I Tg di lunedì 3 ottobre – L’ottava stagione de L’Osservatorio Tg trova ai nastri di partenza tre nuovi “fantini” alla direzione di due testate Rai e del Tg4. Anche durante l’estate abbiamo, ovviamente, “buttato un occhio” a ciò che avveniva nell’informazione di serata. Modifiche sostanziali nella proposta di Tg2 e Tg3 al momento non le abbiamo notate, mentre per il Tg di Rete4 i tre mesi di vicedirezione e conduzione di Cecchi Paone che ci avevano sorpreso e fatto sperare in una “resipiscenza” da parte della testata di Mario Giordano, si sono esauriti a luglio: il tentativo di un telegiornale più aperto, più corretto e meno caricaturale non poteva affermarsi nella rete parasalviniana che ha come massimo interprete Del Debbio, e come must i talk gridati e conditi del populismo più retrivo. Non accaso, stasera, Tg4 è l’unico a non ricordare il terzo anniversario della strage di migranti davanti all’isola dei Conigli, che ottiene invece l’apertura degli altri due Mediaset e ampio spazio sui Rai e La7. In compenso il Tg di Rete4 è prodigo nel fornirci dettagli su “tesoro dei Rom”, ovvero le proprietà di ville e castelli in Croazia di una “regina” che risiede in Italia.
In un autunno che, anche senza avere la sfera di cristallo, è facile prefigurare assai “caldo” (referendum costituzionale, destino dell’Italicum, braccio di ferro Roma-Bruxelles, singulti all’interno di M5S e del PD), sarà interessante verificare il comportamento delle diverse testate sui temi più dibattuti e, in particolar modo, l’auspicabile correttezza del servizio pubblico in relazione al referendum. Questa sera l’informazione Rai è alquanto “omogenea”: apertura per tutti sull’abbandono di Pizzarotti, per altro presente anche su Mediaset e La7. Il ping pong tra PD ed opposizioni sul diritto dovere di avanzare le possibili modifiche sull’Italicum è colto da tutto e sottolineato da Mentana.
Sempre Mentana segnala le divergenze, ammantate di toni diplomatici, tra governo e bankitalia sulle prospettive della crescita 2017. I buoni dati Istat sull’aumento del reddito disponibile degli italiani e della propensione al risparmio – cui, però, non corrisponde un rilevante aumento di consumo – è correttamente presente su quasi tutti, compreso Tg5.
Passano gli anni, ma le linee editoriali – se così vogliamo nobilitarle – non si modificano più di tanto. Su Mediaset la cronaca nera e criminale resta in primo piano, e continua a rappresentare il core business di Studio Aperto e del vecchio-nuovo Tg4: caso Parolisi e processo Stival, con quest’ultimo presente anche sui Tg1 e Tg3.
Al momento – e meritoriamente – i Tg non sembrano aver spento i riflettori sulle zone terremotate. Il concerto di Bocelli ad Amatrice e le dichiarazioni del sindaco sono presenti un po’ su tutti, soprattutto sui Tg Rai.
A 36 giorni dalle elezioni presidenziali USA gli ultimi “guai” di Donald Trump (relazioni economiche con soggetti iraniani ed elusione fiscale) sono ampiamente presenti su tutti e scatenano una ubiqua Giovanna Botteri sulle testate Rai.
La sconfitta di Orban nel referendum ungherese “anti profughi”, che però non fa recedere il suo governo dalle posizioni di chiusura dal NO alle quote di accoglienza europee, è nei titoli per Tg3 e Tg La7. Mentana, solitamente alquanto “british”, in questo caso non si tiene ed esplicita la sua sensazione di sollievo per il colpo a vuoto del leader populista di Budapest. Le stesse testate, ma anche Tg1 e Tg5, aggiornano il bilancio dei salvataggi in mare (poco meno di 6.000 nelle ultime ore) e dei morti nel Mediterraneo.