Tabella percentuale dei titoli. Totale titoli: 171; esteri 28% (48 titoli), cronaca al 22% (38), politica al 22% (37), interni all’15% (21), varie all’11% (18), economia al 4% (&) e cultura e società 1% (2). Il grafico non tiene conto delle titolazioni del giorno 1 novembre, che non sono state prese in considerazioni ad eccezioni delle aperture dei 7 Tg nazionali.
4 novembre – La settimana dell’informazione appena trascorsa è stata segnata da un pronunciato ritorno degli esteri, che con 48 titoli di cui 14 aperture occupano più di un quarto dello spazio sulle scalette. Gli sviluppi della crisi catalana, con la “fuga” di Puigdemont in Belgio di lunedì, a cui è seguito venerdì l’ordine di cattura internazionale per l’ex presidente catalano, ha raccolto 20 titoli, di cui le sopraccitate aperture nelle giornate da lunedì a giovedì. Al di là della cronaca di questi scambi, sono pochi i giudizi avanzati nei servizi, con l’informazione serale che resta in attesa per non incorrere in false previsioni. Da segnalare un servizio del Tg3 di martedì che cerca di raccogliere le opinioni dei cittadini catalani sugli ultimi sviluppi.
Il nuovo massacro a New York, dove un 29enne uzbeko ha investito 8 persone sul tratto della pista ciclabile vicino alla Freedom Tower, immancabilmente totalizza le aperture di mercoledì (titolo unico per Studio Aperto), ottenendo nel corso della settimana 12 titoli. A fronte di questi eventi, gli altri fatti d’oltremare (i reflussi del Russiagate di lunedì ed il timore di una fuga radioattiva in Corea del Nord a seguito del crollo di un tunnel in cui sarebbero morte 200 persone) risultano trattati brevemente (5 e 4 titoli ciascuno), per non essere ripresi nelle successive edizioni se non per brevi cenni.
Tornata al secondo posto questa settimana, la politica non resta al chiodo con 37 titoli di cui 9 aperture concentrate nelle giornate di giovedì e venerdì. A tenere banco le imminenti elezioni in Sicilia, accompagnate dal consueto esacerbarsi delle polemiche a discapito dei programmi degli schieramenti, col solo Tg La7 che ci presenta uno per uno i programmi dei candidati nel corso di più edizioni. Va segnalato come, per questa tornata, i Cinque Stelle abbiamo figurato il più delle volte perché “chiamato in causa” dalle altre forze politiche, e quindi inevitabilmente sotto una luce negativa. A contribuire a questa lettura hanno certo pesato le recenti dichiarazioni di martedì di Angelo Parisi, assessore designato per il candidato Cancellieri, che ha sostanzialmente minacciato di morte il capogruppo Pd Ettore Rosato. Va altresì segnalato come, in modo non diverso dalla scorsa settimana, Silvio Berlusconi ha “imposto” la sua presenza sulle scalette dei telegiornali, non solo in vista della campagna elettorale ma anche in rapporto all’anniversario di lunedì del terremoto nel Centro Italia, a cui sono andati 6 titoli di cui l’apertura del Tg5. Tra la lettera a Gentiloni lunedì, gli appelli di mercoledì, l’intervista al Maurizio Costanzo Show (Canale 5) di giovedì ed all’intervista di venerdì sugli esiti della “Cena dell’Arancino”, il leder di Forza Italia è figurato da protagonista in più di una decina di titoli.
Altro tema della settimana, benché circoscritto alla giornata di giovedì (3 titoli) è stato il passaggio della legge sulle intercettazioni, con l’ammiraglia Rai che ci rammenta quanto questa tematica sia pesata sulle passate legislature, e resti importante nel presente.
Tra la politica e l’economia s’inserisce l’intervento del neo – ri – confermato Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che nel corso della sua prima uscita pubblica di martedì ha affermato come il suo istituto abbia sempre vigilato in modo “fermo e intenso”. Tra le testate, Mentana è il solo a osservare dopo il servizio come negli interventi di Visco sia stata assente una qualunque spunta di autocritica, cosa che il conduttore di Tg La7 avrebbe trovato opportuna.
Segnaliamo infine, tra le varie ed eventuali:
– Un servizio del Tg5 di venerdì, che dopo aver trattato di un giro di prostituzione di donne africane smartellato nel ragusano torna nell’ultima parte a parlare – unica testata questa settimana – del fenomeno migratorio, offrendo un riepilogo degli ultimi arrivi ed i numeri delle più recenti stragi.
– L’attenzione mostrata giovedì dal Tg3 alla questione dei Curdi in Siria, il cui giudizio sui più recenti eventi viene lasciato al giornalista Paolo Mieli del Corriere, secondo cui “I curdi sono stati usati finche servivano e poi abbandonati al loro destino”. Sempre Tg3 ha dedicato un titolo al funerale della blogger maltese Dafne Caruana Galizia (nei servizi per Tg5 e Tg2), facendo riflettere il suo pubblico sulle similitudini tra la figura dell’ideatrice dei malta files e quella del giudice Falcone.
– Le riflessioni di Mentana che, a latere di un fatto di cronaca, l’adescamento di cui sono state vittime in maggio due 14enni romane ad opera di due ventenni conosciuti in chat e di cui (titoli per 5 testate), torna con rinnovata verbe polemica sullo scandalo delle molestie sessuali, che partito dallo star sistem hollywoodiano è dilagato sino ad arrivare a toccare i vertice del governo May (titoli nei Tg di lunedì e martedì). Per il conduttore di Tg La7 “E’ finita un’era, e se resta il rischio che alcune di queste pratiche possano passare inosservate, quelle che verranno rese note non resteranno semplici “racconti” interni al sistema, ma “fatti” che con cui il sistema dovrà fare i conti”.
Luca Baldazzi