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Capaci, 23 maggio1992

di
Alberto Baldazzi

I Tg di lunedì 22 maggio – Se il giudizio di Bruxelles sui conti italiani occupa le aperture di 5 Tg su 7, stasera tutte le testate ritornano sulla strage di Capaci alla vigilia del 25° anniversario della strage (secondo titolo per quasi tutti). Alla memoria del Giudice Falcone, ma anche di Paolo Borsellino, e a quegli anni roventi nella lotta contro la mafia, Tg2 dedica un’edizione monotematica. Tra i molti servizi, spiccano le dichiarazioni di Mattarella all’assemblea del CSM, che dai Tg Rai vengono presentati come il tentativo, da parte della Magistratura, di ricucire lo storico strappo che nell’89, con la bocciatura della candidatura di Falcone a capo dell’ufficio istruzione di Palermo, aveva posto il Procuratore antimafia in una condizione di difficoltà e lo aveva ulteriormente sottoposto alla vendetta della mafia. Una decisione che, a giudizio della Maria Falcone (le cui parole campeggiano trasversalmente nei servizi) fu quella per cui “Giovanni cominciò a morire”.

Passando al giudizio della Commissione Europea sui conti del Paese, che vede l’Italia promossa “con riserva”, l’attenzione nei servizi si concentra appunto sulle indicazioni date per far quadrare i conti nel 2018. L’ipotesi di una reintroduzione dell’Imu sulla prime casa per i redditi più alti, nonostante sia stata decisamente rifiutata dal Ministro Padoan, fa lanciare un vero e proprio grido d’ allarme a Tg4 che dedica un lungo servizio d’apertura alle “troppe imposte” pagate dagli italiani. Anche Mentana parla di un giudizio positivo ma dalla “coda velenosa” sul 2018. Le nuove previsioni di crescita dell’Istat sul Pil, commentate anche da Gentiloni (titolo su Tg1), che portano un lieve miglioramento (dall’1% all’1,1%) ci mantengono tuttavia fortemente sotto la media europea, e fanno dire a TgLa7 che “ritorna” la maledizione dello 0,1-02%.

Per la politica, solamente Tg La7 riporta fin dai titoli un possibile “vento d’intesa” tra Pd e FI sul modello della legge elettorale tedesca. Assai più spazio va, sui Tg delle 20 e in generale per la Rai, alla “immancabile crisi” (Tg La7) dovuta alla bocciatura del piano news per la Rai proposto dall’AD Campo Dall’Orto, ma votato favorevolmente solo da 1 degli 8 consiglieri.

Il viaggio di Trump in Medioriente, con la prima visita di un presidente USA al Muro del Pianto di Gerusalemme, produce diversi titoli e servizi. A fronte di molte dichiarazioni, alcune decisamente forti, sia in favore di Israele che in opposizione all’Iran, ci saremmo aspettati l’opinione di qualche analista, ma stasera tutte le testate ci hanno lasciato “a bocca asciutta”. Considerando la personalità mercuriale di Trump, forse non c’è neanche tanta voglia da parte di commentatori d’arrischiarsi in previsioni e giudizi. Sempre per gli esteri Tg3 dedica un titolo alla crisi in Venezuela, con il numero dei morti che in quasi due mesi ha superato quota 50.

La pagina della cronaca si apre sulla morte di Nicky Hayden, investito 5 giorni fa mentre andava in bici. Studio Aperto dedica al commiato del campione di superbike la prima metà dell’edizione.

Segnaliamo stasera un’attenzione diffusa sul fenomeno migratorio da parte di Tg3 e Tg4, che vi dedicano entrambi un titolo. Come di consueto, il Tg di Mario Giordano se la cava dando “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, giustapponendo al servizio che denuncia l’intossicazione di 39 migranti ospiti in un centro di Reggio Emilia a causa (probabilmente) di cibo avariato, la testimonianza di una poliziotta aggredita assieme ad alcuni collegi da 4 richiedenti asilo. Attenzione diversa per Tg3, che intervista un’operatrice umanitaria imbarcata su una delle navi delle ong che pattugliano il Mediterraneo per salvare i profughi. Tg5 torna sui dati degli sbarchi, entrando nel merito delle misure di contrasto al traffico degli esseri umani decise dal ministro Minniti.

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