Le imprese guidate da under 35 hanno visto un calo del 24% negli ultimi 10 anni, ma c’è stato anche un ridimensionamento del settore: i giovani imprenditori puntano più su digitale, servizi alle imprese e agricoltura, mentre cala l’appeal di imprese tradizionali come commercio, industria e costruzioni.
Per non avere le vertigini, ci ostiniamo a non guardare in basso, ma a fissare il “soffitto di cristallo” sopra di noi. E se il vero problema delle carriere delle donne fosse sotto i nostri piedi? Lo “sticky floor”, il pavimento appiccicoso.
Donne e lavoro, diverse le criticità emerse dai dati: il 26,4%, pur lavorando, deve chiedere aiuto alla propria famiglia per far fronte alle spese, e il 17% ha subito molestie sessuali sul lavoro.
In Italia la domanda di lavoro e l’offerta professionale faticano a incontrarsi, con conseguenze negative per la competitività delle imprese e gli stipendi dei lavoratori. Bisogna ripartire da una offerta formativa valida e continua.
Il caporalato sembra essere un fenomeno legato più che al lavoro agricolo, alla stessa filiera del settore agroalimentare, alla GDO e ai bassi stipendi dei consumatori, come spiega il Prof. Fabio Berti.
Il mercato del lavoro in Italia vive una fase positiva, con oltre 24 milioni di occupati e una disoccupazione al 5,7%, ma non priva di criticità e cambiamenti, come emerso dal rapporto INAPP 2024 presentato a palazzo Montecitorio in presenza delle Istituzioni.
Il lavoro in Italia vede fenomeni nuovi come il nomadismo digitale, che coinvolge il 9,1% dei lavoratori, ma presenta ancora insuperate criticità come il lavoro nero, che il 40,5% degli italiani ha sperimentato almeno una volta. Quasi la metà dei lavoratori è attirata dalla possibilità di lavorare all’estero per avere migliori condizioni economiche.
Due studiose polacche hanno elaborato un modello per prevedere quali saranno le prossime esigenze e evoluzioni nel mondo del lavoro, riuscendo a fare un quadro di cosa accadrà nel 2035 in Polonia. Cambiamenti culturali e demografici, innovazione tecnologica e ricerca di nuove competenze saranno i fattori più influenti nel futuro del lavoro.
La povertà lavorativa nei paesi Ocse è una realtà, al punto che anche l’Unione europea ha elaborato un parametro per misurarne la presenza negli Stati membri. In Italia il 12% dei lavoratori pur avendo un impiego è a rischio povertà, guadagnando meno di 11.500 euro netti all’anno.
Lavoro e occupazione, nuove politiche in discussione al G7
Il prossimo vertice G7 su lavoro e occupazione, in programma dal 11 al 13 settembre 2024 a Cagliari, costituisce indubbiamente una grande opportunità per definire nuove politiche, rendere più funzionali...