I Tg di venerdì 26 giugno – Due terzi di tutte le edizioni sono inevitabilmente occupati dalla cronaca e i riflessi dei 3 attentati jiadisti che hanno colpito Lione, la Tunisia e Kuwait City. Quello francese non sembra avere le caratteristiche tipiche dell’azione dell’Isis, se si esclude il dettaglio macabro della testa mozzata. Ma la tentazione di titolare sul venerdì nero dell’attacco terroristico e’ troppo forte, anche in mancanza di rivendicazioni. Hollande chiama subito alla mobilitazione nazionale, memore forse della ripresa dei suoi sondaggi dopo l’attacco a Charlie Hebdo (ma questa banale riflessione non la fa nessuno). Buona l’approfondimento del Tg3 sullo sforzo democratico in atto nell’unica primavera araba che non è stata annichilita dall’integralismo e dalle lotte intestine. Le reazioni italiane sono quelle di Renzi (nulla da segnalare di particolare) e di Mattarella, che però è presente solo sulla Rai. Molto istituzionale la reazione di Gasparri che in un tweet si augura che i terroristi vengano sterminati. Tg4 intravede il piatto ricco e, smentendo ciò che la Farnesina comunica in tempo reale, nei titoli parla di 4 vittime italiane tra le 37 vittime della spiaggia tunisina, che per fortuna al momento non sono confermate. Sempre Tg4 presenta ben 2 editoriali, il primo del direttore Giordano, il secondo di Vittorio Feltri, ed entrambi incentrati sull’assunto secondo il quale “da noi non si ha ancora abbastanza paura”.
Tg3 oltre al terrorismo ha spazio solo per l’inchiesta sulla regionopoli calabra (che ripropone il consueto quadro deprimente condito dal l’altrettanto consueto coinvolgimento dei uomini dell’Udc e anche del Pd) e per la bella notizia che fine dalla Corte Suprema statunitense che ha imposto anche agli stati riluttanti di riconosce i matrimoni gay. Obama commenta trionfante, e la notizia è addirittura nei titoli per TgLa7.
La valutazione degli esiti del summit di Bruxelles sulla vivanda profughi è compresa dalle evidenti esigenze di scaletta. TgLa7 parla nei titoli di un sostanziale fallimento per le posizioni dell’Italia, mentre i Tg Rai sono più ambivalenti nel giudizio. Il tormento della Grecia si tinge dei buoni numeri odierni delle borse e il consueto traffico di dichiarazioni “l’un contro l’altra armata’.
Le edizioni delle 20 fanno in tempo a dare ampio spazio al cambio di scenario nella vicenda dei maro’, con la decisione italiana di ricorrere all’arbitrato internazionale, vista l’insipienza e delle varie autorità’ giudiziarie indiane.
Dati Auditel dei Tg di giovedì 25 giugno 2015
Fonte:www.tvblog.it