I Tg di lunedì 15 febbraio – Le tremende immagini che giungono dal confine siriano con la Turchia, dove 5 ospedali e due scuole sono stati bombardati – apparentemente dall’aviazione russa – provocando decine di vittime civili, si impongono in apertura su Tg1, Tg3 e Tg La7. Damasco accusa l’America, mentre la Turchia (che nelle stesse ore ha bombardato i curdi) insieme a Medici Senza Frontiere punta il dito contro la Russia, che però nega parlando di “propaganda”. Molta la confusione, ma su tutti i servizi il giudizio è unanime: il fragile clima di tregua che si era profilato dopo l’incontro a Monaco a poche ore di distanza appare irrimediabilmente compromesso. Per Tg3 e Tg La7 il rischio che un’escalation possa comportare l’invio di truppe (turche, dell’Arabia Saudita) si fa con oggi più che concreto: nella turpe logica della guerra sangue chiama sangue.
L’allarme lanciato dalle opposizioni sulle ipotesi di “riorganizzazioni” delle pensioni di reversibilità ruba la scena su Mediaset alla vigilia del voto sulle Unioni Civili al Senato. L’informazione risulta divisa, con le testate di Cologno Monzese che si scagliano contro l’ennesima decurtazione ai soldi dei già tartassati pensionati (apertura per Tg4, copertina per Tg5) e quelle Rai che, con le dovute accortezze, rilanciano la risposta del ministro Poletti: si tratterebbe di “un allarme lanciato sul nulla”, giudizio probabilmente condiviso da Tg La7, che a questa polemica non dedica neanche una parola. Intervistato su Tg3 e Tg4 l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano parla di “una ipotesi ingiusta che verrà sicuramente stralciata”. “Colpito” nel suo target (i pensionati), Tg4 sulla vicenda reversibilità produce servizi fin troppo scontati.
Forte l’attenzione per l’ennesimo caso di violenze su persone disagiate (titolo per tutte le testate eccetto Tg La7), cui Tg4 dedica un editoriale che raccoglie i più recenti casi di maltrattamenti su disabili, minori ed anziani.
L’inchiesta sull’omicidio al Cairo di Giulio Regeni prosegue anche oggi tra depistaggi ed indiscrezioni (titoli per Tg3, Tg4 e Studio Aperto). Sempre sugli esteri, le dichiarazioni di chiusura del premier ungherese Orban compaiono solo su Tg3, così come lo sviluppo delle indagini sulle violenze di Colonia, che vedrebbero tra gli accusati di molestie un numero assai esiguo di profughi. Tg5 (titolo) e Tg La7 sono i soli ad occuparsi dell’ennesimo ultimatum dell’Europa alla Grecia.
La visita di Papa Francesco in Chiapas, regione poverissima del Messico, è titolo per tutti tranne Tg4 e Tg5. Le parole con cui il Pontefice ha chiesto perdono alle popolazioni indios per quello che è stato l’inizio del più grande genocidio della storia moderna purtroppo non hanno ottenuto lo stesso rilievo dell’incontro della scorso venerdì tra Francesco ed il patriarca della chiesa ortodossa. Tg La7 coglie questa disparità, parlando di “un’altra ferita storica sanata”.
Tornando alle unioni civili, Tg La7 pista duro sulle divisioni dentro e fuori il Pd, probabilmente esagerando quanto meno le prime. Tg5 propone un’intervista a Lupi.
Al quarto “anniversario” dell’arresto dei nostri due Marò in India è il Tg5 a proporre il servizio più duro parlando di un “impegno solo a parole” da parte dei tre governi che si sono succeduti (titolo anche su Tg2).
In chiusura, segnaliamo come, di fronte al “pasticcio” (Tg La7) del decreto per l’accorpamento in bolletta del Canone Rai, Tg4 la butta in satira, Mentana rivendica a fine servizio che se il concetto di “Servizio Pubblico” si risolve nel solo “informare” (ossia, se il servizio pubblico non svolge dichiaratamente altre funzioni), non si capisce perché debba essere solo la Rai ad usufruire del canone.
Lorenzo Coletta