I Tg di giovedì 12 maggio 2016 – I primi due elementi del “trittico” è Renzi a coniugarli, quando dichiara, in merito al recentissimo passaggio delle Unioni Civili di “aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo” (nei titoli sui Tg Rai, nei servizi per gli altri). Il Vangelo, che rimanda alla Chiesa delle origini, è richiamato invece da Papa Francesco come sostegno della sua rivoluzionaria (parziale) apertura alle donne nella gerarchia ecclesiastica (apertura per i Tg Rai, titoli per tutti). La “svolta” che porta alla creazione di una commissione che valuterà il diaconato femminile per cui “i tempi sono maturi” – come affermato da Francesco -, è di quelle che modificheranno la storia. Tg3 condisce i servizi con alcuni dati che segnalano l’allontanamento del “genere femminile” dalla partecipazione alle attività delle parrocchie. Su Tg1 interviene Licetta Scaraffia che plaude alla sensibilità del Papa, a suo giudizio “adeguatamente sollecitata dalle suore che premono per un ruolo maggiore nella Casa del Signore”. Tg4 intervista l’unica donna-prete (di rito anglicano) attiva in Italia.
Facendo un passo indietro gli echi del voto di ieri alla Camera sulle Unioni Civili generano, oltre alle rivendicazioni entusiastiche di Renzi, le reazioni della destra parlamentare già pronta a raccogliere le firme per il referendum abrogativo. Il ricorso alla “obiezione di coscienza”, che nella nostra analisi dell’altroieri avevamo definito paradossale, è diventata in queste ore una bandiera per Brunetta e gli integralisti. Per Salvini vale quanto già riportato: l’ulteriore invito al boicottaggio ai sindaci leghisti compare ampiamente su tutte le testate. Tg1 fa opera meritoria spiegando che con la firma del Presidente e l’entrata in vigore della legge non tutto è risolto: entro 30 giorni dovranno essere emanati i decreti attuativi che stabiliscano la creazione di appositi elenchi presso le amministrazioni comunali.
Pizzarotti, raggiunto da un avviso di garanzia, è “sindaco” come Nogarin, ma meno legato al cerchio magico di Grillo. I maggiorenti del Movimento sono, dunque, più disposti ad ipotizzare sue dimissioni. Mentana sceglie la vicenda Pizzarotti per l’apertura, segnalando – come fanno anche gli altri – l’uscita della candidata al Campidoglio Raggi che parla di “manganelli giudiziari contro il M5S”, per poi attenuare questa dichiarazione e rifarsi alla vulgata pentastellata.
Il tema giustizia è presente anche in relazione alle decisioni dei magistrati baresi e milanesi che hanno portato al rilascio dei due su tre cittadini afghani e pakistani che solo 48 ore fa erano stati arrestati con l’accusa di terrorismo internazionale. Martedì avevamo segnalato il forte scetticismo di TgLa7. Questa sera Mentana lo rivendica affermando che anche gli inquirenti devono mantenere “mente fredda, l’unico contraccettivo al montare delle paure”.
Quando si parla di cronaca criminale, di violenza alle donne e di stupri, è facile scadere nelle generalizzazioni. Su Mediaset ampio spazio a una storia di violenza carnale in un quartiere periferico di Roma con al centro figure di rom o romeni. La violenza è avvenuta non lontano da uno storico campo rom, quello del Prenestino. I titoli di Mediaset – apertura per Tg5 e Studio Aperto – parlano invece di violenza dentro il campo rom. Tg4 dedica più di mezzora nel suo speciale alla vicenda, con Cecchi Paone che, comunque, nega l’obbligata equivalenza rom-stupratore.
In chiusura segnaliamo l’attenzione, presente su tutti, alla sospensione in Brasile della presidente Roussef. Mentre Tg La7 dedica un ampio servizio alla Gran Bretagna che dibatte sulla Brexit nel giorno in cui i vertici della Bank of England segnalano i forti rischi di recessione nel caso di una vittoria del no all’Europa.