10.000 sfollati in tricea

I Tg di giovedì 3 novembre 2016 – Le continue scosse in centro Italia, con la più violenta ieri notte di 4.8 gradi Ricther, ricevono le aperture di Studio Aperto e dei Tg del Servizio Pubblico, con Tg1 che dedica tre titoli. L’attenzione nei servizi si è oramai spostata sulle condizioni degli sfollati: 10.000 gli abitanti che hanno scelto di passare le notti in rifugi di fortuna (tende, tenso strutture, ma più spesso le proprie auto) a presidio delle case e delle aziende lesionate, mentre sarebbero tra i 26 e i 28 mila quelli assistiti dalla protezione civile. Tra le molte testimonianze, riprendiamo quella di Studio Aperto che ci porta nei comuni di Fabriano e Foligno, dove Trenitalia ha messo a disposizione alcuni vagoni letto come rifugi temporanei. Inquietante il rapporto “ecosistema scuola” di Legambiente che segnala come oltre il 90% degli istituti scolastici italiani siano, a vari livelli, non a norma. Tg4 approfondisce la condizione degli anziani terremotati e titola sul suicidio di uno sfollato 75enne, proposto a “simbolo della disgrazia”.

Stasera la pagina politica non si discosta da quella della cronaca, con le dichiarazioni del premier Renzi che rivendica come l’Europa non potrà mettere paletti sulle spese per la ricostruzione. Titoli per tutti i Tg Mediaset sull’intervista- appello di Berlusconi su Tg5. L’ex premier ribadisce la necessità di far fronte comune di fronte all’emergenza in attesa delle misure del governo ma, visto che gioca in casa, abbina alle sue dichiarazioni un appello per il No referendario. Sul decreto che andrà alle Camere domani Tg2 invita un esperto a commentarne le misure.

La decisione della Corte Suprema che decreta che l’ uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna debba essere ratificata dal Parlamento (primo titolo per Tg4 e Tg La7) prende di sorpresa un po’ tutti, ed in altre contingenze avrebbe guadagnato l’apertura di tutte le edizioni. “Vince l’Europa, perde la Brexit” titola trionfalmente Tg4, con Studio Aperto che lo precede parlando nel servizio di un “Colpo di scena shakespeariano” e magnificando la vittoria di “Davide (il comitato di cittadini che aveva chiesto alla Corte di esprimersi) contro Golia (il governo di May, che già ha annunciato ricorso). Al momento per Tg La7 una sola cosa è chiara: la Brexit, se davverò vi sarà, andrà in contro a tempi molto, molto lunghi.

Tutte le testate seguono la progressiva rimonta di Trump nei sondaggi: titoli per tutti (salvo Tg2), servizi a fine edizione. “L’incertezza di Londra si accompagna a quella di Washington” commenta Mentana.

La “contraddizione apparente” dei dati sull’occupazione che vedono un aumento tanto degli occupati che dei disoccupati è ripresa nei titoli da Tg3, Tg5 e Tg La7. Quasi tutte le testate han provato a sbrogliare il paradosso delle statistiche, eccetto Tg4 che si è “accontentato” di segnalare l’incremento dei disoccupati.

Ai nuovi morti nel Mediterraneo – si stimano più di 230 profughi annegati davanti alle coste libiche, vanno la copertina del Tg5 ed i titoli di Tg1, Tg3 e Tg La7 (notizia non pervenuta per I Tg minori Mediaset). A tenere alta l’attenzione sul tema dei profughi è tuttavia la grave denuncia di Amnesty International di violenze ed abusi sugli ospiti di diversi hot spot italiani. Ma è Tg La7 che, oltre a dedicarvi un ampio servizio, si esprime direttamente con un editoriale a braccio di Enrico Mentana che appare toccato dalle notizie, ma anche dubbioso sulla loro veridicità, e che ricorda che tra i doveri dei profughi c’è senz’altro quello di farsi identificare.

L’avanzata delle truppe irachene su Mosul resta bassa stasera (titolo solo per Tg La7), ma riceve coperture a fine edizione anche dai Tg Rai e Tg La7 mentre la possibilità di catturare Al Baghdadi sembra dissolversi.

Segnaliamo in conclusione l’attenzione del Tg2 all’approvazione della nuova legge sul Cinema, con 400 milioni di finanziamento, che tra le altre cose rimuove i molti vincoli di censura. Un altro servizio ricostruisce le molte censure a cui, negli anni 60, 70 e 80, sono andate incontro molte bellissime, pellicole, tra cui diversi film di Pasolini.

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