I Tg di mercoledì 26 aprile –Le aperture dei Tg di serata si dividono tra l’appello di Mattarella per la legge elettorale (Tg1, Tg3 e tgLa7) e le dichiarazioni di Gentiloni sul destino di Alitalia, primo titolo per tutti gli altri. Tg2 registra che si andrà in aula per la legge elettorale dopo l’8 di maggio. Ma la notizia del giorno è senz’altro l’Alitalia. Calenda interviene su Tg5, Del Rio su Tg1. Su Tg3 e soprattutto su Tg2 la reazione dei sindacati, che ammettono la “loro” sconfitta nel referendum, e parlano di una crisi di rappresentanza che attraversa anche loro.
Il countdown delle Primarie del Pd è presente nei Tg delle 20, con Tg5 che intervista Emiliano.
L’arresto di Vannoni è molto alto su Mediaset, con copertina su Tg5. Sia Tg3 che Tg4 intervistano ex pazienti che confermano il raggiro di cure costose e totalmente infruttuose. Vale la pena di ricordare che fino ad un paio di anni fa non era raro trovare fan della “libertà di cura” anche nel mondo dell’informazione, soprattutto su Mediaset. Tg4 sembra aver dimenticato, e dedica la seconda parte dell’edizione a trattare degli stregoni ancora attivi in Italia. Mentana ricorda che questo arresto è in parte frutto di una inchiesta della sua testate di qualche mese fa, che già aveva costretto Vannoni ad “abbandonare” la ridotta di Tiblisi, dove si era rifugiato per continuare a far soldi e a illudere decine e decine di italiani colpiti da devastanti malattie neuro vegetative. La stella di Stamani oramai è nella polvere, ma non grazie alla serietà del mondo dell’informazione, ma all’azione del mondo scientifico e della Magistratura.
La libertà di stampa in Italia, secondo Reporter senza frontiere, migliora e il Paese scala 25 posizioni. Presente su tutti, soprattutto per la polemica su Grillo “chiamato in causa” come elemento che ha tentato di limitarla. Ci è piaciuto molto TgLa7 che ha attaccato M5s per aver sovraesposto il dato dell’anno precedente che ci vedeva oltre il 70° posto, per poi prendersela con Reporter che oggi lo critica espressamente per i suoi attacchi, “nome e cogmome” ai giornalisti scomodi.
Per gli esteri, su Mediaset fin dai titoli il clamoroso taglio di tasse annunciato da Trump, mentre su Tg1 e Tg2 c’è spazio per il “contrordine” sul muro con il Messico, che non si farà per mancanza di fondi. Ma non dovevano pagarlo i messicani?
Tg1 riprende l’emergenza umanitaria e la quasi-guerra civile in Venezuela. Tg2 le ulteriori migliaia di arresti in Turchia contro i nemici di Erdogan . Solo i Tg Rai riprendono il parziale chiarimento di Frontex sul traffico di migranti che hanno dato la stura a un Di Maio “a caccia di voti” per denigrare le ong. Il ballottaggio per le presidenziali francese inquadra il destino di Macron e Le Pen in visita a Amiens, città colpita dalla deindustrializzazione: operai che abbracciamo la leader del Fronte Nazionale e fischiano il vincitore del primo turno.
Tg3 tiene alto l’incidente ferroviario vicino al Brennero che ha causato 3 vittime, ricollegandolo alla piaga delle morti sul lavoro.
Chiudiamo segnalando l’attenzione di Tg2 ai dati Istat sulle prospettive (scarse) demografiche del Paese e, insieme a TgLa7, sugli sconfortanti dati forniti da Eurostat che ci vedono quasi fanalino di coda in quanto a numero di laureati (dopo di noi solo la Romania). Un primato al contrario che spiega molte cose, tra le tante che non vanno. Anche sull’istruzione l’Italia “vola basso”.
Alberto Baldazzi