I Tg di giovedì 26 maggio – En plein di aperture dedicate al nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, che assommano anche i riflessi di quanto avvenuto ieri. Tutte le testate ritornano sulle immagini del barcone davanti alle coste libiche che si rovescia, con un bilancio ancora incerto di morti e dispersi, ma invece certo per i 562 uomini, donne e bambini salvati dalle due unità della Marina Militare. Trasversalmente si respira una qual certo orgoglio nazionale, del tutto comprensibile, e presente esplicitamente nei titoli di Tg2. Anche le testate solitamente più “allarmate” per il flusso dei profughi (leggi Studio Aperto), non possono non apprezzare l’efficace intervento dei militari italiani. Su tutti, e fin dai titoli, la storia della bimba di 9 mesi giunta orfana all’incontro con i salvatori, la cui madre era morta per ustioni durante il tragitto.
Anche al G7 giapponese si parla di profughi per la riproposizione da parte di Renzi del migration compact che sembra conquistare consensi, anche se di “questa” Europa ci si può fidare fino ad un certo punto. Il premier italiano conferma che il prossimo G7 organizzato dall’Italia si terrà in Sicilia, a Taormina. Ieri Mentana aveva “suggerito” di scegliere come sede Lampedusa, e l’idea non c’era parsa malvagia.
Scalette assai simili, e non solo per le aperture. L’imminente ritorno in Italia del marò Girone, è titolo “alto” per tutti. Tg1 dà ampio spazio non solo agli apprezzamenti (trasversali), ma anche alle critiche di chi (Brunetta e Salvini) intimano al governo di non appropriarsi del risultato, visti i tanti ritardi con cui la vicenda vede una possibile conclusione positiva. Ne parla anche Renzi dal Giappone, segnalando (correttamente) la necessità di riportare “in bonis” i rapporti con l’India.
Titoli sulla Confindustria che sposa la riforma costituzionale per Tg1, Tg3, Tg4, Tg5 e TgLa7. Tg5 e i Tg Rai riprendono le ulteriori convulsioni all’interno del Pd e gli scambi sulla necessità di rivedere l’Italicum, negata dai vertici renziani.
Il Lungarno sventrato dall’esplosione della tubatura dell’acquedotto, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, è molto presente su Mediaset, mentre i Tg Rai tornano su Firenze senza particolari entusiasmi, senza titoli e nella parte terminale delle edizioni.
Per gli esteri la quota di delegati oramai raggiunta da Trump per la candidatura tra i repubblicani e le convulsioni in Francia intorno alla legge di riforma dl mercato del lavoro, ottengono entrambi titoli e ampi servizi. Secondo TgLa7 la tenuta del governo sarebbe a rischio, e le aperture di Valls ad alcune concessioni ne sarebbero la testimonianza.
Segnaliamo in conclusione tre approfondimenti. Tg3 torna sulle polemiche intorno ai dati dell’obiezione di coscienza sulla legge 194, che supera la quota del 70% e, come denunciato dalla Corte Europea, impedisce la corretta erogazione di una prestazione sanitaria solo formalmente garantita dalla legge. Tg4 dedica il suo lungo approfondimento alle violenze (fisiche e psichiche) sui minori in Italia, sulla base di dati 2015 del Telefono Azzurro, alternando servizi interessanti a diverse cadute da cronaca criminale. Tg2 riprende le parole del Papa sull’amore verso gli animali che non deve sostituire quello per gli esseri umani, e ci racconta lo stato dell’arte della convivenza domestica con cani, gatti e quant’altro, facendo intervenire il sempre lucido sociologo Ferrarotti.
Alberto Baldazzi