I Tg di lunedì 11 maggio – Dopo la mozione italiana del 2007 sulla moratoria per la pena di morte all’Onu, oggi per la prima volta al Palazzo di Vetro si è risentita la voce dell’Europa, per bocca dell’italianissima Lady Pesc Federica Mogherini su un tema che interroga il mondo globalizzato. Scusate il nostro moto d’orgoglio, ma una volta tanto abbiamo fatto una bella figura. In primo luogo l’Europa della Merkel ha parlato “italiano”, anche se la Mogherini si esprime in inglese. Non sappiamo come finirà, perché le dinamiche nel Consiglio di sicurezza sono complesse e tutt’altro che lineari, e anche il percorso tutto europeo della condivisione del peso dell’accoglienza dei richiedenti asilo è irto di ostacoli. Godiamoci, almeno per qualche ore, un successo conquistato con il sudore versato per salvare decine di migliaia di profughi nel Canale di Sicilia e con e le contraddizioni che il Paese vive sul tema della “condivisione interna” dell’accoglienza. Su queste posizioni non è Tg4, che tende a demolire il piccolo ma significativo successo italiano perché firmato da Renzi. L’informazione segue il settarismo della politica fino ad esaltarne gli aspetti più nefasti. Fa miglior figura un Gasparri che, intervistato da Tg3, dubita legittimamente sui reali impegni europei, ma almeno non inneggia al “tanto peggio, tanto meglio”. Su quasi tutti i Tg compare un Mattarella più espansivo che, in visita ufficiale a Madrid, fa autorevolmente da sponda alle posizioni del governo italiano sull’emergenza immigrazione. A proposito di immigrazione e criminali, Tg2 con un ottimo servizio che contiene germi di un desueto giornalismo d’inchiesta ci dice che nella tratta tra Puglia e Grecia gli scafisti sono tanti e “italianissimi”.
Se in questo Paese i giornalisti facessero decentemente il loro mestiere, forse i teleutenti avrebbero capito come si muovono realmente i dati dell’occupazione. Ma non è così. Oggi noi abbiamo passato un paio d’ore ad analizzare i dati dell’Inps. E – fidatevi – ne abbiamo ricavato questo giudizio: nel primo trimestre 2015 ci sono molti più occupati e molto meno precari. Bella notizia, di cui si fregia Renzi con il consueto tweet – ripreso da tutti –, ma che emerge dai Tg sono con dati “bruti” e assi poco spiegati, anche se su Tg5 sono in apertura. C’è un’eccezione: Enrico Mentana che, prendendosi qualche rischio, sentenzia che ci sono 320.000 occupati in più.
Per la politica su Rai e La7 in evidenza il valore di tendenza dei risultati delle comunali in Val d’Aosta e Trentino: successo del centrosinistra, buoni risultati in per Cinque Stelle e Lega, con il partito di Salvini che ha cannibalizzato Forza Italia. Inutile cercarne riscontro sui Tg Mediaset.
Per la cronaca, per evitare di essere accusati di piaggeria, evitiamo di incedere più di tanto sul servizio del Tg2 che, nella vicenda del ragazzo ucciso a Orune e del suo coetaneo scomparso – presente su tutti – produce l’unico pezzo di giornalismo apprezzabile.
Il governo decide che sarà l’Enel a preparare per il Paese la banda larga. Titoli su tutti, ma manca la spiegazione che scegliere un soggetto controllato dal Tesoro per un’infrastruttura essenziale allo sviluppo, mandando in bianco la Telecom – privata e “poco italiana” – rappresenta un raro vagito di politica industriale. Ben fatto.
Dati auditel dei Tg di domenica 10 maggio 2015
TG1 ore 13:30 4.390.000, 26,70%; ore 20:00 5.179.000, 26,66%.
TG2 ore 13:00 2.777.000, 17,54%; ore 20:30 1.849.000, 8,32%.
TG3 ore 14:30 1.182.000, 7,32%; ore 19:00 1.403.000, 9,58%.
TG5 ore 13:00 2.783.000, 17,46%; ore 20:00 2.809.000, 14,24%.
STUDIO APERTO ore 12:25 .000, %*; ore 18:30 682.000, 5,30%.
TG4 ore 11.30 595.000, 6,94%; ore 18:55 670.000, 4,64%.
TGLA7 ore 13:30 534.000, 3,25%; ore 20:00 822.000, 4,23%.
Fonte:www.tvblog.it