I Tg di martedì 26 gennaio – Nel countdown che avvicina le unioni civili a Palazzo Madama l’odierna giornata segna una schiarita, come riportato dalle testate Rai. La sostanza? Nel Pd c’è ancora discussione ma poca voglia di rottura. In un sistema informativo drogato dalla politica, se sparisce dal tavolo il piatto forte delle divisioni (reali) nel partito di maggioranza, tutto sembra acquietarsi. C’è da augurarci che ora si affrontino i contenuti di questo importante avanzamento nell’area dei diritti individuali e sociali. Tg5 non abbandona il tema dei possibili sgambetti nel voto segreto, ma probabilmente esagera vista la trasversalità delle sensibilità in Parlamento. Tg4 cerca e trova gli “scontenti” tra le fila dei tradizionalisti. Alfano, ripreso da tutti, sventola una sorta di bandiera bianca su cui inscrive il poco verosimile slogan del referendum abrogativo.
Sempre per la politica anche la tensione sul voto di sfiducia sulle questioni bancarie sembra destinata a calare, e i Tg conseguentemente se ne occupano quasi di sfuggita. Mentana segnala che sia Verdini che Tosi non voteranno contro il governo, indispettendo la sinistra Pd che teme allargamenti della maggioranza a destra.
L’incontro Papa – Rouhani è ripreso ampiamente e in pratica tutte le testate fanno un passo indietro riportando le polemiche sulle statue greco-romane dei Musei Capitolini le cui nudità sono state ieri velate durante gli incontri ufficiali, proprio per rispetto del presidente iraniano. Tg4 quasi in apertura parla di cedimento alla sensibilità dell’ospite islamico. Tg2 fornisce in proposito una riflessione più composta, intervistando il filosofo Tullio Gregory.
Schengen che vacilla tema profughi e controllo spartisce lo spazio degli esteri con le notizie della assurda legge danese che sequestra i beni di chiede asilo per pagare i costo dell’accoglienza e con i reportage del Tg5 dai camping profusion in Grecia e del Tg2 dal Kurdistan iracheno. Su tutti la notizia dell’omicidio in Svezia di una giovane volontaria ad opera di un profugo minorenne. Per concluded con gli esteri TgLa7 sceglie di aprire sull’ipotesi di un imminente intervento militare in Libia da parte di Usa, Gran Bretagna, Francia con il concorso italiano, visto che il varo del governo unitario appare difficile e periglioso.
La mobilitazione e le proteste degli operai e dei tecnici dell’Ilva di Genova sono anche stasera ripresi diffusamente, addirittura in apertura per Tg5 che confeziona una strana copertina giustapponendo i furbetti del badge nel settore pubblico ai lavoraratori che difendono con i denti il lavoratori a rischio.