Analisi dei Tg dal 28 maggio al 1 giugno

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Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 173. Argomenti presenti nelle titolazioni: 206; politica 40% (83 presenze, per il 47% dei titoli), cronaca 19% (39 presenze, per il 22% dei titoli), esteri 14% (28 presenze, per il 16% dei titoli), economia 13% (26), cultura e società 6%(13), interni 4% (8) e sport e varie 4% (8).

2 giugno – Habemus administratio! La complicata settimana della politica che ha portato all’insediamento del governo “gialloverde” è stata accompagnata, attimo per attimo, da tutte le edizioni: l’en plein d’aperture, con oltre il 40% dello spazio su ciascuna testata, non contando le dirette, dedicato appunto alla “telecronaca” degli eventi.

La rottura sul nome del prof. Paolo Savona all’Economia consumatasi nel weekend; la “parabola” di Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review arrivato di gran fretta lunedì ed a cui è stato affidato di formare un governo tecnico che si sapeva non avrebbe trovato la maggioranza in Parlamento; l’accordo ritrovato tra Lega e Movimento 5 Stelle con la riproposta di un governo guidato ancora una volta dal prof. Conte (“adocchiato” già martedì da Mentana), anche lui richiamato di gran fretta al Quirinale ed al quale stato riconfermato l’incarico giovedì: tutti eventi che hanno tenuto incollati i telespettatori ed in mobilitazione permanente le fila degli inviati davanti ai palazzi del potere. Chi ha seguito le edizioni di venerdì avrà senz’altro assistito a manifestazioni di “sollievo” quasi liberatorie sia nei servizi che da parte dei conduttori, con Tg5 che nelle copertina dedicata alla cerimonia della campanella commenta così: “dopo 3 mesi la ricreazione è finita”. Spazio per la levità anche su Tg4 e Studio Aperto, con quest’ultimo che raccoglie la satira del web a fronte dei tanti passi falsi di questo difficile avvio di legislatura.

A latere di questo sollievo, che s’accompagnata ad un generale rasserenarsi dei mercati con lo spread in forte calo e la borsa che torna a salire, si riaffacciano i dubbi e le perplessità di fronte ad un governo che si prefigge imponenti riforme, senza aver chiaramente indicato una strategia sul come ottenere le coperture. Se le parole di martedì del commissario europeo Oettinger,“I mercati insegneranno agli Italiani a votare”, hanno sollevato reazioni indignate bipartisan ed anche parte di Bruxelles, ciò non toglie – come osservato dai diversi commentatori sulle testate – che questa settimana di sussulti sia stata provocata anche da una diffusa preoccupazione sia dei mercati che da parte della Commissione Europea dovuta ad una confusa campagna elettorale, attraversata da posizioni poco chiare e contrastanti su molti punti, primo fra tutti la permanenza nell’eurozona.

Ma al di là delle tensioni sul nome di Paolo Savona, risolte forse questo venerdì con la stretta di mano tra lui ed il Presidente Mattarella con la sua nomina proprio a ministro per gli Affari Europei, di particolare gravità sono state le parole dell’ora vicepremier Luigi Di Maio che al rifiuto di Mattarella verso un governo Conte con il prof. Savona all’Economia aveva ventilato di porre il Capo dello Stato sotto accusa, chiamando una mobilitazione di massa per la festa del 2 giugno. Posizioni che, sebbene successivamente ritrattate, comunque segnalano un forte episodio su cui alcune testate tornano nei giorni successivi: Tg 5, che lunedì sente Antonio Polito del Corriere, e Tg La7, che a fronte della pace riconquistata ha cercato di illuminare i retroscena del cambio di rotta del leader M5S. Sempre Di Maio è stato bersaglio di ulteriori critiche sia da parte di un servizio/editoriale parodico del Tg4 di mercoledì e, giovedì sul Tg2, dalle parole del direttore del Mattino Barbano (sostituito venerdì da Monga), che ascrive questa prolungata crisi di governo ad un “un tatticismo esasperato e non sempre coerente del leader m5s”.

Memori del comportamento di alcune testate nei confronti del governo tecnico Monti, quando alcuni ministri a seguito di scelte impopolari divennero oggetto di numerose coperture critiche, valuteremo se e quando nelle prossime settimane l’atteggiamento critico sinora mostrato sarà motivato da spirito costruttivo e non reazionario da parte di un sistema della comunicazione, allineato ancora in larga parte sui binari del precedente duopolio PD – Forza Italia.

Fuori dall’avvio della XVII Legislatura, l’attenzione delle testate si concentra sulla pagina degli esteri, occupata da tre notizie che – non fosse stato per il nuovo governo – avrebbe probabilmente gareggiato per le aperture delle edizioni. Molto seguita, da metà delle edizioni, la strage la strage del killer di Liegi in Belgio (titoli tra martedì e mercoledì); il riaccendersi delle tensioni sui mercati causati dalla decisione di Trump di porre dazi sull’acciaio ed all’alluminio importato negli States dal mercato europeo (5 titoli da giovedì) si palesa sulle scalette in varie coperture, con alcuni interessanti approfondimenti. Con il rasserenarsi del clima politico del Paese, la crisi spagnola che ha portato tra giovedì e venerdì alle dimissioni del Premier Rajoy per lo scandalo tangenti che ha colpito suo partito torna in auge sulle scalette, raccogliendo titoli sui Tg Rai e quelli delle 20 di venerdì. Il riavvicinamento tentato tra Usa e Nord Corea per non far fallire il vertice del 12 giugno, ufficialmente annullato, viene nel corso della settimana seguito da Tg Rai con Mentana che in conduzione di venerdì parla di passi avanti.

Per gli interni, si segnalano le critiche nei telegiornali verso la situazione in cui si trovano i magistrati di Bari, costretti da lunedì a tenere i processi in una tendopoli allestita fuori dal tribunale municipale perché la struttura rischia di crollare (titoli per Tg3 ed i Tg Mediaset della scorsa settimana). Assai presenti sono state poi, sui Tg Mediaset, le frecciate verso l’amministrazione capitolina per le numerose buche che hanno seriamente compromesso il Giro d’Italia. Su questo fronte, sia Tg5 che Tg1 dedicano un titolo alle gallerie della Roma sotterranea, un vasto dedalo di passaggi scavati dai romani che rendono la Capitale tra le città a più alto rischio idrogeologico del mondo, ed anche – in parte – cagione delle numerose voragini che la affliggono.

Sul fronte della cronaca, volendo parlare di un tema destinato a tornare in auge nei prossimi mesi – almeno stando a quanto affermato dal nuovo ministro degli Interni Matteo Salvini – è possibile muovere alcune osservazioni. La prima: il picco di sbarchi registratosi tra domenica e lunedì, 2000 persone equivalenti ad 1/5 del totale degli arrivi precedente nell’anno, è stato oggetto lunedì soltanto di un titolo da parte del Tg1 e pressoché ignorato da parte di quelle testate che, solo lo scorso anno, avevano fatto dell’emergenza immigrazione il proprio core business. Parallelamente, continuiamo a registrare da parte delle testate Mediaset un abbandono di quell’approccio ansiogeno che accompagnava sulle reti minori molte delle coperture di fatti di sangue. Vedremo anche su questi fronti come la mutata situazione politica influenzerà la narrazione mediatica degli eventi. Su questi temi, da segnalare da parte del Tg2 l’ultimo addio all’esecutivo di Gentiloni, a cui sono stati attribuiti nei servizi molti meriti tra i quali, appunto, la ripresa economia, con la risalita dell’occupazione a livelli pre crisi (titoli per i Tg3, Tg1 e Tg5 di giovedì), ma anche il forte contenimento, da qui ad un anno, dei flussi migratori provenienti dalla Libia.

Volendo restare “in tema”, segnaliamo, le varie ed eventuali:
- il titolo del Tg5 di lunedì dedicato all’immigrato 22enne che in Francia ha salvato una bambini che rischiava di cadere da un palazzo arrampicandosi a mani nude per raggiungerla, e che per questo è stato ricevuto dal Presidente Macron all’Eliseo che gli ha concesso la cittadinanza ed un lavoro;
– il servizio del Tg3 di giovedì su di una casa d’accoglienza per minori fuggiti dalle guerre divenuti maggiorenni in Italia e che propone un modello d’immigrazione che produce integrazione e giovani motivati; sempre Tg3 titola sulle rilevazioni del rapporto Save The Children sui pericoli che minacciano l’infanzia di quasi 1 miliardo di bambini nel mondo.
- l’editoriale del Tg5 di giovedì, che partendo da un nuovo caso di maltrattamento di anziani (titolo per i Tg Mediaset), esprime frustrazione per il fatto che spesso persone accusate di questi “reati odiosi” possano beneficiare di misure detentive lievi, quali il semplice arresto domiciliare.

 

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