I Tg dal 22 al 26 gennaio 2018

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Tabella dei titoli in percentuale. Totale titolazioni: 206; cronaca 33% (69 titoli), politica 24% (49 titoli), cultura e società 14% (29 titoli), esteri 12% (25), interni 6% (13), economia 6% (12) e sport e vari 4% (9).

27 gennaio – Grande spazio questa settimana alla cronaca, che da sola raccoglie più di un terzo dei titoli (69), di cui metà delle aperture, dominando sulla politica (49 titoli per 12 aperture) nonostante l’infuriare della campagna elettorale.

L’incidente ferroviario nella mattinata di giovedì alle porte di Milano (3 vittime e 47 feriti), con le immagini dei rottami e delle operazioni di soccorso, ha inevitabilmente assorbito gran parte delle edizioni dei giorni successivi (apertura per tutti, con titolo unico per Studio Aperto, Tg4 e Tg2). Diffuso lo sconcerto su tutte le testate, così come gli appelli da più parti, compreso il Presidente Gentiloni, affinché si faccia chiarezza sulle responsabilità. Da segnalare come, se sulle testate Mediaset si rimarca fin dai titoli (Studio Aperto) l’apprensione crescente tra i pendolari dopo questo ed altri incidenti, il Tg1 di venerdì segnala in un servizi come, rispetto agli altri paesi europei, in Italia si verifichino meno incidenti sulle rotaie.

Grande spazio anche alla cronaca criminale. Tra i casi della settimana molto risalto ha avuto il suicidio di un uomo nella provincia di Cassino dopo c’era stato reso pubblico come, in un tema a scuola, sua figlia avesse denunciato di essere stata da lui abusata (5 titoli lunedì, con apertura su Studio Aperto, Tg2 e Tg5 che vi affianca il consueto commento dello psicologo Andreoli). Una vicenda su cui si è esposto criticamente anche Enrico Mentana, che ha rivendicato come lo stato di diritto debba sempre prevalere sull’interesse mediatico di una vicenda.

Nel corso della settimana le forze dell’ordine hanno registrato diversi successi nel contrasto alla criminalità organizzata. A spiccare sulle scalette è stato l’arresto giovedì di 32 affiliati del clan Spada di Ostia, presente con 4 titoli. Ci avrebbe fatto piacere se questa attenzione fosse andata, nelle giornate precedenti, ai 56 arresti per mafia ad Agrigento, che hanno debellato anche un traffico di droga ed estorsioni ai danni di un centro migranti (titolo per il solo Tg3).

Per la politica, grande spazio è andato alle manovre degli schieramenti nel produrre in tempo per il 29 gennaio le liste dei candidati nei vari colleghi, con le maggiori criticità da parte di M5S che presenterà i suoi nomi lunedì. Lo scontro interno al Pd sulle liste, con il rinvio della presentazione di Boschi a Bolzano, viene ripreso da tutti e commentato dalle testate Mediaset. Per il centrodestra, la due giorni di Berlusconi a Bruxelles è stata oggetto di diffuse coperture, con Mentana che anche qui propone una riflessione di contenuto: nonostante le tensioni e gli attacchi degli anni passati, la paura dei populismi ha permesso a Berlusconi di “rientrare in Europa dalla porta principale”.

La pagina degli esteri è in larga parte assorbita dal vertice di Davos, tra gli appelli della Cancelliera Merkel contro il protezionismo americano, colpevole di “dimenticare le lezioni della storia” (5 titoli, tra cui l’apertura del Tg1 di mercoledì) e la risposta di Trump di venerdì: “America First, ma non da soli”. Da segnalare nell’edizione di lunedì del Tg3 l’editoriale del direttore Luca Mazzà, che parlando dei nuovi equilibri europei ha commentato felicemente il protagonismo di Macron, osservando come si stiano avanzando progressi verso un modello di sviluppo a 2 velocità.

L’offensiva turca condotta sul cantone curdo siriano di Afrin, con le sue almeno 140 vittime, trova spazio soltanto nelle edizioni di martedì (titolo per i Tg Rai). Maggiore attenzione riviene rivolta all’attacco terrorista condotto martedì in Afghanistan dall’Isis contro una sede di Save The Children, che raccoglie il pronunciato sdegno di Tg La7; gli scontri di Bengasi dello stesso giorno, in cui sono morte oltre 40 persone, figurano a fine edizioni nei Tg delle 20.

L’intervento del Presidente Mattarella nell’ambito delle celebrazioni della giornata della memoria il 25 gennaio, in cui il Capo dello Stato ha parlato della “macchia indelebile delle leggi razziali”, condannando al contempo qualunque forma di apologia del fascismo, viene rilanciato da tutte le testate di giovedì (titoli Tg3, e Tg delle 20). Parole rese certamente più gravi e rilevanti a seguito dei più recenti rigurgiti di razzismo, su cui si è espresso lunedì anche il cardinale Bassetti (Tg la7 di lunedì). Parole rese più gravi e forti anche dall’intervento della neo senatrice a vita Segre. Ampio spazio nelle edizioni di giovedì anche alle fiaccolate ed alle manifestazioni in concomitanza del secondo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni (8 titoli nel corso della settimana), con tutte le testate che hanno riposto gli appelli e le denunce sia dei genitori di Giulio che delle autorità italiane, tra cui l’ambasciatore italiano in Egitto, presente mercoledì sul Tg3.

Le ricerche in Cina che hanno portato alla clonazione di due babbuini seguendo lo stesso metodo usato 20 anni fa per la pecora Dolly raccolgono l’interesse di tutte le testate (5 titoli per le edizioni di mercoledì, con Tg5 che vi dedica anche la copertina), con alcune che fin dai titoli rilanciano l’allarme espresso dal Vaticano. Tg5 propone giovedì il del Prof Bruno Dalla Piccola del Bambino Gesù, che esplora i vantaggi per la medicina di questo tipo di ricerche così come i forti rischi etici.

Tra le varie ed eventuali segnaliamo:
L’inchiesta proposta nel Tg3, partita tra le edizioni di mercoledì, giovedì e venerdì, su quello che rimare della “Giungla di Calais”: un lembo di terra sul suolo francese dove, nonostante l’area sia stata sgomberata nell’ottobre 2016 e risulti tutt’ora sotto sorveglianza armata, centinaia di migranti continuano a “sopravvivere”, affollando i boschi vicini.
Sempre Tg3 ripropone nei servizi di lunedì la campagna dell’Unhcr che ha proposto a Roma uno spettacolo teatrale per sensibilizzare l’attenzione sul fenomeno dei minori migranti non accompagnati.
La continua campagna securitaria del Tg4, che questa settimana si arricchisce di nuove frecce al suo arco. La prima con un titolo mercoledì sull’aggressione immotivata da parte di un immigrato del Camerun, chiaramente in stato alterato, ad un cittadino serbo, e che fa parlare la testate di “incubo Kabobo”. La seconda un servizio collerico nei confronti di quanti non vengono puniti “a dovere” dalla giustizia, ma che trova la sua origine da un lievissimo sconto di pena (57 giorni, con annesso risarcimento di 24 euro) per un omicida straniero a causa delle condizioni pietose della sua cella.
L’attenzione del Tg5 alla situazione della Fiat Chrysler (servizio di giovedì), che ha potuto trarre vantaggio delle politiche di Trump per produrre notevoli utili. Sempre l’ammiraglia Mediaset ha dedicato martedì un titolo alla figura di Gianni Agnelli a 15 anni dalla sua morte.
Il servizio di Studio Aperto di venerdì sui casi di femminicidio nel corso dell’anno, affiancata a quelli di stalking, e che riprendendo le dichiarazioni dello stesso giorno della Corte di Cassazione segnala come spesso questo genere di comportamenti venga avvantaggiato dal web.
La denuncia del Tg La7 di venerdì, che titola su come, nel corso di un raduno leghista a Busto Arsizio di giovedì, sia stato bruciato in piazza un fantoccio che ritraeva la presidentessa della Camera Laura Boldrini.

Luca Baldazzi

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