I Tg di giovedì 28 maggio – I Tg di serata svelano un Paese attraversato da un disagio reale che prende purtroppo le forme del classico razzismo. Quelli Mediaset dedicano l’apertura e lunghi servizi alla macchina impazzita guidata da rom che ieri sera ha fatto una vittime e 8 feriti nella periferia nord-est della Capitale. Quasi metà edizione per Studio Aperto e Tg4, condite da innumerevoli interviste a cittadini che inequivocabilmente attaccano la presenza e l’esistenza stessa dei rom nella città. Chi conosce il mestiere del giornalista sa a cosa si va incontro offrendo il microfono a cittadini traumatizzati da un fatto di cronaca agghiacciante che avviene sotto le finestre di casa, laddove figli o familiari stanno magari tornando dal lavoro con il rischio di essere falciati dal pirata della strada. Se poi il pirata, come in questo caso, è uno straniero, un rom, quello che si ottiene è più che prevedibile, e l’omicidio stradale diventa carburante per l’odio razziale. I giornalisti dei Tg lo sanno, e fanno di tutto proprio per avvalorare uno degli slogan più virulenti e paganti della destra leghista. Salvini ribadisce che bisogna utilizzare le ruspe, andando incontro e fomentando la più istintiva e brutale delle reazioni. All’interno dei servizi quasi involontariamente trovano spazio elementi meno aggressivi, quando a parlare sono i familiari dei rom assassini come la madre di uno degli occupanti e moglie del guidatore. I parenti dell’assassino chiedono scusa e manifestano intera la loro debolezza strutturale, in un contesto di degrado che è da addebitare a responsabilità delle comunità rom quanto all’assenza di politiche d’integrazione. Le risorse ci sono e sono abbondantemente spese, anzi sprecate; manca una visione d’insieme e forse, la volontà stessa di intervenire. Tg5 intervista un anziano che confessa di essere l’autore della strage, raggiunto dai giornalisti prima che dalla polizia. Sulle altre testate l’attenzione è forte, ma i toni più accorti. Su Tg3 una delle intervistate riesce a sussurrare che la punizione dell’omicida non deve abbinarsi all’odio etnico: posizione, ahinoi, purtroppo minoritaria.
Per TgLa7 – che posiziona la vicenda dei rom nella seconda metà dell’edizione – la notizia del giorno e, quindi, l’ apertura è la visita di Renzi a Melfi, alla corte di Marchionne, preferita alla presenza all’assemblea confindustriale di Milano. Uni “sgarro” che non deve aver lasciato segni più di tanto, dato che Tg3 ci fa ascoltare il passo dall’intervento di Squinzi in cui il Presidente degli industriali sottolinea che nulla ha da chiedere al governo, se non che la prosecuzione della politica delle riforme.
La campagna elettorale pretende e ottiene il quotidiano tributo di forzature; soprattutto su Mediaset va in onda in tutte le salse un Berlusconi che, giocando in casa, viene servito e riverito come in un negozio di barbiere. Sintomatiche le domande dell’intervistatore su Tg4, che qui vi riproponiamo: 1) I risultati delle regionali saranno decise all’ultimo voto…..; 2) Perché il governo Renzi ce l’ha tanto con i pensionati? No comment. Anche su Tg1 compare un’intervista all’acqua di rose al capo di Forza Italia che, però, confrontata con quella di Tg4 appare un capolavoro giornalistico. Le polemiche sugli impresentabili e intorno alla candidatura di De Luca in Campania completano la pagina di politica sulle maggiori testate.
I Tg aprono sullo scandalo del calcio mondiale, presente con ampi servizi anche sulle altre testate. Per Mentana doppio titolo e sottolineatura del braccio di ferro a distanza tra Usa e Russia. Blatter è per tutti in un angolo, ma la speranza di Platini di liberarsene nelle prossime ore potrebbe diventare un illusione, scontrandosi con il sistema di potere consolidati da più di 20 anni.
Il barometro della crisi greca che fini a 2 giorni fa indicava “miglioramento” oggi volge al brutto. “Grexit” (titolo Tg5) rischia di diventare un neologismo in voga da qui al redde rationem di giugno.
Dati auditel dei Tg di mercoledì 27 maggio 2015
Fonte:www.tvblog.it