempre meno improbabile il rischio di guerra, le aperture dei Tg di venerdì (Tg3, Tg1 e Tg La7) sono state segnate dalla svolta sul Russiagate, con l’ex consigliere Michael T. Flynn che si dichiara “colpevole” di avere mentito all’FBI sugli scambi avuto con l’ambasciatore russo, forse su indicazione dello stesso Trump; dichiarazioni che, se risultassero confermate, aprirebbero la strada all’impeachment. Molte testate parlano della “giornata più nera di Trump dall’insediamento”. A fronte di queste prospettive impallidiscono gli scambi di giovedì tra il presidente americano e la prima ministra May (2 titoli), per alcuni video dell’estrema destra britannica di chiara matrice anti islamica ripubblicati sul profilo twitter di Trump.

La morte “in diretta” nell’aula del Tribunale dell’Aja dell’ex generale croato Slobodan Praliaj, 62 anni, che ha bevuto del veleno subito dopo la lettura della sentenza che confermava la sua condanna a 20 anni, ha impattato sulla serata dell’informazione di mercoledì, raccogliendo le aperture di Tg4, Tg1 e Tg2, con quest’ultimo che ha proposto una riflessione interessante sulle difficoltà nell’attribuire responsabilità nei tribunali di guerra.

Per la politica, il passaggio del decreto fiscale e il dibattito sui suoi diversi “pacchetti” (bollette a 30 giorni, bonus bebè, fondo per i cittadini rovinati dalle banche, ecc …) è stato ampiamente seguito, raccogliendo 19 titoli tra lunedì a giovedì. Buona l’attenzione del Tg4 che, riprendendo un articolo de La Stampa, ha segnalato diversi emendamenti alla manovra interpretati come “regalie” e “mance elettorali”, parlando sin dai titoli giovedì di “assalto alla diligenza”.

Passando al grave episodio di intimidazione neofascista compiuto a Como da un gruppo di naziskin, che hanno fatti irruzioni nell’assemblea di un’associazione pro-migranti leggendo un proclama colmo di contenuti razzisti, il fattaccio – denunciato dal Tg La7 di mercoledì (servizi anche per Tg1 e Tg25) – , ha ricevuto molta più attenzione quando è divenuto pane dell’ormai quotidiano contendere tra Renzi e Salvini (4 titoli giovedì), con il primo che chiede una condanna bipartisan del gesto mentre il leader leghista afferma che “il problema dell’Italia è Renzi, non presunti fascisti”. In un commento a fine servizio dell’edizione di giovedì Mentana osserva le assonanze tra questa intimidazione e l’aggressione compiuta da Roberto Spada all’operatore Rai di alcune settimane fa.

Sempre il leader leghista era stato chiamato in causa lunedì per l’inchiesta sulle Fake News (4 titoli lunedì, con l’apertura di Tg5 ed un buono approfondimento di Tg La7 , che sul tema ha ascoltato Marco Travaglio). Le sue dichiarazioni sul fine vita di martedì – “più che del fine vita, mi occupo dei vivi” – gli sono valse contestazioni sia da Pd che da M5S (4 titoli). Scalzato dalla presenza dell’alleato leghista, Berlusconi riesce a rifarsi venerdì figurando in 4 titoli e dal vivo grazie ad un’intervista del Tg3, in cui ribadisce che l’avversario politico del centrodestra è Cinque Stelle.

Ai buoni dati complessivi degli indicatori economici diffusi dall’Istat se ne accompagnano altri, “drammatici” sul fronte della natalità e della società più in generale. Il crollo delle nascite, diminuite di 100 mila unità in 8 anni, non fanno piacere a nessuno, e raggelano Tg4 che titola “Aiuto! Gli italiani si stanno estinguendo”.

Da segnalare un ritorno dell’attenzione sui migranti. A contribuirvi è stata per un verso la politica, con gli interventi di Gentiloni di mercoledì al vertice Europa-Africa (ripresi nei titoli dei Tg Rai), dove il premier ha marcato la drastica riduzione degli arrivi nel nostro Paese come un “fatto straordinario”. Sempre Tg3 aveva titolato lunedì sullo sbarco a Catania di 400 migranti, molti dei quali avevano sul corpo evidenti segni di torture, mentre i Tg Rai di venerdì segnalano l’apertura di un nuovo corridoio umanitario con l’Etiopia. Anche Tg4 e Studio Aperto hanno parlano venerdì di migranti, ma con l’occhio rivolto sempre al business sulla loro pelle, con entrambe le testate che presentavano venerdì l’intervista ad un agente operante sulle navi di un associazione umanitaria impegnata nei soccorsi, che ha contribuito allo sviluppo dell’inchiesta sulle Ong.

Riflettori puntati sui Tg delle venti e su quelli Rai sull’Ilva di Taranto per il ricorso al Tar da parte della Regione Puglia contro il piano ambientale della Multinazionale Mittal. L’intervento del ministro Calenda, che chiede di ritirare il ricorso al Tar, compare nei titoli di tre Tg da mercoledì a giovedì, mentre Tg3 di mercoledì propone in un buon servizio l’angoscia quotidiana delle famiglie del quartiere Tamburi di Taranto, dove quando si alza il vento le scuole devono rimanere chiuse e non si possono aprire le finestre. Ad interrogarsi su questa vicenda complessa è il Tg2, che giovedì scompagina la propria scaletta dedicando la prima parte dell’edizione ad una inchiesta che inquadra la situazione dei grandi stabilimenti di Taranto e Trieste.

In ultimo, tra le varie ed eventuali, segnaliamo il grande interesse mostrato dalle testate Mediaset per l’annunciato fidanzamento tra il principe Harry di Inghilterra e l’attrice Meghan Markel, accolto con titoli e fasti. Chi ci legge da anni ricorderà il grande amore nutrito dai Tg diretti un tempo da Giovanni Toti verso le vicende mondale della corona inglese, e che inevitabilmente si tradurrà nei prossimi mesi in un’infornata di titoli sul nuovo royal wedding ed un pronunciato ritorno di una vecchia conoscenza: l’infotainment.

Luca Baldazzi

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