I Tg di giovedì 23 marzo – Il day after dell’attacco a Westminster ovviamente domina le aperture e la prima parte di tutte le edizioni di serata. Fin qui tutto bene, e va segnalato che le cronache e le ricostruzioni si assomigliano in quanto a “sostanza”. Diverso discorso per la forma che le diverse linee editoriali “confezionano”: allarme, certo, per tutte, ma su Mediaset a dominare è la dimensione adrenalica che, come sempre capita, non aiuta a ragionare. La risposta di Londra con la manifestazione unitaria a Trafalgar Square “vince” su Tg2 (apertura), mentre su Tg4 si grida al “terrore criminale” e Tg5 segnala che “è giusto avere paura”. Come contraddirlo? L’effetto pavloviano di chiusura ai profughi, frutto di un’evidente confusione, impedisce di valorizzare il dato che l’attentatore di Londra è nato nel Kent 52 anni fa. Tutti i Tg riportano il probabile attentato abortito ad Anversa e, tornando in Italia, le misure di sicurezza per la giornata “europea” di sabato nella Capitale. Anche qui non poca è diffusa confusione: cosa c’entra il rischio terrorismo con quello rappresentato dai blackblok?
Per la politica, a dominare è ancora lo scontro tra Pd e Cinque Stelle che nelle ultime ore ha visto l’intervento diretto di Renzi e il nuovo post di Grillo. L’unica notazione, per altro scontata, è che le invettive che Grillo lancia contro tutto e tutti (compreso Bersani) salgono sempre di tono. Accettabile in uno spettacolo, assai meno in un capo politico.
L’inchiesta sull’ortopedico dell’ospedale milanese accusato di aver utilizzato alcuni pazienti come cavie e di aver privilegiato “a pagamento” alcune grandi aziende produttrici di protesi, propone intercettazioni che fanno inorridire Mentana (nei titoli per TgLa7 e Tg5). Se non fosse che sono state indagate e interdette diverse altre persone, si potrebbe pensare ad una sceneggiatura dell’orrore. Certe volte la realtà supera la fiction.
A poche ore di distanza se ne sono andati Mago Zurlì e Er Monnezza. Doverosi servizi per tutti e titoli per Tg1, Tg2, Tg5 e TgLa7. Quest’ultimo ci regala il ricordo più sentito per 2 figure ampiamente popolari su 2 spaccati diversi che, però, hanno avuto entrambi cittadinanza in tanti tra quelli che oggi hanno più di 30 anni.
Alberto Baldazzi