I Tg di giovedì 23 giugno – Questo è il problema. E questa è la sintesi nel titolo del Tg di Enrico Mentana. Ovviamente, tutte le aperture sono per il voto della Brexit che ci consegnerà in nottata un’Europa monca o la speranza che l’Unione cominci a fare sul serio. Servizi su servizi, attenzione alle borse che brindano per il sentore di “remain”, qualche rievocazione – Tg4 e Tg La7 – che ci riporta al primo referendum britannico sull’Europa, quello del 1975, “regnante” Margaret Tatcher. Allora vinse l’Europa con due terzi dei voti, mentre oggi gli ultimi sondaggi parlano di pochissimi punti di differenza a vantaggio degli europeisti. L’impostazione dei nostri Tg è molto simile, e il nome di Salvini come alfiere della Brexit compare raramente. Ma siccome i Tg dovrebbero essere una punta di diamante del giornalismo, ci siamo meravigliati di constatare che solo Tg La7 titola su quella che a nostro giudizio è la notizia di politica interna più importante: la scelta comunicata via blog del M5S che rompe i veli di reticenza e ambiguità sulla UE e promette di lavorare per la riforma dell’Europa dall’interno. Anche Tg3 ne fa un efficace accenno. A proposito di sondaggi, Tg2 ne propone uno sfizioso: come voterebbero gli italiani se qualcuno proponesse una “Itexit”: vincerebbero abbondantemente i “remain” con circa l’80%.
La politica interna è presente con la vigilia della tesissima direzione del Pd, ma i telegiornali di serata non aggiungono nulla e restano appesi allo scontro Madia- Orfini – Guerini ancora caldo della delusione per risultati delle amministrative subiti soprattutto nella Capitale. La minaccia di Speranza di non votare eventuali altre fiducie “indigeste” è ripresa da tutte le testate. Ancora per la politica da segnalare che l’ancora indistinta proposta del governo per la flessibilità sull’età pensionistica incassa comunque un elemento certo: varrà anche per gli statali. Statali che, interrompendo una lunga tradizione di mancati rapporti, hanno ricevuto la convocazione dal governo per un tavolo sul rinnovo dei contratti pubblici: notizia rilevante, che però non compare in nessun titolo. Il primo giorno della neo-sindaca Raggi è ampiamente seguito dalle maggiori testate.
Mediaset stasera mixa un’accettabilmente adeguata attenzione alla Brexit (copertina del Tg5) con una sovrabbondanza di cronaca criminale legata agli ultimi infanticidi in Campania. Anche in questa caso servizi su servizi (4, praticamente in apertura su Tg5) e l’esposizione di persone (padri, parenti, nonne, vicini di casa) che sinceramente poco aggiungono alla drammaticità dei fatti di cronaca e alle inchieste della Magistratura. Segnaliamo gli aspetti più dignitosi: l’approfondimento sul rapporto tra adulti e violenza sui minori che chiama in campo Save the Children e quello (lunghissimo) di Tg4 nella seconda parte dell’edizione. Sempre a proposito di Mediaset, gli italiani possono stare tranquilli: tutte e tre le testate annunciano in pompa magna che Maria De Filippi rimarrà in azienda e, quindi, abbondantemente in video per i prossimi cinque anni.
Isocrate parla di pace e i maturandi dei classici hanno dovuto tradurlo dal greco antico: titolo per Studio Aperto e ampio servizio per Tg4.