To’, la guerra in Tv!

I Tg di martedì 10 febbraio – Un po’ di numeri. La scorsa settimana, tra lunedì e venerdì, su più di 200 titoli delle 7 testate di prima serata solo 8 sono stati dedicati alla guerra, non dichiarata ma guerreggiata, nel cuore dell’Europa. In nessun caso in apertura. Nello specifico 4 titoli per TgLa7, 2 per Tg1, 1 per Tg2 e Tg3, nessuno per Mediaset. Eppure la consapevolezza che le più di 5.000 vittime nell’Ucraina dell’est rischiano di essere solo il ributtante antipasto di una guerra con tanto di bollini blu da parte di Putin e di Obama (con l’Europa che tardivamente si è intromessa nel duello a due), questa consapevolezza, dicevamo, è diffusa. Le recenti parole di Hollande e della Merkel suonano tutt’altro che retoriche. Ma a casa nostra negli ultimi giorni hanno avuto il sopravvento i patti strappati, ricuciti o millantati, i nuovi “responsabili” e, quando va alla grande, le tensioni finanziarie che avvolgono la leadership ellenica di Tsipras. È un’amara soddisfazione constatate che questa sera 4 testate su 7 “aprono” sull’Ucraina (le 3 Rai e La7), mentre su Tg5 compare tra i titoli il primo riferimento ai morti e agli scontri tra i soldati e, soprattutto,i civili filo Kiev e filo russi. Fino a ieri, invece, ben 192 volte le redazioni nostrane hanno trovato cose più interessanti e più serie da proporre al desco serale degli italiani. Complimenti per la trasmissione. Ci consoliamo con l’aglietto segnalando che l’apertura serale di Tg3 è risultata particolarmente efficace e sentita, rendendo il senso reale del rischio che, dopo settant’anni, corre la pace in Europa alla vigilia del disperato tentativo di mediazione di domani a Minsk.
È una goduria vedere la politica per una volta “bassa” nelle scalette dei Tg più seri. Non avviene lo stesso per Tg4 e Studio Aperto che, invece, da 48 ore respirano l’aria inebriante dell’opposizione “dura” della bellicosa Forza Italia: da qui “l’attacco al giorno” che toglie Renzi di torno. Su Tg4 ieri le scuole non ristrutturate, oggi il buono-baby che non è arrivato. Tg5 sceglie di aprire sulla Giornata di Memoria delle Foibe – servizi presenti anche sulle altre testate. Per soprammercato in chiusura di edizione l’ammiraglia Mediaset torna sul tema, facendo parlare direttamente Berlusconi. Dimenticavamo: il servizio più efficace sulle foibe ce l’ha offerto Tg2.
I provvedimenti del governo sul terrorismo internazionale vedono finalmente la luce, che si riflette sciattamente nelle maggiori testate. I Tg Rai e La7 tornano sulla strage dei ragazzi morti assiderati nel mare a sud di Lampedusa, facendoci ascoltare il mea culpa dell’Europa che scopre l’inefficacia di Triton.
TgLa7 e Tg2 non mollano l’osso della lista Falciani, mentre i Tg Rai e La7 inquadrano la parabola discendente del Pm milanese Robledo, inviato dal Csm a fare il giudice a Torino per un indebito scambio di informazioni con un avvocato dei consiglieri leghisti inquisiti nella regionopoli lombarda. Non sapremo mai come sarebbe finito lo scontro, pendente sempre preso il Csm, tra Robledo e il Procuratore Generale Bruti Liberati.
Per chi non lo sapesse stasera comincia Sanremo. I Tg Rai fanno a gara per ricordarcelo: i promo di rete sono un must squalificante quanto diffuso nell’informazione nostrana.

Dati auditel dei Tg di lunedì 9 febbraio 2015
Tg1 – ore 13:30 4.473.000, 24.07% ore 20:00 6.921.000, 25.10%.
Tg2 – ore 13:00 3.027.000, 17.49% ore 20:30 2.589.000, 8.81%.
Tg3 – ore 14:30 2.100.000, 12.22% ore 19:00 2.532.000, 11.57%.
Tg5 – ore 13:00 3.664.000, 20.99% ore 20:00 5.397.000, 19.36%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.171.000, 14.94% ore 18:30 1.096.000, 5.98%.
Tg4 – ore 11.30 529.000, 6.13% ore 18:55 962.000, 4.44%.
Tg La7 – ore 13:30 703.000, 3.78% ore 20:00 1.538.000, 5.53%.

 

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