Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 199. Argomenti presenti nelle titolazioni: 215; politica 27% (58 presenze, per il 29% dei titoli), cronaca 23% (50 presenze, per il 25% dei titoli), esteri 21% (45 presenze, per il 22% dei titoli), interni 12% (26), sport e varie 7% (16), cultura e società 7% (16), ed economia 2% (4)
14 aprile – La politica mantiene un ruolo decisivo in questa seconda settimana di consultazioni, imponendosi giovedì e venerdì sulle aperture di tutte le testate. Con il perdurare di una situazione di stallo tra le forze politiche, sancito venerdì anche dal Presidente Mattarella, al sistema dell’informazione non può che rimanere in attesa di segnali che lasciano intravedere una qualche soluzione.
In un quadro in cui i leader di Lega e Movimento 5 Stelle risultano fisiologicamente più esposti, con 36 presenze nei titoli per Salvini seguite dalle 31 di Di Maio, è stato comunque Berlusconi, ripreso in 22 titoli, ad essersi imposto sulla scena tramite un piccato intervento “a latere” delle dichiarazioni di intenti del centrodestra di giovedì che, nei fatti, ha disconosciuto le aperture avanzate dalla coalizione nei confronti dei 5 Stelle. Una mossa che, inevitabilmente, riporta al centro dell’interesse mediatico il ruolo di B, anche a seguito della richiesta di un suo “passo di lato” espressa nei giorni precedenti da Di Maio. L’editorialista Cerasa del Foglio, sentito giovedì dal Tg2, enfatizza sulla mimica di Berlusconi durante l’intervento di Salvini, che pur restando di lato si è imposto come “presenza ingombrante” (giudizio di Tg La7 di venerdì), prendendosi un’ultima parola che nega qualunque cessione di sovranità verso la Lega. Da segnalare, su questo versante, come le criticità espresse da parte del resto della coalizione di centrodestra non abbiamo figurato tra i servizi delle testate Mediaset di giovedì come venerdì, mentre il Tg2 rimarca come messaggio di Salvini di venerdì contro i veti contrapposti sia potenzialmente diretto più a Berlusconi che ha Di Maio.
Sempre la testata di Ida Colucci ha raccolto nella serata di venerdì l’intervento di un altro editorialista, Massimo Franco del Corriere della Sera, secondo cui la possibilità di un ritorno alle urne sarebbe da escludersi, sia per volontà di Mattarella che l’attuale legge elettorale, che fa del ritorno al voto “un’arma scarica”.
Passando agli esteri, l’altro grande fatto della settimana è l’escalation siriana, a cui sono andati 36 titoli tra cui tre aperture di Tg La7 e quelle dei Tg Rai e di quelli delle 20 di mercoledì. Un quadro che, a seguito delle accuse tuonate lunedì da Trump ha in pochi giorni visto schierarsi Francia e Regno Unito a fianco degli Stati Uniti per quello che appare un’imminente intervento militare contro la Siria di Assad sostenuta dalla Russia, con Putin che venerdì ha rimandato indietro le accuse di uso di armi chimiche sul distretto della Douna, parlando di una contraffazione ordita proprio dai servizi segreti inglesi. Nel corso delle edizioni, le testate Rai hanno interpellato diversi ospiti. Il Tg3 mercoledì ha ospitato Paolo Magri dell’Ispi, che nel discutere sulle motivi dietro all’intervento non evita a dire che un conflitto con la Russia aiuti personalmente a distogliere l’attenzione dal Russiagate. Duro il giudizio anche della corrispondente Rai Lucia Goracci, che al Tg2 parla di una “crisi dilaniante per l’Europa” i cui effetti si rifletteranno anche sul voto italiano.
Da segnalare, sempre da parte della Goracci, un giudizio amaro rivolto all’intero sistema mediatico per come i nostri telegiornali sembra costantemente “riscoprire” alcuni conflitti – non solo quello siriano ma anche la repressione dei curdi, o le lotte nello Yemen, accennate questa settimana dal Tg3. Restando in tema, tra i servizi delle due ammiraglie trova inoltre spazio una foto, quella di un manifestante in fiamme scattata lo scorso maggio 2017 durante gli scontri di Caracas, in Venezuela, e che ha vinto il World Press Photo 2018. Non sapremmo dire quanti telespettatori ricordino degli oltre 100 giorni di proteste contro Maduro dello scorso anno, ma si è tratta di foto eccezionale che, in una comunicazione ormai incentrata sulle immagini, non poteva non venire riproposta.
Sempre per gli esteri, il riesplodere degli scontri sul confine israeliano viene seguito dai Tg di venerdì (titoli per Tg3 e Tg La7). Spazio nei servizi dei Tg delle 20 trova anche la notizia della morte del Generale Haftar, uomo forte delle milizie di Bengasi contrarie al governo di Tobruk, la cui scomparsa è destinata a sortire gravi effetti in Libia, con Mentana che paventa conseguenze nefaste sia per i libici, sia per l’Italia.
La nuova scossa di terremoto nel Maceratese riporta l’attenzione delle testate sui disagi e le preoccupazioni delle popolazioni del centro Italia. Titoli per tutti martedì, con apertura per Studio Aperto, Tg2 e Tg5. Grande spazio ed indignazione per lo scandalo tangenti agli ospedali Pini e Galeazzi (5 titoli), che ha portato a 5 arresti. Sempre Tg5 dedica la copertina di mercoledì al più ampio problema della corruzione presente nella sanità italiana.
Restando alla cronaca, segnaliamo una buona copertura delle diverse operazioni condotte contro le organizzazioni mafiose, con Tg1 (titolo) e Tg3 che rilanciano la denuncia del giornalista Paolo Borrometi, più volte minaccia di morte dalla mafia, mentre Tg2 raccoglie la forte testimonianza della madre di Matteo Vinci, politico 42enne morto in un attentato dinamitardo a Lipari, per poi illustrare in una lunga scheda i contesti d’infiltrazione della ndrangheta al nord. Spazio a questi temi anche sulle testate Mediaset, con Tg4 e Studio Aperto che riportano martedì del maxi blizt antimafia che ha portato all’arresto di un’organizzazione che facilitava l’immigrazione illegale dalla Tunisia, a vantaggio anche dei terroristi.
Le evoluzioni sui fronti di alcune aziende chiave del Paese (Telecom, Alitalia ma anche il caso Alcoa) sono seguite con interesse dai Tg delle 20 di lunedì e martedì, con Tg1 che giovedì intervista sul tema il ministro Calenda.
Tra le varie ed eventuali segnaliamo:
Il titolo e la copertura dedicata dal Tg5 di lunedì alla crisi della Valtur, azienda chiave nel comparto turistico che da lavoro a 1.500 persone e che rischia di chiudere nonostante il boom di prenotazioni per l’estate;
Il servizio del Tg1 di lunedì sull’aumento dei richiedenti asilo tagliati fuori dal sistema di accoglienza, discusso assieme ad esponenti del centro Astaldi. Su temi simili, Tg3 ha coperto giovedì la marcia a Foggia dei braccianti impegnati nella “Campagna del Pomodoro”, con numerose interviste, mentre Tg2 ha dedicato un titolo ad una “storia di solidarietà” alla Reggia i Caserta, dove quattro giovani rifugiati tirocinanti sono stati assunti come giardinieri;
Il servizio di Studio Aperto che mercoledì rilancia nuovamente gli appelli dei legali e della moglie di Marcello Dell’Utri, attualmente in cura fuori dal carcere per un tumore ma che dovrà tornarci dalla prossima settimana;
Gli spazi dedicati dal Tg3 ad un approfondimento sulla condizione della donna che migliora in Arabia Saudita (titolo mercoledì, servizi giovedì), dove acquisito il diritto di guidare da sole si lavora ad abbattere quelle leggi che danno al marito potere di tutela sulla moglie;
La copertura di Tg La7 sulla nuova presa di posizione di Papa Francesco sul tema della pedofilia;
L’inchiesta del Tg2 di giovedì sui problemi della rete ferroviaria del nord Italia, oggetto di disagio per decine di migliaia di pendolari.
Luca Baldazzi