La discriminazione ai tempi del politicamente corretto

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Vale ancora la distinzione uomo/donna?

Secondo i dati rilevati nell’indagine realizzata dall’Eurispes (maggio 2021) gli italiani si dividono esattamente a metà rispetto alle etichette tradizionali con cui identificare i generi sessuali, ovvero uomini e donne: per il 49,2% sono ancora valide, per il 50,8% risultano troppo rigide. I ragazzi sono meno legati ad una visione tradizionale e definiscono le etichette di genere troppo rigide (il 58,6% dei 18-24enni ed il 57% dei 25-34enni), dai 65 anni in su la maggioranza considera ancora valide le etichette classiche (55,1%).

Disparità tra uomini e donne? Per la maggioranza degli italiani esiste ancora oggi

Un trattamento non equo in base al genere viene attribuito soprattutto al mondo del lavoro, che secondo il 63,1% degli italiani penalizza le donne in termini di riconoscimento economico e possibilità di carriera. Secondo il 57,6% continua ad esserci disparità nella divisione degli impegni domestici, secondo il 55,5% nel riconoscimento del ruolo nella società.

Chi è più discriminato in Italia?  

I risultati indicano che sono considerati oggetto di discriminazione soprattutto le persone transgender (69,7%), i senzatetto (67,4%), i rom (65,3%); seguono le persone di colore (63,4%), gli omosessuali (63,2%), gli islamici (61,2%). Trattamenti ingiusti sarebbero riservati anche alle donne (56,8%) ed agli stranieri in generale (52,8%).

I cittadini di religione ebraica sono oggetto di discriminazione per il 39,8% degli italiani, una quota minoritaria ma rilevante ed allarmante, che conferma la sopravvivenza, anche oggi, di forme di antisemitismo.

La larga maggioranza di chi è di sinistra ritiene che le donne siano discriminate nella società contemporanea (71,1%), mentre la quota rimane inferiore alla metà a centro-destra (42,2%) e a destra (43,3%). Si dividono a metà gli elettori dei 5 Stelle. Una tendenza simile si può riscontrare per quanto riguarda gli omosessuali, oggetto di discriminazione per ben il 79% degli intervistati di sinistra (per il 38,5% molto), la netta maggioranza di quelli di centro-sinistra e di centro, a fronte del 45,5% di quelli di destra e del 49,6% di quelli di centro destra. Prendendo in considerazione le opinioni sull’atteggiamento nei confronti delle persone transgender, in tutti gli orientamenti politici prevalgono coloro che vedono una discriminazione, tuttavia a sinistra lo pensa l’82,6% del campione (per ben il 57,5% molto), a destra il 57,5%.

Soltanto tra chi è di destra la percentuale di quanti considerano discriminate le persone di colore risulta inferiore alla metà (46,2%); anche per i senzatetto a destra si rileva la percentuale più bassa (50%).

Rispetto ai rom, si registra una più diffusa tendenza, in tutte le aree politiche, a parlare di discriminazione, con la percentuale più alta, anche in questo caso, a sinistra (79%), e la più contenuta tra gli elettori 5 Stelle (53,6%).

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